Saranno presenti 47 sessioni, organizzate nei seguenti macro-temi:
Salute
Formazione ed educazione
Modelli di cooperazione
Patrimonio culturale materiale e immateriale
Cambiamenti climatici
Inclusione, migrazione, pari opportunità
Transizione ecologica
Tra le tante sessioni interessanti e dal taglio multidisciplinare, si segnalano le sessioni promosse dalla sezione ECS-CUCS (Early Career Scholars), animata tra gli altri da Francesca Villa, che si occupa per AWARE di progetti di gestione dei rifiuti in contesti di cooperazione internazionale allo sviluppo.
(Modelli di cooperazione) SESSIONE 15. Gioie e dolori della ricerca sul campo – Un momento di confronto per i ricercatori coinvolti in progetti di cooperazione allo sviluppo (Villa Francesca, Serrao Livia, Castelli Giulio)
(Transizione ecologica) SESSIONE 44. ECS CUCS Innovation and Technology Session – Technology Design in International Cooperation Projects: Keys for Success and Errors from which to Learn (Domini Marta, Crevani Giacomo, Vinti Giovanni)
Nel 2022, a valle della VII edizione del Convegno Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo (Napoli 2022), un gruppo di ricercatrici e ricercatori ha cominciato ad incontrarsi e discutere per indagare nuove possibilità di collaborazione tra le diverse Università e i vari settori disciplinari coinvolti in più modi in progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo.
Da queste discussioni, l’anno scorso è nata la sezione ECS (Early Career Scholars) del Coordinamento Universitario allo Sviluppo, con diversi scopi, tra cui: facilitare i contatti tra persone all’inizio della propria carriera, appartenenti alle diverse Università o che pratichino ricerca in questo ambito; favorire la diffusione di informazioni su opportunità di lavoro e convegni; favorire lo scambio di contenuti scientifici; organizzare seminari e momenti di formazione in senso più ampio.
Questo sforzo di coordinamento rappresenta un’opportunità di cooperazione non solo verso l’esterno, ma anche verso l’interno degli ambiti accademici. È infatti importante mettere in comunicazione gli attori della ricerca, spesso coinvolti in prima persona in esperienze e attività sul campo, e permettere gli scambi tra i tanti settori disciplinari che un singolo progetto di cooperazione internazionale può tirare in ballo.
Al gruppo organizzatore, costituitosi in prima Segreteria ECS-CUCS, con affiliazione al Politecnico di Milano, partecipano Francesca Villa, del nostro gruppo di ricerca, e Giacomo Crevani.
È la seconda volta che siamo chiamati a partecipare ad un progetto per migliorare la gestione dei rifiuti in Libano, un paese di cui ormai conosciamo la complessità, e che da più di due anni sta attraversando una importante crisi economica e sociale. In un momento così delicato potrebbe sembrare che l’ambiente non sia una priorità, ma la situazione di degrado ambientale generalizzata impatta tangibilmente sulla qualità della vita delle persone, e la gestione dei rifiuti appare un tema molto sentito dalla popolazione e dai rappresentanti delle istituzioni locali.
Ridurre l’impatto negativo su salute e ambiente dovuto ad una problematica gestione dei rifiuti è quindi l’obiettivo generale del progetto, da raggiungere attraverso tre risultati attesi principali: il miglioramento della raccolta dei rifiuti attraverso l’introduzione della raccolta differenziata ad Hasbaya e Chebaa (R1), la realizzazione di impianti di trattamento della frazione organica – compostaggio – e separazione dei riciclabili (R2), il supporto a piccole medie imprese locali già impegnate nell’economia circolare a migliorare i propri modelli di sviluppo sostenibile. Noi saremo direttamente coinvolti nel R1 e R2.
In questo momento è in corso la prima missione, con Francesca Villa (Ph.D.) sul campo insieme all’appena costituito team “waste or resources?”. L’obiettivo di questa prima visita è l’impostazione di una campagna di raccolta dati sul campo, che vedrà poi il coordinamento da remoto di Polimi e ISF-MI, l’implementazione sul campo da parte di CELIM e il fondamentale supporto delle Municipalità coinvolte.
La missione ha visto una squadra di cinque persone (Camillo Magni, Laura Montedoro, Giuliana Miglierina, Riccardo Mereu e Francesca Villa) afferenti a diversi dipartimenti del Politecnico di Milano varcare i confini italiani per riportare a casa informazioni raccolte direttamente a Maputo e nel quartiere di Chamanculo C. In questo frangente abbiamo potuto contare sull’appoggio della sede locale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e sul prezioso supporto della ONG AVSI, presente da anni nel quartiere di Chamanculo C insieme ad Asscodecha, nonché delle altre associazioni partner.
Maputo è la capitale del Mozambico, oltre ad essere la città di maggiori dimensioni del paese, con più di 1.2 milioni di abitanti stimati, e una generazione di rifiuti pro-capite che varia dai 1.15 kg per abitante al giorno della “cidade cemento” (la zona centrale, coi palazzi e le strade asfaltate) agli 0.20 kg/ab/gg delle aree rurali, passando per le zone peri-urbane e i quartieri informali (0.49 kg/ab/gg)(cfr. dos Muchangos et al. 2017).
