Il Piano verso l’Economia Circolare della Regione Lombardia

AWARE ha collaborato alla redazione del nuovo Programma Regionale di Gestione dei rifiuti, ufficialmente approvato nel 2022, che fotografa la situazione attuale e traguarda il 2027 e gli ambiziosi obiettivi definiti dalle più recenti indicazioni europee. La Regione Lombardia si conferma particolarmente avanzata, sia in termini di prestazioni raggiunte nella parte di monte del sistema (prevenzione dei rifiuti, raccolta differenziata) che di efficienza ed efficacia del sistema impiantistico di trattamento.

Il parco impiantistico per il trattamento dei rifiuti urbani

Traguardando il 2027 si prevede un ulteriore incremento delle raccolte differenziate, nonché un consolidamento e una razionalizzazione del quadro impiantistico, puntando all’aumento dei livelli di riciclo e recupero.

Tutto ciò è ben riassunto in un quaderno divulgativo che illustra in maniera esaustiva tutti i risultati del Piano.

Meeting annuale SETAC: verso la circolarità nel settore delle plastiche

Dal 30 aprile al 4 maggio si terrà a Dublino il 33° Meeting annuale della Society of Environmental Toxicology and Chemistry (SETAC). Questo evento rappresenta un’importante occasione d’incontro per esperti del mondo accademico, dell’industria e del governo, devoti ai temi della protezione e ripristino ambientale. Il Meeting si propone come strumento per supportare la transizione ad una economia rinnovabile e sostenibile, e per facilitare processi decisionali e politici basati su dati scientifici.

Saremo presenti all’evento presiedendo una sessione dedicata alla riduzione degli impatti ambientali del settore delle plastiche. In questo settore, gli attuali strumenti di gestione dei prodotti e dei flussi in gioco non consentono di evitare severi danni ambientali, in particolare legati alle perdite di microplastiche in ambiente. In questa sessione, esperti della catena di valore del settore delle plastiche esporranno come approcci basati sull’Analisi dei Flussi di Materia (MFA) possano essere combinati con la Valutazione del Ciclo di Vita (LCA), al fine di raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei sulla circolarità del settore delle plastiche. I principali flussi del settore verranno analizzati nel dettaglio, ponendo particolare attenzione ad aspetti poco esplorati quali i flussi di plastiche mal gestiti o persi in ambiente (si veda ad esempio il recente report del Joint Research Centre di Ispra dedicato all’Analisi dei Flussi di Materia in Europa). Durante l’incontro si discuteranno anche i possibili effetti tossicologici dovuti alla presenza di additivi nei prodotti di plastica e i possibili vantaggi legati a un design sostenibile e alle innovative pratiche di gestione del fine vita di questi prodotti.

Per ulteriori dettagli sulle altre sessioni del Meeting SETAC, si rimanda al sito ufficiale dell’evento.

Analisi sperimentale sulla degradazione in condizioni aerobiche e anaerobiche di vaschette a base carta per il cibo d’asporto

Negli ultimi anni e successivamente alla recente crisi pandemica, gli imballaggi legati al cibo d’asporto hanno registrato una forte crescita, anche in sostituzione a quelli realizzati in plastica tradizionale. Sul mercato sono presenti prodotti realizzati in sola carta, in carta sottoposta a trattamenti barriera o accoppiati in carta e bioplastica. Essi sono destinati ad essere separati insieme alla carta, o, se contenenti ancora residui di cibo possono essere conferiti insieme al rifiuto organico. Nel mio lavoro di tesi è stata valutata l’effettiva compatibilità di quattro vaschette a base carta, utilizzate per il cibo d’asporto, con i processi biologici a cui è sottoposto il rifiuto organico. Sono state svolte prove di compostaggio per analizzare il livello di disintegrazione in condizioni aerobiche e prove di biometanazione (BMP – Biochemical Methane Potential) per valutare la degradazione anaerobica in condizioni termofile. Nelle prove di compostaggio, svolte in condizioni il più possibile simili a quelle presenti negli impianti di trattamento industriale, i quattro imballaggi hanno mostrato comportamenti differenti. Le due vaschette realizzate esclusivamente in carta sono risultate disintegrate e indistinguibili dal compost già dopo quattro settimane, la vaschetta con film in bioplastica e quella sottoposta a trattamento barriera hanno invece raggiunto un buon livello di disintegrazione rispettivamente solo dopo otto e dodici settimane. Nelle prove di BMP per la vaschetta in sola carta è stata osservata una degradabilità (>90%) superiore a quella ottenuta per la vaschetta con film in bioplastica (72%). Questi risultati, in accordo con la letteratura, mostrano un’alta compatibilità della carta con i processi biologici, tuttavia la presenza di bioplastica o trattamenti barriera è potenzialmente più critica in tali processi.

