Nel contesto italiano, negli ultimi anni, sono sempre più diffuse modalità alternative di distribuzione dei prodotti alimentari basate sui concetti di filiera corta e produzione locale. Un esempio è la cosiddetta “spesa in cassetta” (anche nota come farm delivery o box scheme) che consiste nella fornitura di prodotti ortofrutticoli, reperiti presso produttori prossimi al luogo di consumo, in cassette a rendere. Grazie all’uso di una cassetta riutilizzabile anziché di diversi imballaggi primari e per il trasporto, la pratica è annoverata tra le misure di prevenzione dei rifiuti da imballaggio.Un’analisi in merito è ora disponibile nell’articolo Packaging waste prevention in the distribution of fruit and vegetables: An assessment based on the life cycle perspective pubblicato su Waste Management & Research.
Lo studio confronta, con una prospettiva di ciclo di vita, un’esperienza pilota di “spesa in cassetta” con la fornitura di ortofrutta nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) in Lombardia. Considerando le carote e le mele come prodotti rappresentativi per l’analisi (alta disponibilità stagionale e produzione significativa in Italia), sono stati esaminati diversi scenari di distribuzione legati alle scelte di acquisto e alle modalità di gestione nei due canali di vendita.
Considerando i rifiuti prodotti e gli impatti ambientali potenziali, l’esperienza pilota di farm delivery non rappresenta sempre una valida alternativa al canale di vendita tradizionale, ottimizzato ormai da tempo. L’utilizzo di una prospettiva di ciclo di vita ha quindi permesso di evidenziare le criticità del sistema alternativo e proporre possibili modifiche che l’analisi ha dimostrato essere efficaci per un miglioramento delle sue prestazioni ambientali.
Lo studio è stato supportato da Finlombarda S.p.A. – Regione Lombardia
Per maggiori informazioni: Articolo pubblicato su Waste Management & Research Articolo pubblicato su Ingegneria dell’Ambiente (Open Access)