Il recupero dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione in Regione Lombardia

Il gruppo AWARE sta svolgendo, per conto della Regione Lombardia e in collaborazione con il Centro Studi MatER, un progetto di ricerca finalizzato alla valutazione ambientale del sistema di gestione e recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione – C&D – implementato in regione, attraverso l’analisi del ciclo di vita (LCA).


Dati gli elevati quantitativi in gioco (12 milioni di tonnellate all’anno) e gli obiettivi fissati dalle direttive europee, Regione Lombardia ha individuato i rifiuti C&D come un flusso prioritario su cui indirizzare azioni volte a valorizzarne il recupero e le sue interconnessioni con le filiere di utilizzo delle risorse secondarie (ovvero i comparti del settore costruttivo dove gli aggregati riciclati possono essere impiegati).

Il Progetto di ricerca si pone i seguenti obiettivi:

  • comporre un quadro conoscitivo completo e aggiornato sul sistema attuale di gestione e recupero dei C&D, quantificando i volumi prodotti in regione e i relativi destini;
  • raccogliere dati e informazioni per definire le attuali modalità di trattamento e il livello tecnologico degli impianti di riciclo dei C&D, ponendo particolare attenzione alla qualità delle materie prime secondarie prodotte e agli effettivi utilizzi;
  • valutare, mediante LCA, le prestazioni attuali del sistema regionale al fine di evidenziarne benefici e criticità;
  • individuare possibili azioni mirate a migliorare le prestazioni ambientali del sistema attuale, mediante la costruzione di “scenari alternativi” anch’essi valutati nell’ottica di LCA.

Considerato l’ampio spettro di informazioni quantitative e qualitative necessarie per lo studio, nella fase di acquisizione dei dati è stata richiesta la collaborazione di diversi soggetti ed Enti di riferimento in relazione a tre specifici settori: produzione di aggregati riciclati (ARPAL, ANPAR, impianti di trattamento), produzione di aggregati naturali (Province, siti estrattivi) e costruzioni edili (ANCE, imprese edili e stradali).

Insegnare LCA in India

28 gennaio Malpensa: sono in partenza per l’India: mai stata: chissà come sarà! Milano – Abu Dhabi – Hyderabad. Dopo circa 13 ore di viaggio, arrivo a destinazione e fiduciosa esco dall’aeroporto, vado a sinistra (come mi era stato indicato dal professore ospitante) e cerco il mio nome sui fogli tenuti in mano dalle persone in attesa dell’arrivo dell’aereo, ma niente da fare: il mio non c’è. Ricontrollo, aspetto un po’, ricontrollo, niente. Chiedo al poliziotto, che molto gentilmente chiama il numero di telefono che mi era stato dato in caso di necessità e poi mi dice: aspetta qua, arriveranno. Passa mezz’oretta (nel frattempo cambio l’ora all’orologio: 4 ore e mezza in avanti) ed ecco che finalmente appare un foglio con il mio nome! Salgo in auto (dalla parte opposta che da noi) con destinazione il campus del NIT di Warangal. Supera a destra, supera a sinistra, schiva moto, tuc tuc, persone a piedi, camion….dopo aver visto la morte almeno 100 volte in due ore oso dire: è un po’ pericoloso guidare qua, sembra che non ci siano regole. Risposta: se seguissimo le regole ci metteremmo 5 ore invece che 3 per fare 150 km. Penso: non fa una piega. Decido così, invece che guardare avanti, di guardare a sinistra e vedo campi di cotone e risaie e purtroppo un bel po’ di rifiuti sparsi qua e là.

Arriviamo finalmente al campus e alla stanza che mi hanno riservato (capirò dopo che è nella residenza per ospiti speciali). Primo impatto: odore molto forte, caldo pazzesco, finestre mezze rotte, muffa nel mini frigo, bagno cavi a vista, cavo di rete che entra dalla finestra proveniente dall’altro lato della casa. Ma il professore è molto gentile e mi chiede se è tutto a posto. Mi dice poi che lunedì prima dell’inizio delle mie lezioni ci sarà una cerimonia di benvenuto. Ed effettivamente, lunedì mi ritrovo seduta tra direttore dell’istituto, direttore del dipartimento, coordinatore della sezione e il professore. Non capisco molto di quello che viene detto (l’inglese è un po’ indianizzato e poi parlano tutti a bassa voce) ma capisco che sono veramente contenti che io sia lì perché è per loro un’opportunità di accrescimento ed arricchimento della conoscenza. Inizio poi la mia lezione e quindi entro in aula (dove tutto è consunto ) e dico good afternoon: gli studenti tutti in coro e sorridenti mi rispondono good afternoon e si alzano in piedi. Inizio la mia lezione, scrivo qualcosa alla lavagna, faccio per cancellare e subito uno studente si alza e mi precede col cancellino. Pensando che forse a qualcuno dei nostri studenti italiani due settimane qua per capire cosa sono il rispetto per il professore e la voglia di conoscenza non finalizzata all’ottenimento di crediti potrebbero far bene, sorrido e continuo la mia lezione.