Chamanculo è un “bairro” (quartiere) storico, sviluppatosi in epoca coloniale e post-coloniale senza una precisa pianificazione urbanistica, ed appartiene alla cinta dei quartieri informali. È diviso in diversi settori, tra i quali Chamanculo C, focus dell’intervento.
Obiettivo di questa missione è stato, da parte del nostro team, la raccolta di informazioni sul funzionamento del sistema di gestione dei rifiuti di Maputo e di Chamanculo C. Lo sviluppo di un laboratorio di autoproduzione di Polichina (qui maggiori dettagli sul progetto) può portare infatti alla generazione di diversi flussi di materiale , che necessariamente dovranno interagire con il sistema esterno nelle diverse fasi di raccolta/riuso/riciclo. Per questo è richiesta la conoscenza del contesto in cui si andrà ad inserire il progetto.
Sono stati svolti sopralluoghi e interviste a diversi attori locali. Per il settore pubblico, e in particolare la Municipalità di Maputo (CMCM), responsabile della gestione dei rifiuti, è stata incontrata la vice-direttrice del Dipartimento di Ambiente e Salute, con il team. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare due associazioni (KUTENGA e ACADEC) che si occupano della raccolta primaria in altri quartieri informali, ricevendo spunti su problematiche e buone pratiche attuate. Sono stati intervistate due acquirenti di materiali riciclabili del settore informale, e rilevata la presenza di raccoglitori informali (“catadores“) a Chamanculo e nell’intera Maputo. Infine, a distanza, è stata fatta un’intervista con il presidente di AMOR, una delle associazioni più importanti per il riciclaggio in Mozambico.
Le informazioni relative a questi incontri saranno riassunte nel report di missione ufficiale, nel frattempo sulla pagina Facebook del progetto è possibile vedere qualche istantanea della missione!
Da gennaio 2021 fino a luglio 2022 siamo coinvolti in un nuovo progetto di ricerca al servizio della cooperazione internazionale allo sviluppo, vincitore del Polisocial Award 2020.
HANDS (Health AND urban Space in Chamanculo) si propone di progettare in maniera inclusiva e sostenibile un laboratorio sociale per la produzione del disinfettante Polichina all’interno di Chamanculo C, un quartiere informale di Maputo, capitale del Mozambico. Qui il sito ufficiale e la pagina Facebook del progetto, con tutti gli aggiornamenti!
Il nostro gruppo è responsabile delle strategie di distribuzione della Polichina, con particolare riferimento ai contenitori per il disinfettante, e del vaglio di metodi per la gestione di rifiuti sanitari generati dall’emergenza COVID-19.
In particolare, i due filoni principali (su cui sono già stati avviati due progetti di tesi) sono:
Ricircolo virtuoso di contenitori usati per la Polichina: strategie di riutilizzo dei contenitori usati (plastica/vetro), con particolare riferimento a metodi di raccolta, pulizia e disinfezione, e limiti di queste strategie, in qualsiasi contesto.
Rifiuti sanitari al tempo del COVID-19: generazione di rifiuti sanitari e sua variazione in epoca COVID-19; metodi di trattamento e smaltimento dei rifiuti sanitari nei contesti a basso reddito; metodi di riduzione, trattamento e smaltimento dei rifiuti sanitari generati dalla pandemia COVID-19 in qualsiasi contesto, con particolare riferimento ai dispositivi di protezione individuali (guanti, mascherine), alle soluzioni implementabili a livello della popolazione (es. mascherine di stoffa altrimenti dette “di comunità”).
We would like to invite you to an online event organized by the International Committee of the Red Cross (ICRC) under the title “The Analysis & Evidence Week 2021 – Data, data, data… but then what?” in which the results of our recent collaboration with the committee concerning garage waste management in humanitarian context will be presented by our research partner from Coventry university Dr. Hossein Zarei.
This is a public event that brings together humanitarian
actors, the private sector, academia and beyond to discuss opportunities and
challenges of data policies, methodologies and usage, while ensuring the
analytical work is actionable and practices remain people-centered. Dr Hossein
Zarei is holding a technical session on Monday 29th at 12:00 “Data to inform
decision making for sustainable humanitarian logistics”, where he presents the
results of the research project “Waste management at ICRC” conducted by
Coventry University, Politecnico di Milano, and ICRC.
You can find the agenda and register for the event in the
following link.
Giovedì 25 febbraio si svolgerà una conferenza internazionale sulla gestione dei rifiuti solidi urbani verso l’economia circolare, organizzata dall’Università dell’Insubria.
Mario Grosso presenterà le recenti esperienze di AWARE nel settore della cooperazione internazionale, dal Brasile al Kenya al Libano.
La partecipazione all’evento online è gratuita e tutte le informazioni sono disponibili qua
Il 21 luglio 2020 ho discusso la mia tesi di dottorato di ricerca in “Metodologie e Tecniche appropriate nella Cooperazione Internazionale allo Sviluppo” (Università di Brescia).
