Cattura e utilizzo della CO2: il progetto FReSMe

Il tema della Carbon Capture and Utilization per la riduzione delle emissioni di CO2 nel settore industriale rappresenta un tema attuale e di grande interesse. In questo contesto si inserisce il progetto europeo Horizon 2020 FReSMe (From Residual Steel Gases to Methanol), di cui il Politecnico di Milano è partner. Focus del progetto l’implementazione di una tecnologia di cattura ed utilizzo dei gas di scarico di acciaieria al fine di produrre metanolo.

A questo proposito, il 26 giugno si terrà un workshop presso il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano; la partecipazione al convegno è gratuita e qui è possibile scaricare la locandina dell’evento con le informazioni utili per la registrazione.

SUM 2018 Quarto Simposio sull’Urban Mining e la Circular Economy

I giorni 21, 22 e 23 maggio 2018 si è tenuto a Bergamo il Quarto Simposio sull’Urban Mining e la Circular Economy SUM 2018 comprendente oltre 130 presentazioni, organizzate in 24 sessioni orali e 11 networking session.

Il gruppo AWARE ha partecipato con una presentazione orale tenuta da Giovanni Dolci relativa alla valutazione dell’utilizzo di sacchetti in carta per la raccolta del rifiuto organico e due presentazioni di Lucia Rigamonti in relazione a valutazioni tramite la metodologia LCA del riuso dei fusti in acciaio e del sistema di gestione dei rifiuti a base di gesso della Regione Lombardia.

5 luglio 2018 – The day after?

C’è molta apprensione tra gli operatori del settore per l’imminente scadenza del 5 luglio, quando potrebbe cambiare la classificazione delle ceneri pesanti da incenerimento dei rifiuti. Il legislatore europeo sembra voler utilizzare un bazooka per colpire un innocuo topolino, ma contestualmente lascia aperta la porta a proposte, suggerimenti ed “interpretazioni” da parte degli Stati Membri.

Intanto anche in Italia esiste una efficace filiera di recupero di questi residui, perfettamente inquadrata nei dettami dell’Economia Circolare.

Qua sotto l’opinione di Mario Grosso, presentata al Workshop ANPAR presso la manifestazione Ravenna 2018.

Grosso ANPAR

Cambiamenti comportamentali e sostenibilità ambientale. Se ne è discusso con Poliedra

Nella gestione dei rifiuti urbani i livelli più alti della gerarchia (prevenzione, riutilizzo e riciclo) sono fortemente condizionati dai comportamenti individuali. Una pratica di prevenzione messa in atto scorrettamente può causare impatti ambientali superiori rispetto alla pratica convenzionale.

Di questo ha parlato Mario Grosso nel suo intervento presso “Behavioral change e sostenibilità ambientale”, organizzato da Poliedra presso il Politecnico.

Grosso Poliedra

Il riutilizzo di imballaggi

Riciclo e riuso sono due termini spesso erroneamente utilizzati per esprimere lo stesso concetto.

Per chi vuole approfondire il tema, è disponibile qua la presentazione tenuta dall’ing. Rigamonti nel convegno “R1 REUSE: la rete europea per il riutilizzo” organizzato in occasione della fiera MACFRUT2018.

Inoltre, all’interno del convegno LCE2018 (Life Cycle Engineering 2018), l’ing. Rigamonti ha tenuto una presentazione sul riutilizzo di una particolare tipologia di imballaggio. Per saperne di più è disponibile qua l’articolo preparato in occasione della conferenza.

Controllo del mercurio, recupero delle ceneri pesanti, material flow analysis dei rifiuti in Italia e Danimarca, incentivi sul biometano

Una intensa sessione di laurea, quella di Aprile 2018!

Il nostro lavoro di Tesi, in collaborazione con il gruppo Unicalce S.p.A., ha avuto come scopo l’analisi degli effetti del dosaggio ad alta temperatura di un sorbente magnesiaco sull’abbattimento dei gas acidi e sulla rimozione di mercurio nella termovalorizzazione. Si sono analizzate le prestazioni ambientali, gestionali ed energetiche del reagente grazie ai risultati ottenuti da una prova sperimentale condotta presso il termovalorizzatore di Torino di TRM S.p.A.
Dai risultati è stato osservato un marcato abbattimento dei gas acidi liberati dalla combustione e un risparmio di bicarbonato con conseguente riduzione della produzione di prodotti sodici residui. Inoltre, il dosaggio del reagente da luogo a ceneri leggere di caldaia più fini e con punti di fusione più elevati, con vantaggi dal punto di vista della pulizia della caldaia.
Il sorbente ha infine manifestato un effetto di attenuazione sul valore di mercurio totale registrato in uscita caldaia, con effetti più marcati all’aumentare del dosaggio.
La tecnologia studiata si è rivelata semplice, economica e adattabile ai sistemi già esistenti per la termovalorizzazione dei rifiuti urbani.
Andrea Martino Amadei e Federico Monti