Floriana Fava

“Rifiuti e Life Cycle Thinking” iscrizioni aperte!

E’ disponibile il programma e sono aperte le iscrizioni per la sesta edizione di “Rifiuti e Life Cycle Thinking”, giornata dedicata alla presentazione e discussione di lavori sul tema: “Circolarità e sostenibilità: il ruolo di una corretta gestione dei rifiuti e delle risorse e le potenzialità del Life Cycle Thinking”.

L’evento si svolgerà il giorno Martedì 7 marzo 2023 in presenza presso il Politecnico di Milano, Aula Magna Carassa Dadda (Bovisa).

Prima di procedere con l’iscrizione chiediamo di prendere visione dell’informativa privacy.

Dopo aver preso visione dell’informativa privacy, clicca qui per iscriverti.

Waste or Resource? Il ritorno di AWARE in Libano

Discarica di Hebberyie, febbraio 2021 (ph. Francesca Villa)

Il primo agosto 2022 è partito il progetto “RIFIUTO o RISORSA?” (WASTE or RESOURCE?), che ci vedrà partecipi sul territorio del Libano per i prossimi tre anni. Il Politecnico di Milano infatti è partner (attraverso il nostro gruppo di ricerca) di un progetto di cooperazione finanziato da AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e promosso da CELIM, insieme a CESVI, Ingegneria Senza Frontiere Milano, Oxfam It, Oxfam GB e alle Municipalità di Hasbaya e Chebaa, nostri partner locali.

È la seconda volta che siamo chiamati a partecipare ad un progetto per migliorare la gestione dei rifiuti in Libano, un paese di cui ormai conosciamo la complessità, e che da più di due anni sta attraversando una importante crisi economica e sociale. In un momento così delicato potrebbe sembrare che l’ambiente non sia una priorità, ma la situazione di degrado ambientale generalizzata impatta tangibilmente sulla qualità della vita delle persone, e la gestione dei rifiuti appare un tema molto sentito dalla popolazione e dai rappresentanti delle istituzioni locali.

Ridurre l’impatto negativo su salute e ambiente dovuto ad una problematica gestione dei rifiuti è quindi l’obiettivo generale del progetto, da raggiungere attraverso tre risultati attesi principali: il miglioramento della raccolta dei rifiuti attraverso l’introduzione della raccolta differenziata ad Hasbaya e Chebaa (R1), la realizzazione di impianti di trattamento della frazione organica – compostaggio – e separazione dei riciclabili (R2), il supporto a piccole medie imprese locali già impegnate nell’economia circolare a migliorare i propri modelli di sviluppo sostenibile. Noi saremo direttamente coinvolti nel R1 e R2.

L’intervento impatterà sugli SDGs 1, 3, 8, 11, 12, 13, 15.

In questo momento è in corso la prima missione, con Francesca Villa (Ph.D.) sul campo insieme all’appena costituito team “waste or resources?”. L’obiettivo di questa prima visita è l’impostazione di una campagna di raccolta dati sul campo, che vedrà poi il coordinamento da remoto di Polimi e ISF-MI, l’implementazione sul campo da parte di CELIM e il fondamentale supporto delle Municipalità coinvolte.

