“Dovremmo integrare le dimensioni della sostenibilità in un’unica valutazione combinata LCSA?” Takeaways dal Discussion Forum – Frontiers in Life Cycle Sustainability Assessment

Il Discussion Forum – Frontiers in Life Cycle Sustainability Assessment (LCSA) si è svolto venerdì 22 novembre 2024, presso la ZHAW Wädenswil. Il gruppo AWARE ha contribuito alla sua ideazione, organizzazione e alla gestione dell’ intera giornata.

Questo evento è stato un’importante occasione di incontro per esperti e professionisti impegnati sul tema dell’integrazione della valutazione della sostenibilità in tutte e tre le sue dimensioni. Durante il Forum si è discusso di come il Life Cycle Thinking possa essere utilizzato per abbracciare la Triple Bottom Line, offrendo un approccio integrato alla sostenibilità.

L’LCSA combina la valutazione del ciclo di vita ambientale (LCA), la valutazione del ciclo di vita sociale (S-LCA) e il Life Cycle Costing (LCC) in un quadro complessivo. Sebbene il concetto esista da oltre 15 anni, la sua applicazione pratica rimane una sfida, in particolare per quanto riguarda l’armonizzazione e l’integrazione dei risultati per le tre dimensioni. Il forum ha approfondito questi punti, riassumendo l’evoluzione della metodologia LCSA, esaminando le sue applicazioni attuali e identificando le aree in cui sono necessarie ulteriori ricerche e innovazioni.

L’evento ha evidenziato i progressi compiuti negli ultimi quindici anni, offrendo esempi specifici di come l’LCSA venga implementato in vari settori. Lucia Rigamonti del gruppo AWARE ha avuto modo di presentare le sfide e le opportunità sorte durante il progetto FineFuture, nella valutazione della sostenibilità in tutte e tre le sue dimensioni. Il Discussion Forum ha creato anche un momento per i partecipanti per discutere le direzioni future della ricerca tramite un World Café, che il gruppo AWARE ha contribuito a coordinare.

Il forum si è concluso con un dibattito molto sentito su una domanda centrale: dovremmo integrare le dimensioni sociali, ambientali ed economiche della sostenibilità in un’unica valutazione combinata LCSA? I partecipanti al forum hanno risposto dividendosi quasi perfettamente, con alcuni che sostenevano l’integrazione per riflettere la natura interconnessa delle dimensioni della sostenibilità, mentre altri preferivano mantenere separate le valutazioni per preservare la profondità delle singole analisi. Questa risposta ha dato modo di capire quanto debba ancora essere fatto per garantire uno sviluppo concreto della metodologia e per migliorare la sua applicabilità.

Se hai perso il Forum o desideri rivedere le discussioni e le presentazioni, puoi accedere alla registrazione qui. I PDF delle presentazioni saranno presto disponibili anche sul sito web del LCA Forum.

È nata la Polimi LCA network!

Il 13 novembre presso l’Aula Magna del Politecnico di Milano – campus Leonardo verrà presentata la “Polimi LCA network”, ossia una nuova rete interna all’Ateneo che riunisce ricercatori e professori accomunati dall’applicazione della metodologia Life Cycle Assessment (LCA) in diversi ambiti. La LCA rappresenta ad oggi uno strumento di supporto alle decisioni sul quale converge ampio accordo per l’attuazione di interventi e politiche che guidino verso uno sviluppo sostenibile sia ambientalmente che socialmente ed economicamente. La rete, nata su iniziativa del nostro gruppo di ricerca AWARE (Assessment on WAste and REsources), coinvolge al momento sette Dipartimenti dell’Ateneo (DABC, DCMC, DEIB, DICA, Dip. di Design, Dip. di Energia, Dip. di Meccanica).

Il programma dell’evento e il modulo per l’iscrizione sono disponibili qua.

88th LCA Discussion Forum: Frontiers in Life Cycle Sustainability Assessment – How can Life Cycle Thinking embrace the Triple Bottom Line?

Friday, 22 November 2024
Location: Wädenswil, Campus Grüental, Aula in GA 203

Life cycle-based approaches have an important role to play in assessing scenarios on how we can enable humanity to thrive in a socially just space that respects the ecological ceilings of our planet.