 

Greenrail – la traversina ferroviaria del futuro

Il gruppo AWARE è coinvolto nel progetto biennale “Greenrail – innovative and sustainable railway sleepers: the greener solution for railway sector”, finanziato in ambito SME Instrument di Horizon 2020.

In particolare si occuperà della valutazione delle prestazioni ambientali della traversina innovativa mediante un’analisi del ciclo di vita  (LCA) condotta secondo la guida sull’impronta ambientale dei prodotti (PEF). L’attività è svolta in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile.

Webinar “Sviluppi metodologici in campo LCA”: materiale ora disponibile

Il Gruppo di Lavoro DIRE (Development and Improvement of LCA methodology: Research and Exchange of experiences) ha organizzato nel pomeriggio del 13 dicembre 2016 un webinar dal titolo “Sviluppi metodologici in campo LCA”.

Il webinar ha previsto 4 presentazioni da parte di iscritti al GdL DIRE che hanno coperto alcuni aspetti di sviluppo metodologico dell’LCA (nello specifico, modellizzazione dei prodotti evitati quando i casi di multi-funzionalità sono risolti utilizzando l’espansione dei confini del sistema e calcolo dei fattori di caratterizzazione per nanoparticelle) ed utilizzo integrato con altri strumenti per la sostenibilità e l’economia circolare (in particolare combinazione tra LCA e il framework Cradle-to-Cradle e tra LCA e Risk Assessment):

  • “Valutazione dei benefici associati alle attività di riciclo: modellizzazione dei prodotti evitati”, relatore Lucia Rigamonti, Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale
  • “Combinazione di Life Cycle Assessment e Cradle to Cradle design framework in ottica di circular economy”, relatore Monia Niero, Technical University of Denmark – Department of Management Engineering
  • “Utilizzo combinato di strumenti di valutazione impatto di nanomateriali”, relatore Grazia Barberio, ENEA – Laboratorio Valorizzazione delle risorse nei sistemi produttivi e territoriali
  • “Life Cycle Impact Assessment (LCIA): sviluppi metodologici per nanoparticelle”, relatori Martina Pini, Università di Modena e Reggio Emilia – Dipartimento di Scienze e Metodi dell’ingegneria e Beatrice Salieri, EMPA – Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Technology.

Le presentazioni ed il video del webinar sono disponibili qui

Recupero di alluminio dalle scorie di incenerimento di rifiuti urbani

Il recupero dell’alluminio e dei rottami non-ferrosi dalle scorie di incenerimento dei rifiuti è diventata una pratica piuttosto diffusa negli ultimi anni, sia per motivi economici che ambientali. La corretta progettazione degli impianti di trattamento richiede una serie di informazioni relative al contenuto di metalli nelle scorie, alla loro distribuzione granulometrica e al livello di ossidazione. In particolare, le informazioni a disposizione circa i processi di ossidazione e volatilizzazione che questi metalli subiscono durante il processo di combustione del rifiuto e durante lo spegnimento in acqua delle scorie sono decisamente scarse, malgrado condizionino la quantità di metalli effettivamente recuperabili.

Il progetto di ricerca condotto da AWARE, con il supporto economico di CiAl e dell’European Aluminium Association,  ha indagato tre aspetti fondamentali del recupero dell’alluminio dalle scorie di incenerimento di rifiuti:

  • Il comportamento dell’alluminio nel forno degli impianti di incenerimento. E’ stato valutato il bilancio di materia dell’alluminio e la quantità potenzialente recuperabile dalle scorie;
  • Il recupero dell’alluminio dalla frazione fine delle scorie (< 5 mm);
  • I quantitativi di alluminio potenzialmente recuperabili dalla scorie italiane in un arco temporale di 10-20 anni.

immagine-2
immagine-3

 

Relativamente al primo punto, le analisi sperimentali effettuate su due impianti di incenerimento italiani hanno mostrato che la quantità di alluminio recuperabile dalle scorie aumentata all’aumentare dello spessore dell’imballaggio, come riportato in Figura 1. Considerando la tipica composizione del rifiuto indifferenziato nel nord Italia, circa il 21-23% dell’alluminio alimentato al forno può essere recuperato come alluminio secondario. Inoltre anche l’alluminio presente nel rifiuto come foglio di spessore inferiore ai 50 µm può essere potenzialmente recuperato, contrariamente a quanto affermato dallo standard CEN sul recupero di energia (EN 13431:2004).

awareFigure 1: Quantità di alluminio recuperabile dalle scorie (come alluminio secondario) in funzione dello spessore dell’imballaggio alimentato al forno.