Visita alla discarica di Chebaa del team di progetto Waste or resource?
(ph. Agnese Stracquadanio)

Ridurre gli impatti ambientali delle auto a benzina utilizzando miscele innovative: LCA e confronto con l’auto elettrica


E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cleaner Production uno studio LCA commissionato da Eni S.p.A ed eseguito nell’ambito di un dottorato, cofinanziato da PoliMi e Innovhub-SSI, nonché congiunto con la VUB di Bruxelles. Lo studio ha confrontato gli impatti ambientali di un’automobile alimentata con quattro miscele di benzina e combustibili rinnovabili. Le miscele, testate su un’automobile sia in laboratorio che in strada, sono state formulate in modo da essere già utilizzabili dall’attuale flotta circolante. I combustibili miscelati sono stati bioetanolo, bionafta, ETBE, bio-ETBE, metanolo, bio-metanolo ed e-metanolo. L’automobile tradizionale è stata anche posta a confronto con un’automobile elettrica. Dopo una selezione preliminare delle materie prime, tutti i combustibili rinnovabili miscelati permettono di ottenere una riduzione, seppur modesta, dell’impatto sul cambiamento climatico (da 0,8% a 10,1%), a confronto con l’auto a benzina. La bionafta in combinazione con il bioetanolo ha contribuito al miglior risultato (-10,1%), ma gli effetti da cambiamento di destinazione d’uso dei terreni (land-use change) connessi all’olio di palma utilizzato per produzione di bionafta devono essere evitati, in quanto potrebbero annullare i benefici. L’auto elettrica permette maggiori riduzioni di gas serra emessi: -41% rispetto all’auto a benzina. Sebbene l’uso di miscele parzialmente rinnovabili e l’uso di elettricità riducano gli impatti di cambiamento climatico e uso di risorse fossili, per le altre 14 categorie di impatto il quadro è più vario.

Si rimanda all’articolo, intitolato “Life Cycle Assessment of innovative fuel blends for passenger cars with a spark-ignition engine: A comparative approach” e scaricabile gratuitamente fino al 6 dicembre.

Impatti ambientali per la categoria di impatto “cambiamenti climatici” escludendo gli effetti da cambiamento di destinazione d’uso dei terreni, espressi in g CO2 eq/km. I rombi bianchi indicano l’impatto dalla culla alla tomba. Legenda: BEV = battery electric vehicle, EoL = end of life, ETBE = ethyl tert-butyl ether, EtOH = ethanol, EU = European Union, ICEV = internal combustion engine vehicle, TTW = tank-to-wheels, WTT = well-to-tank.

I neolaureati Magistrali di Ottobre

Sofia De Giorgi

La gestione dei rifiuti sanitari rappresenta ancora oggi una grande sfida per molti Paesi poveri di risorse. Infatti, le condizioni socio-economiche del contesto di origine influenzano fortemente la generazione e le modalità di gestione dei rifiuti sanitari, evidenziando le differenze tra i Paesi ad alto reddito e quelli a medio e basso reddito. Con l’arrivo della pandemia da COVID-19, alla fine del 2019, la generazione dei rifiuti sanitari ha subito delle variazioni: sono aumentate le quantità, soprattutto relative ai rifiuti infettivi, come i dispositivi di protezione individuale, e il luogo di origine non è più limitato solo alle strutture sanitarie, ma comprende anche le abitazioni dei soggetti positivi al virus posti in isolamento, i cui rifiuti urbani sono considerati infettivi e gestiti come tali. Questo fenomeno ha determinato delle variazioni anche nelle pratiche di trattamento e gestione e, di conseguenza, ha acuito le condizioni critiche dei contesti già vulnerabili.
Nel mio lavoro di tesi si presentano delle proposte di intervento nel quartiere informale Chamanculo della capitale del Mozambico Maputo, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti infettivi, derivanti dalla pandemia da COVID-19. Considerando i flussi di rifiuti sanitari generati a livello comunitario, è stato progettato un sistema di gestione, che comprende le fasi di raccolta e conferimento, di stoccaggio, di trattamento di disinfezione e di smaltimento finale. Si valutano, inoltre, delle alternative, qualora i vincoli economici, tecnologici e gestionali del contesto siano particolarmente restrittivi. Infine, si presentano anche delle proposte applicabili a livello comunitario per la riduzione della generazione di rifiuti sanitari, sostituendo le mascherine monouso con quelle riutilizzabili tessute in stoffa.