The conceptual framework, that combines social, environmental as well as economic impacts, is Life Cycle Sustainability Assessment (LCSA) as a combination of environmental LCA, social LCA and Life Cycle Costing.

LCSA has been introduced more than 15 years ago. Its concept is easily explained, but it is difficult to operationalise, with one of the main challenges being the harmonisation and integration of these three assessments.

This LCA discussion forum will summarise the developments in the LCSA methodology in the last 15 years, show the current state of operationalisation of the LCSA methodology including specific examples as well as identify needs for future developments and research in order to further develop the LCSA methodology.

We look forward to welcoming you at the Campus Grüental in Wädenswil.

Here you can find all the additional information!

René Itten, Zurich University of Applied Sciences (ZHAW)
Thomas Sonderegger, Ecoinvent
Giuseppe Cecere & Lucia Rigamonti, Politecnico di Milano

7ª Giornata di studio “Rifiuti e Life Cycle Thinking”

Sono aperte le iscrizioni per la settima edizione della Giornata di Studio “Rifiuti e Life Cycle Thinking”, dedicata alla presentazione e discussione di lavori sul tema: “Avanzamenti metodologici e applicazioni innovative delle metodologie basate sul concetto del ciclo di vita per una gestione sostenibile dei rifiuti e delle risorse”.

L’evento si svolgerà il 28 gennaio 2025 presso l’Aula Magna del Campus Leonardo – Politecnico di Milano.

Aggiornamento importante:
dopo aver preso visione dell’informativa per la privacy,
è possibile iscriversi cliccando qui: form di iscrizione.

Save the date: 7ª Giornata di studio “Rifiuti e Life Cycle Thinking”

Siamo lieti di annunciarvi che il gruppo AWARE organizzerà la settima edizione della Giornata di studio “Rifiuti e Life Cycle Thinking”. L’evento si terrà il 28 gennaio 2025 presso il Politecnico di Milano.

Per dare un’occhiata alla precedente edizione qui troverete un resoconto delle attività e degli interventi.

Per rimanere aggiornati su tutte le novità del gruppo potete iscrivervi alla newsletter qui.

Segnate la data sul vostro calendario e unitevi a noi per una giornata di studio e condivisione!

L’analisi del ciclo di vita applicata alla gestione dei rifiuti tessili

La presa di coscienza degli impatti ambientali dell’industria tessile e la diffusione di capi di abbigliamento la cui vita utile è sempre più breve sta portando, negli ultimi anni, a un certo fermento nel mondo dei tessili, dal punto di vista normativo (EU Strategy for sustainable and circular textiles), dal punto di vista delle aziende produttrici, e da parte dei soggetti che si occupano della gestione dei rifiuti. Anche per quanto riguarda questo settore, l’applicazione dell’analisi del ciclo di vita (LCA) fornisce utili indicazioni per valutare gli impatti di strategie di circolarità e di sistemi per la gestione dei rifiuti.

In questo contesto è stato pubblicato sulla rivista Waste Management un nostro articolo dal titolo Life cycle assessment applications to reuse, recycling and circular practices for textiles: A review.

Si tratta di una revisione sistematica della letteratura scientifica disponibile in merito a studi LCA applicati alla gestione di rifiuti tessili e a diverse strategie di economia circolare applicate a prodotti tessili.

Photo by Paul Hanaoka on Unsplash

Gli articoli sono stati analizzati per rispondere a 5 domande di ricerca:

1) quali sono, dal punto di vista degli impatti ambientali, le migliori opzioni per gestire i flussi di rifiuti tessili su scala nazionale o regionale?

2) Qual è il contributo agli impatti ambientali della gestione della frazione di rifiuto tessile, se comparata alla gestione delle altre frazioni di rifiuti urbani?

3) Quali sono gli impatti ambientali legati ai processi di riciclo dei tessili?

4) Quale contributo nella riduzione degli impatti ambientali sul ciclo di vita di un prodotto tessile possono avere diverse pratiche di economia circolare (buone pratiche nella fase d’uso, condivisione, utilizzo di fibre riciclate, riciclo a fine vita)?

