Emissioni negative di CO2 e alcalinizzazione degli oceani

Grazie alla collaborazione con CO2Apps, è stato studiato un nuovo processo per conseguire emissione negative di CO2, affrontando contemporaneamente il problema dell’acidificazione degli oceani. Il processo, che mira a superare i fattori limitanti di altre tecnologie, si basa sui seguenti elementi: (a) un gassificatore in cui la biomassa viene convertita in syngas; (b) un reformer termico a vapore funzionante ad alta temperatura, in cui gli idrocarburi e gli oli di catrame vengono convertiti in idrogeno e monossido di carbonio; (c) un forno per produrre calce spenta dal calcare usando l’entalpia del syngas; (d) la diffusione, mediante navi, della calce spenta nell’acqua di mare; (e) la conversione del syngas in CO2 e idrogeno, che vengono poi separati; (f) lo stoccaggio sottomarino di tutta la CO2 prodotta nel processo; (g) l’uso dell’idrogeno per la produzione di energia decarbonizzata e per la sintesi dell’ammoniaca.

La CO2 atmosferica rimossa dal processo è di 2,6 tonnellate per ciascuna tonnellata di biomassa utilizzata. Aggiungendo una stima di 0,4 tonnellate evitate grazie all’utilizzo dell’idrogeno prodotto, il beneficio complessivo aumenta a 3 tonnellate per tonnellata di biomassa. Un’analisi economica preliminare del processo indica un costo medio di 98 $ per tonnellata di CO2 rimossa, che scende a 64 $ considerando i ricavi dall’energia prodotta.

Tutti i dettagli sono riportati in questo articolo, pubblicato su Mitigation and Adaptation Strategies for Global Change.

Analisi del ciclo di vita del riutilizzo di fusti in acciaio – una nuova pubblicazione

Il riutilizzo degli imballaggi si conferma una pratica vantaggiosa per l’ambiente, tanto più quanto si riesce ad aumentare il numero di riutilizzi. In questo articolo pubblicato sul Journal of Material Cycles and Waste Management si dimostra, applicando l’analisi del ciclo di vita, che dieci riutilizzi di un fusto consentono di dimezzare l’impatto ambientale rispetto a quello che si avrebbe con dieci utilizzi singoli, in modalità usa e getta.

L’articolo è disponibile, in sola visione, cliccando qua.

4° Convegno MatER: la call for abstracts è aperta!

Siamo lieti di annunciare la Quarta edizione del Convegno MatER, dal titolo “Innovations & Technologies in Waste Recovery” che si terrà il 27 e 28 maggio 2019 presso il campus di Piacenza del Politecnico di Milano.

Con l’edizione 2019 il Convegno intende rafforzare il legame tra ricerca applicata e industria nell’ambito del recupero di Materia & Energia da Rifiuti. Per questo motivo la call for abstracts è indirizzata sia a contributi scientifici propri del mondo accademico e della ricerca che a contributi tecnici più di carattere industriale per gli operatori del settore.

Per tutte le informazioni e per partecipare alla call, visitate il sito: www.mater.polimi.it

Analisi sperimentale di un impianto di selezione avanzata dei rifiuti plastici da raccolta differenziata

Una nuova pubblicazione su IDA – Ingegneria dell’Ambiente, sempre ad accesso aperto e gratuito. Si parla di un nuovo Centro di Selezione Secondaria (CSS) di plastiche da raccolta differenziata. Disponibile qua.

 

LCA applicata al trattamento e alla gestione dei rifiuti

Il Gruppo di Lavoro “Gestione e trattamento dei rifiuti” dell’Associazione Rete Italiana LCA, coordinato dall’ing. Lucia Rigamonti e dall’ing. Andrea Fedele, ha preparato un articolo che mira ad individuare quali sono le possibili specificità e finalità dell’applicazione della metodologia dell’analisi del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment) al settore dei rifiuti, attraverso la descrizione di casi applicativi. L’articolo è stato pubblicato nella rivista L’Ambiente ed è disponibile qua.

 

Approcci sostenibili per il riciclo del fresato e del cartongesso: pubblicazioni disponibili

Pubblicati sulle riviste scientifiche Waste Management e Ingegneria dell’Ambiente i risultati dello studio di LCA condotto dal gruppo di ricerca AWARE per Regione Lombardia dove sono messe in luce le criticità e le possibili azioni migliorative per rendere più sostenibile la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione, con particolare focus sul riciclo del fresato di asfalto e dei rifiuti in cartongesso.