Sreepriya Kochumadom Venugopal

Humankind is the primary cause of the alteration of the ecosystem and has forced the degradation of the environment. However, their impacts are not being given a needed focus in life cycle assessment (LCA) studies. Therefore, we require a framework to assess the environmental impacts of humans particularly human labour in the workplace. The thesis evaluated the environmental impacts associated with the workforce in a labour-intensive industry such as construction and demolition industry. The study focussed on two applications (systems) of selective demolition technique practiced on concrete/masonry and metal buildings. Seven selective demolition case studies in Lombardy region were selected. A new methodological framework was developed to assess the impacts of workforce based on their consumption pattern. The consumption data of the workforce is calculated from the contributions that the workers make across the various fields of the industry they work. In the case of the demolition work, the consumption data can be obtained from the five fields such as energy input, transportation, toilet usage, shelter and personal safety devices. The results indicate that the workers’ commute between home and the demolition site (transportation) and food consumption (energy input) are the major contributors to all the environmental impact categories evaluated in the study for both systems. Furthermore, significant impact is caused from the workforce when compared with other impact causing factors of the demolition work such as diesel consumption, water consumption and electricity consumption that happen during the demolition work. Therefore, it is highly recommended to include workforce in the LCA studies that involve labour-intensive systems.

Ruhul Hassan

Material Flow Cost Accounting (MFCA) is an Environmental Management Accounting (EMA) tool that analyses and quantifies the flow of stocks and materials through a production process. The primary objective of the MFCA methodology is to identify and quantify the losses in the production system by assigning equal weightage to both the products and the losses. The methodology has been standardized and published in the ISO family of standards as ISO 14051: 2011.
Until now, MFCA has mostly been applied to products from the manufacturing industry. The current study aimed at evaluating the economic performance of an upcoming technology in the field of waste management service in the mining industry using the MFCA methodology. The case study was under an EU H2020 project titled “FineFuture” (FF) involving a Greek mining company, Grecian Magnesite S.A. based in Thessaloniki. The objective was to assess the economic sustainability of the FineFuture floatation technologies in valorizing the fine deposits from the current beneficiation processes. The system boundary was divided into two scenarios – the current scenario, where the fine deposits are stockpiled due to unavailability of any relevant technologies and the future scenario where the same deposits are utilized in accordance with the FF action plan.
The “Plan-Do-Check-Act” methodology of ISO 14051 was adopted for the calculations. The total MFCA cost was calculated to be 33.28 €, with approximately 24% of it being converted to the final product and rest lost as waste. The highest contribution to this total MFCA cost came from the purchase of pet coke for calcination. Sensitivity analyses revealed an important methodological gap in the ISO formulation, related to internal recycling of waste. The study however concluded that MFCA can be satisfactorily used for emerging technologies. The study also suffers from certain limitations, the most important of which being that the project is still at the pilot phase, most of the data considered for the analysis are just estimates and not representative of the actual scenario at the industrial scale. Therefore, the study may be regarded as an exploratory one and the highlighted issues can be used as an agenda for future research in MFCA studies.

Disponibile il materiale del Webinar “Approccio Life Cycle Thinking: sviluppi metodologici e strumenti”

Il materiale presentato durante il webinar del 14 Luglio organizzato dal GDL DIRE della Rete Italiana LCA è disponibile al seguente link:
Webinar “Approccio Life Cycle Thinking: sviluppi metodologici e strumenti” – Rete Italiana LCA

Hanno partecipato al webinar Giuseppe Cecere e Federica Carollo che sono intervenuti sulle seguenti tematiche:

  • Life Cycle Sustainability assessment e Social Life Cycle Assessment: Sviluppi metodologici per implementare analisi degli impatti sociali nella valutazione della sostenibilità
  • Full Environmental Life Cycle Costing della catena di gestione dei rifiuti da Costruzione e Demolizione.

Clicca qui per ulteriori informazioni.


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Pianificare i rifiuti verso l’economia circolare

Nell’ultimo editoriale su Ingegneria dell’Ambiente si parla del recente Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti della Regione Lombardia, frutto di due anni di lavoro e approvato nello scorso mese di maggio. Prevenzione, riciclo e recupero energetico convivono in un sistema molto avanzato che, quantomeno per quanto riguarda i rifiuti urbani, ha pressoché azzerato lo smaltimento in discarica. Quali sono dunque le criticità residue? Cosa possono imparare le altre Regioni dall’esperienza lombarda? E come migliorare ancora dopo il 2027?

L’articolo è scaricabile qua