5) Quali sono le variabili che influenzano maggiormente i risultati delle analisi sul ciclo di vita?

L’analisi degli articoli ha dimostrato come le pratiche che allungano la vita utile dei prodotti tessili, unite ad una gestione del fine vita che segue la gerarchia dei rifiuti in un sistema integrato, portano a notevoli benefici in termini di potenziali impatti ambientali. Le variabili che influenzano i risultati sono, però, numerose.

Se vuoi saperne di più, trovi l’articolo completo qui.

Plastiche e imballaggi: le alternative sono realmente più sostenibili? Cosa ci dice l’analisi del ciclo di vita

Nel commercio moderno gli imballaggi in plastica svolgono ancora un ruolo fondamentale in diversi settori quale ad esempio quello alimentare, dove a oggi rappresentano il 64% delle vendite complessive. Tuttavia, a causa del crescente senso di responsabilità ambientale da parte dei cittadini e delle aziende, laddove ciò sia tecnicamente fattibile, le plastiche convenzionali sono sempre più sostituite da materiali alternativi, percepiti come più sostenibili. Tale percezione deve però trovare conferma attraverso valutazioni scientifiche, effettuate ad esempio con il supporto dell’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA).

Inserendosi in tale contesto, il gruppo di ricerca AWARE ha appena pubblicato un nuovo articolo sulla rivista Waste Management & Research: The Journal for a Sustainable Circular Economy dal titolo “How does plastic compare with alternative materials in the packaging sector? A systematic review of LCA studies”.

Nella pubblicazione si analizzano 53 studi LCA peer-reviewed pubblicati nella letteratura scientifica, nell’intervallo temporale 2019-2023, con l’obiettivo di comprendere lo stato dell’arte in merito agli impatti ambientali degli imballaggi concentrandosi sul confronto tra plastica e materiali alternativi. L’analisi della letteratura ha dimostrato come le percezioni dei consumatori spesso differiscano dai risultati dell’LCA e ha rivelato che le plastiche convenzionali non rappresentano sempre la scelta meno rispettosa dell’ambiente. Partendo dalle bioplastiche, che si stanno sempre più diffondendo sul mercato, si evidenziano prestazioni migliori rispetto alle plastiche convenzionali negli indicatori di cambiamento climatico e di esaurimento delle risorse fossili, mentre nelle altre categorie di impatto i carichi ambientali sono generalmente peggiori. Anche l’uso del vetro risulta poco raccomandabile da un punto di vista ambientale a causa del peso elevato di tale materiale rispetto alla plastica, peso che influenza non solo le prestazioni della fase produttiva ma anche quelle delle fasi di trasporto coinvolte nella filiera. Un miglioramento ambientale è sicuramente ottenibile attraverso il riutilizzo del vetro, ma solo sotto determinate condizioni (quali l’elevato numero di riutilizzi e distanze di trasporto ridotte) il materiale diventa raccomandabile rispetto all’utilizzo delle plastiche convenzionali. Per i metalli, l’alluminio in particolare, il confronto con la plastiche è più equilibrato soprattutto nel settore delle bevande e lo stesso discorso vale per la carta.

La revisione degli studi LCA ha consentito anche di identificare aree di miglioramento per la maggior parte dei materiali analizzati. Per quanto concerne il vetro e i metalli, il settore produttivo dovrebbe concentrarsi sul loro riutilizzo, operazione che consente di ridurre significativamente il carico ambientale, cercando tuttavia di limitare le distanze di trasporto e i carichi ambientali per il ricondizionamento e il lavaggio degli imballaggi tra un utilizzo e l’altro. Per le bioplastiche, materiali di più recente introduzione, i processi produttivi necessitano ancora di un’ottimizzazione, ottenibile per esempio concentrandosi sull’utilizzo di scarti di processo come materia prima. Anche la fase di fine vita necessita di essere migliorata, cercando di superare le limitazioni legate ai processi biologici e magari puntando sul loro riciclo, a seguito di una raccolta differenziata. Occorre inoltre sottolineare che le plastiche convenzionali possono ulteriormente migliorare le proprie prestazioni ambientali incrementando la percentuale di polimeri riciclati nel relativo processo produttivo.