Gli articoli sono disponibili ai seguenti link:

Pantini S., Borghi G., Rigamonti L. (2018). “Towards resource-efficient management of asphalt waste in Lombardy region (Italy): Identification of effective strategies based on the LCA methodology”. Waste Management, 80, 423-434 (accessibile gratuitamente fino al 22/11/2018)

Giurato M., Pantini S., Rigamonti L. (2018). “Valutazione LCA del sistema di riciclo dei rifiuti a base di gesso in regione Lombardia”. Ingegneria dell’Ambiente, Vol. 5 n. 2/2018, 87-106 (accessibile gratuitamente)

Inoltre sono state preparate anche due pubblicazioni di carattere più divulgativo:  “Fresato d’asfalto: da rifiuto a risorsa” nella rivista di settore Quarry and Construction (n.4/2018) e “Come migliorare la gestione dei rifiuti a base di gesso in Lombardia?” in Recycling – Demolizioni & Riciclaggio (n.4/2018).

Produzione di calcestruzzo da residui di miniere di rame

Il giorno 19 ottobre il gruppo AWARE ospiterà Felipe Vargas Muño, dottorando della Pontificia Universidad Catolica (Santiago, Chile), che racconterà delle prove che sta conducendo per analizzare la possibilità di utilizzo dei residui delle miniere di rame nella produzione di calcestruzzo, in sostituzione di un certo quantitativo di cemento.

Il seminario è aperto a tutti gli interessati.

Questa la locandina dell’evento con anche le  indicazioni logistiche.

Sacchetti di carta per la raccolta dell’umido e biometano: quali relazioni?

Nella sessione di Lauree Magistrali di Luglio 2018 si è parlato di digestione anaerobica e di sacchetti di carta. Complimenti a Francesco e Alberto!

“Il mio lavoro di tesi ha riguardato il confronto tra sacchetti per la raccolta del rifiuto organico in carta riciclata e quelli in bioplastica. L’obiettivo è stato quello di valutarne le differenze in fase di raccolta domestica e in fase di digestione anaerobica, per farlo abbiamo diviso il lavoro in due parti: le prove di evapotraspirazione domestiche e i test BMP nel laboratorio della “Fabbrica della bioenergia” nel polo di Cremona del Polimi.
Dalle prove domestiche in cui abbiamo testato sacchetti differenti in parallelo per tutta la stagione invernale e primaverile è risultato che la carta permette delle perdite di massa più alte della bioplastica grazie ad un’evapotraspirazione maggiore.
I test BMP hanno invece mostrato che dalla carta è possibile produrre quasi quattro volte il metano prodotto dalla degradazione della bioplastica; la degradazione della carta è inoltre più veloce e il materiale al termine delle prove è risultato chiaramente più disgregato.
I sacchetti in carta per la raccolta dell’umido possono quindi portare vari miglioramenti sia economici che impiantistici nella filiera del recupero del materiale organico”
Francesco Poma

Il mio lavoro di tesi si è configurato come uno studio di fattibilità di un impianto integrato anaerobico-aerobico finalizzato alla produzione di biometano, che utilizza come matrice in ingresso la FORSU. Lo studio, comprensivo di inquadramento normativo e programmatico di riferimento, di una parte tecnica di dimensionamento e di una analisi economica, ha dimostrato come la realizzazione di questa tipologia di impianti sia al momento particolarmente incentivata dalla recente approvazione del Decreto 2 marzo 2018, in tema di biometano. In aggiunta si è incluso nello studio un’ulteriore analisi volta a valutare i vantaggi per l’impianto di trattamento derivante dal conferimento del rifiuto all’interno di sacchetti in carta al posto degli usuali sacchetti in bioplastica. I risultati, sebbene basati su dati sperimentali preliminari, hanno mostrato importanti vantaggi sia dal punto di vista dei costi che della gestione del rifiuto organico.
Alberto Fanchini

Bioplastiche e gestione dei rifiuti

In questo nuovo Editoriale su Waste Management, scritto con Paolo Calabrò dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, si fa il punto sulla problematica delle bioplastiche ed in particolare sulla necessità di studiare con attenzione il loro impatto sulle diverse filiere di trattamento dei rifiuti. L’articolo è disponibile a questo link.