Ho trascorso gli ultimi anni seguendo progetti di cooperazione allo sviluppo legati alla gestione dei rifiuti, dal Libano al Kenya, passando per il Mozambico e il Brasile. In ognuno di questi contesti ho potuto toccare con mano gli impatti sociali ed ambientali di una scorretta gestione dei rifiuti, scontrandomi con gli stessi ostacoli che incontrano quotidianamente gli attori locali impegnati su questo fronte.
Il mio lavoro di ricerca, dal titolo “Open Source GIS tools for local administrations: pursuing the economic sustainability of Solid Waste Management in low-income countries“, rappresenta la sintesi di questo percorso. In particolare, ho voluto sviluppare degli strumenti in ambiente GIS (Geographical Information System) per supportare progettisti e amministratori locali nella pianificazione della raccolta dei rifiuti, sfruttando le informazioni e i dati disponibili, spesso scarsi e inaffidabili. Il consumo di carburante dei veicoli impegnati nella raccolta è stato uno degli aspetti su cui mi sono focalizzata, includendo nell’analisi anche l’impatto della morfologia del territorio, e la pendenza stradale, oltre alla collocazione geografica dei possibili punti di raccolta (tenendo in considerazione l’accessibilità dal reticolo stradale, e la comodità degli utenti). Ho poi applicato gli strumenti sviluppati ad un caso studio reale, un progetto di INTERSOS in Libano, nel quale sono stata direttamente coinvolta.
Gli strumenti che ho utilizzato sono liberamente accessibili e scaricabili (QGIS, con il suo Processing modeler, e OpenStreetMap), in modo da evitare la barriera economica all’accesso legata al pagamento delle licenze, nella speranza che questo renda i risultati della mia ricerca fruibili a chiunque abbia alcune competenze informatiche, a prescindere dalla latitudine e dalla provenienza geografica.
Il pacchetto di strumenti sviluppato in QGIS è attualmente in fase di debug, in attesa di essere reso disponibile, sempre secondo la logica open source.
Vorrei ringraziare i miei relatori, prof. Mentore Vaccari (UniBS) e prof. Mario Grosso (PoliMI), e la commissione (prof. Marco Ragazzi – UniTN, prof. Raffaella Pomi – La Sapienza, prof. Sabrina Sorlini – UniBS), per l’interesse dimostrato per il lavoro, e per gli spunti forniti durante la discussione.
Un pensiero va alle colleghe e ai colleghi del Libano, che mi hanno affiancato negli ultimi due anni, e che in questi mesi stanno vivendo una situazione molto difficile, tra la crisi politica economica scoppiata a settembre 2020, la pandemia, e il recente catastrofico incidente che ha devastato Beirut, e che vede molti di loro impegnati nella gestione dell’emergenza. A loro va la mia gratitudine e la mia solidarietà.
Avendo discusso la tesi da remoto, a causa degli strascichi dell’emergenza sanitaria, esiste il video della discussione, disponibile su richiesta. Per chi fosse interessato, anche la tesi. Di seguito sono invece scaricabili il sommario (ITA/ENG) della tesi e la presentazione:
Una nuova pubblicazione su Detritus è ora disponibile e riguarda il progetto di cooperazione che ci ha visti impegnati insieme ad un team di altri Dipartimenti del Politecnico. La favela di Rocinha rappresenta una buona sintesi di tutte le sfide che possono essere affrontate in questo campo: alta densità di popolazione, mancanza di spazio e strade strette, bassi redditi . A Rocinha la copertura dei servizi è carente e insoddisfacente in molti settori, tra cui quello dei rifiuti. In questo studio abbiamo indagato il motivo di questa inadeguatezza. Sono state utilizzate tutte le informazioni accessibili, che sono state processate con l’ausilio di sistemi di informazione geografica (GIS). In conclusione suggeriamo una sistema di gestione dei rifiuti decentralizzato su piccola scala, che complementi il sistema di raccolta centralizzata. Questo studio è parte del progetto Polimipararocinha del Politecnico di Milano, che persegue la riqualificazione urbana complessiva di Rocinha.
Dal 17 al 21 Giugno AWARE ha ospitato una delegazione di tecnici libanesi interessati ad approfondire le modalità di gestione e trattamento dei rifiuti urbani, nell’ambito del progetto in corso con Intersos.
Sono stati visitati numerosi impianti e consorzi di gestione, per fornire un quadro completo del funzionamento di sistemi virtuosi come quelli della Regione Lombardia.
In particolare, sono stati visitati gli impianti di Neorurale (Giussago), A2A (Corteolona), Silea (Annone Brianza), CEM Ambiente (Cavenago di Brianza), Gelsia Ambiente (Monza), Seruso Spa. Vorremmo ringraziare coloro che ci hanno ospitato per l’accoglienza e la disponibilità. Un particolare supporto nell’organizzazione è stato fornito dal CIC – Consorzio Italiano Compostatori.
La visita di interscambio si è conclusa con un workshop dedicato allo scambio di ulteriori informazioni e buone pratiche.