Si sottolinea come ultimo aspetto che l’analisi delle prestazioni ambientali non è sufficiente per trarre conclusioni definitive sulla sostenibilità complessiva della plastica convenzionale rispetto agli altri materiali. Per una valutazione esaustiva si richiede anche un’analisi degli impatti sociali ed economici degli imballaggi, sempre basata sull’approccio del ciclo di vita.

L’articolo completo è visionabile gratuitamente al seguente link

Sostenibilità ambientale dei parchi eolici offshore galleggianti – una nuova pubblicazione

È appena stato pubblicato un nuovo articolo sulla rivista Renewable and Sustainable Energy Reviews che discute in senso ampio la sostenibilità ambientale dei parchi eolici offshore galleggianti.

La pubblicazione “Making eco-sustainable floating offshore wind farms: Siting, mitigations, and compensations” è disponibile al seguente link.

Graphical abstract

L’energia eolica è riconosciuta tra le risorse rinnovabili più promettenti per la transizione energetica e il fatto che le turbine eoliche possano essere installate su strutture di fondazione galleggianti permetterà il loro posizionamento in zone con fondali di profondità sempre maggiori ed eventualmente più lontane dalla costa. Sebbene questa possibilità porti a dei vantaggi in termini di produttività dei parchi eolici e di riduzione dell’impatto paesaggistico, la comprensione ancora limitata degli impatti sugli ecosistemi e le preoccupazioni per i conflitti nell’uso dello spazio marittimo (ad esempio, per la pesca) potrebbero portare a un approccio precauzionale che ne limita lo sviluppo.

Con queste premesse, l’articolo presenta le caratteristiche degli habitat potenzialmente interessati da queste installazioni e definisce un insieme di criteri standardizzati applicabili durante il processo di autorizzazione, al fine che la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) supporti effettivamente una progettazione in grado di garantire il principio “Do No Significant Harm“.

La pubblicazione nasce dallo sforzo condiviso di diversi esperti che hanno apportato il loro specifico punto di vista sul tema; il contributo all’analisi di alcuni componenti del gruppo AWARE riguarda il ruolo della valutazione del ciclo di vita (LCA) al fine di ampliare ancora di più lo spettro dei potenziali impatti ambientali da indagare. Per approfondire questo specifico tema è sempre disposibile, in open access, l’articolo “Life cycle assessment of a floating offshore wind farm in Italy” che presenta uno studio di valutazione del ciclo di vita di un impianto eolico offshore di 190 turbine da 14,7 MW da installare su fondazioni galleggianti.

L’articolo appena pubblicato, concentrando il focus dell’analisi soprattutto su impatti non inclusi o non ancora ampiamente affrontati nelle LCA, conclude che un’adeguata localizzazione, un monitoraggio sistematico nonché azioni di mitigazione e compensazione possono ridurre al minimo le interazioni ambientali con gli ecosistemi, con effetti sull’ambiente trascurabili o addirittura positivi.

Prevenzione e trattamento dei rifiuti e produzione di idrogeno nella sessione di laurea magistrale di dicembre

Nel contesto delle attività di economia circolare e prevenzione dei rifiuti, il mio lavoro di tesi ha analizzato se e in che misura l’attività del centro del riuso “Panta Rei” di Vimercate possa effettivamente contribuire a fornire benefici ambientali. Tale valutazione è stata effettuata utilizzando la metodologia LCA, modellizzando la prima e la seconda vita dei beni in esame e distinguendo tra impatti ambientali evitati (prima vita) e impatti aggiuntivi (seconda vita). I risultati hanno mostrato che nel 2022 il centro ha generato benefici ambientali in solo 6 delle 16 categorie di impatto esaminate. La prestazione ambientale dell’attività di riuso, infatti, dipende da numerosi fattori, quali il tasso di sostituzione (indica se l’acquisto di un bene usato sostituisce realmente l’acquisto di un bene nuovo), il tasso di qualità (indica la vita media attesa del bene usato rispetto a quella del bene nuovo), l’indice di prestazione energetica (indica la prestazione energetica del bene usato rispetto a quella del bene nuovo), la distanza tra centro del riuso e abitazione del secondo utente e il tempo effettivo di utilizzo del bene. Una sostituzione del 100% tra beni nuovi e usati, ad esempio, porterebbe a benefici ambientali in tutte le categorie di impatto. Sono state così identificate tre azioni chiave per migliorare le prestazioni ambientali dei centri del riuso: aumentare la consapevolezza dei cittadini sugli impatti delle loro azioni, promuovere la mobilità sostenibile e ridurre le distanze tra centro e consumatori. Il lavoro sottolinea, in definitiva, l’importanza del ruolo del consumatore nel garantire benefici ambientali nelle attività di prevenzione dei rifiuti. Mary Jo Floriana Antonia Nichilo