Maggiori informazioni sullo studio sono reperibili nelle pubblicazioni scientifiche disponibili ai link qui sotto.

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0956053X12002565

http://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/0734242X13493956

http://link.springer.com/article/10.1007/s12649-013-9208-0

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0921344911001625

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0956053X13000706

Articolo su International Journal of LCA

DSC00328E’ disponibile in open access l’articolo “Supporting a transition towards sustainable circular economy: sensitivity analysis for the interpretation of LCA for the recovery of electric and electronic waste” pubblicato nell’International Journal of Life Cycle Assessment.

L’articolo analizza tramite delle analisi di sensitività l’influenza di diverse scelte modellistiche in termini di modelli e fattori di caratterizzazione sui risultati di un caso studio (gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici derivanti dai piccoli elettrodomestici). Le categorie di impatto considerate sono quelle relative alla tossicità ed al consumo di risorse.

L’articolo è scaricabile qui

Ingegneria dell’Ambiente, numero 4/2016

logo

 

E’ stato pubblicato il nuovo numero di Ingegneria dell’Ambiente, disponibile gratuitamente cliccando qua

Segnaliamo in particolare l’articolo
STUDIO DI UN SISTEMA DI GESTIONE DEL RIFIUTO URBANO RESIDUO: MODELLIZZAZIONE DELLA DISCARICA BIOREATTORE E ANALISI LCA
di Stefano Dellavedova, Mario Grosso, Lucia Rigamonti, Sergio Scotti

Ingegneria dell’Ambiente (IDA) pubblica articoli riguardanti la ricerca tecnico-scientifica nei campi di interesse dell’Ingegneria Sanitaria-Ambientale e si propone come strumento in lingua italiana per raggiungere e dialogare con il mondo dei tecnici ambientali, dei liberi professionisti, dei funzionari della pubblica amministrazione, dei formatori e degli Enti di controllo.

E’ Open Access, effettua una double blind peer review, il comitato scientifico è composto da 41 ricercatori provenienti da 17 Università differenti.

Tra urbanistica e rifiuti: il Politecnico nella favela di Rocinha

Rocinha dall'alto (by Andrea Suardi)
Rocinha dall’alto (Foto di Andrea Suardi)

Rocinha, la favela più grande del Sud America. Alle pendici del Morro Dois Irmaos, a breve distanza dalle spiagge di Rio de Janeiro e dalla famosa Copacabana, un fazzoletto di terra grande poco più d’un chilometro quadrato ospita tra le 100 e le 150mila persone, almeno secondo le stime ufficiali.

Una scacchiera fitta e colorata di piccole case di cemento e mattoni, impilate l’una sull’altra, strade strette e tortuose, vicoli in cui non arriva mai il sole, e allo stesso tempo una comunità viva e interconnessa.

Così appare Rocinha, che vent’anni fa era poco più d’un paese e ora ha i numeri di una piccola città, sia come abitanti che come offerta commerciale, non certo ancora come servizi pubblici. L’assenza di una adeguata infrastrutturazione, insieme ad una densità così alta in un’area urbana, fanno sì che i problemi igienico-sanitari legati alla gestione degli scarichi e dei rifiuti siano, tra gli altri, all’ordine del giorno.

Per integrare questo tema in una visione di insieme che consideri i diversi aspetti ambientali, il 1 ottobre 2016 è partito Polimiporocinha, progetto premiato all’interno del programma Polisocial Award del Politecnico di Milano.

Nato da stimoli a livello locale, come la richiesta di un supporto tecnico da parte de “Il sorriso dei miei bimbi“, un’associazione operante da anni nella favela, e in collaborazione con l’Università Federale di Rio de Janeiro, il progetto propone l’applicazione della metodologia Integrated Modification Methodology.

L’IMM prevede la modellazione di Rocinha in quanto sistema urbano complesso, e si basa su un approccio multidisciplinare, necessariamente supportato da un gruppo di lavoro variegato.

Infatti, all’interno del Politecnico sono coinvolti quattro dipartimenti: il Dipartimento ABC, capofila, coordinato da Massimo Tadi e Gabriele Masera, il DAStU, coordinato da Andrea Arcidiacono, il Dipartimento di Energia, con Francesco Causone, e infine il DICA, rappresentato da Mario Grosso con il supporto di Francesca Villa.

Sarà proprio nell’ambito della gestione dei rifiuti, degli effetti ambientali e delle ricadute igienico-sanitarie ad essi collegati che si concretizzerà il contributo del gruppo AWARE.

Presentazione al 63rd LCA Discussion Forum

E’ disponibile il video della presentazione “Recommendations about how to model substituted materials based on the LCA case study of the construction and demolition waste management in Lombardy” tenuta in occasione del 63rd LCA Discussion Forum: How can LCA support the circular economy? a Zurigo il 30 novembre 2016. Clicca qui per visualizzarlo