L’obbiettivo del mio lavoro di tesi è stato quello di ottenere dei valori di cessione coerenti con i valori di pH e di rapporto L/S di campo da inserire all’interno di uno studio LCA sul trattamento e sul recupero delle ceneri pesanti. Per raggiungere tale obbiettivo, sono stati eseguiti in laboratorio dei test di cessione a pH variabile e rapporto L/S variabile su due diversi materiali ottenuti dal recupero delle ceneri pesanti. Per le specie maggiormente influenzate dal pH, sono stati selezionati i valori di concentrazione risultanti dal test a pH variabile in corrispondenza del pH di campo, mentre per le specie maggiormente influenzate dal rapporto L/S, sono stati selezionati i valori risultanti dal test a rapporto L/S variabile in corrispondenza del rapporto L/S di campo. I risultati ottenuti hanno confermato l’importanza di considerare i valori di campo di pH e di rapporto L/S per l’ottenimento di un’analisi che sia rappresentativa della situazione reale.
Peter Piperno

Le recenti normative europee nel campo della gestione dei rifiuti mirano ad applicare il concetto di Economia Circolare in tutti i paesi europei. Sarebbe necessario ottimizzare la separazione dei rifiuti e i processi di riciclo affinché i rifiuti mandati in discarica diminuiscano e, contemporaneamente, una maggior quantità di rifiuto venga mandato a recupero. Prima di effettuare una qualsiasi azione è necessario analizzare la situazione attuale ed in questo contesto che si inquadra la mia tesi. Infatti, lo scopo è stato quello di creare un modello della attuale gestione dei rifiuti urbani, basato sul concetto di Analisi di Flussi di Materiali (MFA), come supporto a sviluppi futuri. La tesi, svolta in parte presso la Technical University of Denmark, in particolare, si focalizza sulla gestione dei rifiuti Danesi e Italiani, effettuando anche dei confronti interessanti tra i due paesi.
Il modello proposto è stato inoltre utilizzato per effettuare una serie di scenari futuri, per entrambi i pesi, con lo scopo di incrementare la separazione dei rifiuti alla sorgente. I risultati proposti mirano al raggiungimento degli obiettivi posti dalle normative europee.
Elisabetta Abbate

Nel mio lavoro di tesi mi sono occupato dell’upgrading di un impianto di compostaggio esistente (SILEA spa) con un comparto anaerobico finalizzato alla produzione di biometano. Il binomio anaerobico-aerobico è infatti considerata la miglior prassi per il trattamento del rifiuto organico e la valorizzazione economica risultante dall’applicazione del decreto biometano firmato in data 2 Marzo 2018 prefigura degli interessanti scenari di sviluppo in tal senso. In questo lavoro prettamente progettuale, si sono enfatizzati aspetti tecnico-pratici affiancati ad un’approfondita ricerca in merito a casi di impianti reali pervenendo alla redazione di uno studio di fattibilità che ha mostrato interessanti prospettive.
Federico Bonacina

 

 

Rifiuti C&D: punti di partenza e nuove sfide

Lunedì 16 aprile– Palazzo Pirelli, Milano. Nel corso del convegno organizzato da Regione Lombardia “Studi e ricerche per un’economia circolare nel settore dei rifiuti da costruzione e demolizione” (link al programma del seminario e alle presentazioni) sono stati presentati i risultati dei recenti lavori di ricerca condotti dal gruppo AWARE e dall’Università degli Studi di Brescia, ovvero rispettivamente l’analisi LCA del sistema di gestione dei rifiuti C&D in Lombardia (studio completo consultabile qui) e un’indagine inerente le applicazioni reali degli aggregati riciclati nel settore delle costruzioni. A seguire, la tavola rotonda con i rappresentanti di ANCE Lombardia, ANPAR, ANEPLA, CMR e NAD ha rappresentato un momento di confronto sulle criticità che interessano ad oggi la gestione della filiera di riciclo dei rifiuti C&D, dalle pratiche di demolizione selettiva in cantiere al mercato degli aggregati riciclati, offrendo alla platea parecchi spunti di riflessione.  

