Prevenzione dei rifiuti e LCA: analisi di alcune azioni di riduzione degli imballaggi

1In accordo con le più recenti normative europee e nazionali, negli ultimi anni sono state proposte e sperimentate numerose azioni di prevenzione dei rifiuti. Tuttavia, così come originariamente concepite, esse non sempre consentono un effettiva riduzione del quantitativo di rifiuti prodotto quando le si esaminano in una prospettiva di ciclo di vita. A maggior ragione, una riduzione del rifiuto non garantisce automaticamente una riduzione degli impatti ambientali complessivi (scopo ultimo delle misure di prevenzione secondo la normativa).

Valutare l’effettiva convenienza ambientale di alcune azioni di prevenzione è stato l’obiettivo di un progetto di ricerca recentemente condotto da AWARE, anche grazie al supporto di Finlombarda/Regione Lombardia. Applicando la metodologia dell’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment), sono state analizzate alcune azioni previste dal Piano d’Azione per la Riduzione dei Rifiuti (PARR) della Regione Lombardia. Fra queste rientrano la sostituzione dell’acqua in bottiglie monouso con quella di rete o con quella confezionata in bottiglie a rendere, la distribuzione di detersivi liquidi e prodotti alimentari in modalità sfusa, e la pratica della cosiddetta “farm delivery”.

2I risultati degli studi hanno dato vita a diverse pubblicazioni scientifiche (disponibili ai link qui sotto) e hanno confermato la necessità di supportare il processo di selezione e definizione delle azioni tramite una preventiva valutazione ambientale in un’ottica di “life cycle thinking”. Questo al fine di individuare le eventuali criticità delle misure proposte, definire possibili strategie volte al loro superamento, e formulare indicazioni utili agli attori coinvolti (cittadini, istituzioni, produttori) affinché i benefici attesi vengano effettivamente conseguiti.

Journal of Environmental Management
Science of the Total Environment
Integrated Environmental Assessment and Management

Webinar “Sviluppi metodologici in campo LCA”

Il Gruppo di Lavoro DIRE (Development and Improvement of LCA methodology: Research and Exchange of experiences) è uno dei GdL interni all’Associazione Rete Italiana LCA. Obiettivo principale è promuovere lo scambio ed il confronto scientifico sullo sviluppo metodologico della LCA e dell’applicazione dell’approccio del Life Cycle Thinking – LCT – nelle sue varie espressioni. A tale scopo il GdL organizza per il pomeriggio del 13 dicembre un webinar su “Sviluppi metodologici in campo LCA”. Il webinar è a cura di Grazia Barberio e Lucia Rigamonti, coordinatrici del GdL DIRE. Per maggiori informazioni clicca qui

Scelte di consumo potenzialmente sostenibili: un confronto tra batterie usa e getta e ricaricabili

Ogni anno, sul mercato europeo, si immettono più di 5 miliardi di batterie per uso domestico. Sebbene le usa e getta rappresentino ancora oggi la tipologia più venduta (90% in Europa), negli ultimi decenni l’uso delle ricaricabili è stato fortemente incoraggiato.
Sulla base di questi presupposti, lo studio confronta l’intero ciclo di vita delle batterie stilo (AA) e mini stilo (AAA) nel contesto italiano, considerando la tipologia alcalina per le usa e getta e nichel-metallo idruro per le ricaricabili. L’intento è quello di quantificare, se presenti, i benefici ambientali associati alle ricaricabili e analizzare, nello stesso tempo, l’influenza delle scelte del consumatore durante l’acquisto e l’utilizzo di entrambi i dispositivi.

grafici-batterie
Da un punto di vista della produzione dei rifiuti, la scelta delle ricaricabili è indubbiamente conveniente: con soli 20 utilizzi si garantisce una riduzione dei rifiuti prodotti pari al 90%. Per gli indicatori ambientali ed energetici, il quadro è invece più complesso. Per alcune categorie quali il cambiamento climatico o l’impoverimento delle risorse idriche, le ricaricabili garantiscono benefici significativi già dopo pochi utilizzi. Per altri indicatori quali l’acidificazione o la tossicità umana con effetti cancerogeni, soli 20 usi rendono le ricaricabili svantaggiose persino rispetto allo scenario peggiore di acquisto delle usa e getta (uso dell’auto per raggiungere il punto vendita e acquisto di una confezione piccola).

Lo studio è stato finanziato dalla Fondazione Eureka, coordinata dal Dott. Carlo Mazzola.
Articolo completo su The International Journal of LCA
Breve intervista per il Yale Climate Connections Radio Show

Editoriale su Waste Management & Research

wmr_cover_small_web“Sound and advanced municipal waste management: Moving from slogans and politics to practice and technique”

Un editoriale un po’ provocatorio che ripercorre le sfide attuali sulla gestione dei rifiuti, dalla necessità di trovare sempre il giusto equilibrio tra le varie alternative disponibili, ai numerosi trade-off che caratterizzano la gestione dei rifiuti, passando per il dramma dell’inquinamento marino da rifiuti plastici.

Scaricabile qui

Il Progetto REDUCE

reduce-logo-250x230Il progetto REDUCE (RICERCA, EDUCAZIONE, COMUNICAZIONE: UN APPROCCIO INTEGRATO PER LA PREVENZIONE DEGLI SPRECHI ALIMENTARI) si propone di contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari a livello nazionale coerentemente con il percorso intrapreso fino ad oggi con il PINPAS, la Carta di Bologna, e con gli obiettivi e le misure di prevenzione indicate all’interno del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti.
Gli obiettivi specifici del progetto sono:

  • Contribuire al miglioramento e all’avanzamento delle conoscenze sulle cause all’origine degli sprechi alimentari e sulla reale entità dei flussi coinvolti con particolare attenzione agli stadi più a valle della filiera (distribuzione, ristorazione e consumo domestico).
  • Individuare una metodologia per la quantificazione dello spreco alimentare, e più in generale dell’entità del rifiuto prevenibile, nell’ambito delle analisi merceologiche dei rifiuti
  • Contribuire al miglioramento e all’avanzamento delle conoscenze sul potenziale contributo delle misure di prevenzione degli sprechi alimentari agli obiettivi generali di prevenzione dei rifiuti fissati dal Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti
  • Favorire l’integrazione di misure di prevenzione degli sprechi alimentari nei Piani Regionali di Prevenzione dei Rifiuti
  • Facilitare la donazione degli alimenti invenduti e delle eccedenze alimentari attraverso la predisposizione di “manuali di buona prassi operativa”
  • Favorire l’integrazione dei criteri di prevenzione degli sprechi alimentari nei bandi di gara pubblici per i servizi di ristorazione collettiva.
  • Favorire l’adozione di buone pratiche di prevenzione degli sprechi alimentari nella distribuzione commerciale e nei servizi di ristorazione/catering
  • Sensibilizzare i consumatori finali e i bambini in età scolare sul tema dello spreco alimentare
    Favorire la condivisione delle buone pratiche in materia di prevenzione degli sprechi alimentari tra i diversi attori della filiera

Il ruolo di AWARE nel progetto riguarda la linea di ricerca R2 -Modello di stima quali-quantitativa dei rifiuti alimentari presenti nei rifiuti urbani

Maggiori informazioni sul sito dedicato al progetto