Lo studio svolto nella mia tesi parte da un’indagine effettuata sul territorio calabrese, nella provincia di Catanzaro, ove risulta frequente il fenomeno dell’abbandono massiccio di rifiuti. L’obiettivo dello studio è stato analizzare l’impatto ambientale della gestione dei suddetti rifiuti tramite la metodologia LCA. A causa della loro qualità compromessa dall’azione degli agenti atmosferici, il riciclo di materiali viene escluso, ma ne viene considerato il recupero energetico. Sono stati individuati tre scenari: lo smaltimento in discarica, la gestione tramite termovalorizzatore e la gestione tramite gassificatore. I risultati hanno mostrato come la gestione tramite gassificatore ha un impatto irrilevante (a tratti negativo) sulle categorie di tossicità, mentre dal punto di vista delle emissioni atmosferiche è nettamente in svantaggio rispetto il termovalorizzatore. Perciò per la gestione immediata di tali rifiuti è consigliato il trattamento tramite termovalorizzatore. Tuttavia, la gestione tramite gassificatore lascia degli interessanti spunti di lavoro per la riduzione delle emissioni, al fine di renderlo comparabile e competitivo rispetto al termovalorizzatore in termini di impatto ambientale. Sara Mattei

In today’s world, there is an urgent need to shift towards sustainable fuel and energy options, and these alternatives to consider need to be environmentally friendly, throughout their life cycle. Hydrogen emerges as a promising option due to its lack of Carbon dioxide emissions, high-energy content, and favourable combustion kinetics. The Helmholtz Centre for Environmental Research (UFZ) in Leipzig, Germany, has developed a white hydrogen production technology utilizing cyanobacteria, that could contribute to global sustainable energy demands. This study conducts a comprehensive Life Cycle Assessment of this white hydrogen production technology, intending to elucidate its environmental consequences and potential as a sustainable energy solution. Results show that this technology is an energy-intensive process and relies significantly on electricity, and the impact on the environment is exacerbated by the German electricity mix to levels comparable to conventional grey hydrogen production technologies. Shifting to renewable energy sources, especially wind, reduces environmental impacts by 75%, but challenges persist. This study advocates a holistic approach, combining renewable energy sources and sustainable choices of BG-11 medium to substantially diminish environmental impacts. Despite challenges, hydrogen production by cyanobacteria remains a promising avenue for sustainable hydrogen production, aligning with the global pursuit of greener energy alternatives. Usamah Derwaish

The role of life cycle thinking-based methodologies in the development of waste management plans

È appena stato pubblicato un nuovo articolo sulla rivista Waste Management che si è concentrato sull’analisi dell’utilizzo delle methodologie di Life Cycle Thinking nella redazione dei Piani di Gestione dei rifiuti.

Highlights:

  • Valutazione dell’uso delle metodologie Life Cycle Thinking nei Piani di Gestione dei Rifiuti.
  • Valutazione di diversi livelli di applicazione dell’Analisi del Ciclo di Vita nei Piani di Gestione dei Rifiuti.
  • Applicazione del modello sviluppato per la revisione dei Piani di Gestione dei Rifiuti a livello italiano.
  • Raccomandazione per migliorare l’uso delle metodologie Life Cycle Thinking nella preparazione dei Piani di Gestione dei Rifiuti.

L’articolo è stato sviluppato nel contesto del gruppo di lavoro Gestione e Trattamento dei Rifiuti della Rete Italiana LCA.

Qui è possibile leggere la pubblicazione.