Da destra: Mario Nova (Direttore D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile), Raffaele Cattaneo (Assessore all’Ambiente e Clima), Sara Pantini (gruppo AWARE), Lucia Rigamonti (gruppo AWARE) e Paola Zerbinati (D.G. Ambiente e Clima).

Uno studio di fattibilità per il dumpsite di Ngong (Kenya)

Uno studio di fattibilità per la chiusura di un dumpsite (discarica non controllata) nella città di Ngong, e per l’apertura di un impianto di trattamento e recupero dei rifiuti indifferenziati.
Il gruppo AWARE arriva in Kenya nel quadro di una collaborazione che vede il Politecnico di Milano, con tre Dipartimenti coinvolti (DICA, ABC e Energia), coordinare un consorzio che include come partner locali la Technical University of Kenya (TUK) e l’azienda di consulenze LDK Africa Ltd. L’incarico arriva da UN-Habitat, agenzia delle Nazioni Unite che dal 1978 si occupa di vivibilità e miglioramento degli insediamenti umani.

Con una popolazione superiore a 150’000 abitanti, Ngong nasce come suburbio di Nairobi, prima di acquisire dignità come città appartenente alla Kajiado County, la contea limitrofa alla capitale. I rifiuti prodotti dagli abitanti di Ngong vengono conferiti dalla fine degli anni Novanta in una cava in disuso prossima alla strada principale che attraversa la città, che ad oggi ha assunto la forma di un grosso cumulo di spazzatura, esteso su una superficie poco inferiore ai due ettari e alto in alcuni punti fino a sette metri. In prossimità della discarica è sorto l’insediamento informale (slum) di Mathare, vicinissime si trovano una chiesa e una scuola, e il corso d’acqua che attraversava l’area è ora parzialmente sepolto dai rifiuti e ridotto ad un rigagnolo. Questa situazione incontrollata è causa di diversi problemi, da un punto di vista ambientale e sanitario, tanto da richiedere un intervento deciso.

Dumpsite  of Ngong (Kenya)
Il dumpsite di Ngong

Si è posto quindi il problema non solo di chiudere la discarica e spostarla in un sito identificato dal Governo, ma di individuare anche una tecnologia adatta per trattare i rifiuti, tenendo in considerazione la loro composizione  (oltre al contenuto prevalentemente organico, vi si trovano anche frazioni riciclabili come plastica, metalli e carta) e soprattutto i vincoli sociali dati dal contesto locale.

Diversi attori infatti partecipano alla raccolta e al conferimento dei rifiuti: il County Council, che organizza la raccolta dai contenitori dislocati per la città e lo spazzamento stradale; un consorzio di piccole imprese (PSPs o Private Service Providers) che portano avanti la raccolta dei rifiuti domestici, strutturata in maniera simile ad un porta a porta; e infine il NURU Youth Group, l’associazione (CBO) dei raccoglitori di rifiuti, che tutti i giorni popolano la discarica per separare e vendere materiali e oggetti di valore. I raccoglitori di rifiuti, conosciuti nei paesi anglofoni come waste pickers o (più volgarmente) scavengers, sono figure assai presenti nei contesti a basso reddito, una caratteristica manifestazione dell’economica informale, e spesso non viene riconosciuto loro il ruolo ricoperto nel recupero e riciclo dei materiali. Tra gli obiettivi di questo progetto c’è anche quello di realizzare un intervento che non leda quella che è fonte di sostentamento per oltre centocinquanta persone.

Assemblea di NURU Youth Group all'interno del dumpsite di Ngong
Assemblea di NURU Youth Group all’interno del dumpsite di Ngong

Ad inizio febbraio, Mario Grosso e Francesca Villa sono andati in missione a Nairobi per un workshop organizzato da UN-Habitat, con la partecipazione di tutti i partner coinvolti, delle istituzioni locali, dell’associazione delle PSPs e di Nuru Youth Group. La missione di Francesca si è poi protratta per portare avanti interviste e approfondimenti della situazione locale. Il prossimo appuntamento del progetto sarà a maggio.

Workshop a Ngong, Kenya (2 febbraio 2018)