Lunedì 16 aprile– Palazzo Pirelli, Milano. Nel corso del convegno organizzato da Regione Lombardia “Studi e ricerche per un’economia circolare nel settore dei rifiuti da costruzione e demolizione” (link al programma del seminario e alle presentazioni) sono stati presentati i risultati dei recenti lavori di ricerca condotti dal gruppo AWARE e dall’Università degli Studi di Brescia, ovvero rispettivamente l’analisi LCA del sistema di gestione dei rifiuti C&D in Lombardia (studio completo consultabile qui) e un’indagine inerente le applicazioni reali degli aggregati riciclati nel settore delle costruzioni. A seguire, la tavola rotonda con i rappresentanti di ANCE Lombardia, ANPAR, ANEPLA, CMR e NAD ha rappresentato un momento di confronto sulle criticità che interessano ad oggi la gestione della filiera di riciclo dei rifiuti C&D, dalle pratiche di demolizione selettiva in cantiere al mercato degli aggregati riciclati, offrendo alla platea parecchi spunti di riflessione.
Da destra: Mario Nova (Direttore D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile), Raffaele Cattaneo (Assessore all’Ambiente e Clima), Sara Pantini (gruppo AWARE), Lucia Rigamonti (gruppo AWARE) e Paola Zerbinati (D.G. Ambiente e Clima).
Uno studio di fattibilità per la chiusura di un dumpsite (discarica non controllata) nella città di Ngong, e per l’apertura di un impianto di trattamento e recupero dei rifiuti indifferenziati.
Il gruppo AWARE arriva in Kenya nel quadro di una collaborazione che vede il Politecnico di Milano, con tre Dipartimenti coinvolti (DICA, ABC e Energia), coordinare un consorzio che include come partner locali la Technical University of Kenya (TUK) e l’azienda di consulenze LDK Africa Ltd. L’incarico arriva da UN-Habitat, agenzia delle Nazioni Unite che dal 1978 si occupa di vivibilità e miglioramento degli insediamenti umani.
Con una popolazione superiore a 150’000 abitanti, Ngong nasce come suburbio di Nairobi, prima di acquisire dignità come città appartenente alla Kajiado County, la contea limitrofa alla capitale. I rifiuti prodotti dagli abitanti di Ngong vengono conferiti dalla fine degli anni Novanta in una cava in disuso prossima alla strada principale che attraversa la città, che ad oggi ha assunto la forma di un grosso cumulo di spazzatura, esteso su una superficie poco inferiore ai due ettari e alto in alcuni punti fino a sette metri. In prossimità della discarica è sorto l’insediamento informale (slum) di Mathare, vicinissime si trovano una chiesa e una scuola, e il corso d’acqua che attraversava l’area è ora parzialmente sepolto dai rifiuti e ridotto ad un rigagnolo. Questa situazione incontrollata è causa di diversi problemi, da un punto di vista ambientale e sanitario, tanto da richiedere un intervento deciso.
Il dumpsite di Ngong
Si è posto quindi il problema non solo di chiudere la discarica e spostarla in un sito identificato dal Governo, ma di individuare anche una tecnologia adatta per trattare i rifiuti, tenendo in considerazione la loro composizione (oltre al contenuto prevalentemente organico, vi si trovano anche frazioni riciclabili come plastica, metalli e carta) e soprattutto i vincoli sociali dati dal contesto locale.
Diversi attori infatti partecipano alla raccolta e al conferimento dei rifiuti: il County Council, che organizza la raccolta dai contenitori dislocati per la città e lo spazzamento stradale; un consorzio di piccole imprese (PSPs o Private Service Providers) che portano avanti la raccolta dei rifiuti domestici, strutturata in maniera simile ad un porta a porta; e infine il NURU Youth Group, l’associazione (CBO) dei raccoglitori di rifiuti, che tutti i giorni popolano la discarica per separare e vendere materiali e oggetti di valore. I raccoglitori di rifiuti, conosciuti nei paesi anglofoni come waste pickers o (più volgarmente) scavengers, sono figure assai presenti nei contesti a basso reddito, una caratteristica manifestazione dell’economica informale, e spesso non viene riconosciuto loro il ruolo ricoperto nel recupero e riciclo dei materiali. Tra gli obiettivi di questo progetto c’è anche quello di realizzare un intervento che non leda quella che è fonte di sostentamento per oltre centocinquanta persone.
Assemblea di NURU Youth Group all’interno del dumpsite di Ngong
Ad inizio febbraio, Mario Grosso e Francesca Villa sono andati in missione a Nairobi per un workshop organizzato da UN-Habitat, con la partecipazione di tutti i partner coinvolti, delle istituzioni locali, dell’associazione delle PSPs e di Nuru Youth Group. La missione di Francesca si è poi protratta per portare avanti interviste e approfondimenti della situazione locale. Il prossimo appuntamento del progetto sarà a maggio.
Lunedì 16 aprile verrà presentato lo studio di LCA, condotto da AWARE, applicata al sistema di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione implementato in Regione Lombardia. La locandina dell’evento è disponibile qui Programma 16 aprile definitivo
AWARE, insieme ad altri ricercatori europei, ha preparato l’articolo Recycling processes and quality of secondary materials: Food for thought for waste-management-oriented life cycle assessment studies, pubblicato recentemente sulla rivista internazionale Waste Management.
L’articolo descrive il fenomeno del down-cycling che si può verificare durante il processo di riciclo di materiali quali carta, plastica, legno e metalli. Inoltre, fornisce suggerimenti per migliorare la modellizzazione dei benefici derivanti dal processo di riciclo all’interno di studi di Life Cycle Assessment, ossia di analisi del ciclo di vita, aventi come oggetto la gestione dei rifiuti.
È da poco stato pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Cleaner Production l’articolo “Life cycle assessment of non-hazardous Construction and Demolition Waste (CDW) management in Lombardy Region (Italy)”, disponibile qui in open access fino al 27 aprile 2018.
L’articolo presenta i risultati ottenuti dall’analisi del ciclo di vita del sistema di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) in Regione Lombardia. Il focus è sulla frazione maggiormente prodotta a livello nazionale e regionale, ovvero i rifiuti misti non pericolosi (codice CER 170904), solitamente miscelati con altri flussi minori (cemento, mattoni, ceramiche, etc.) negli impianti di riciclo per la produzione di aggregati riciclati misti. Particolare attenzione è stata posta sull’utilizzo degli aggregati riciclati misti a livello regionale e sullo sviluppo attuale del loro mercato, considerati elementi chiave per la quantificazione dei benefici ambientali conseguibili in seguito al risparmio di materia prima vergine.
Lucia Rigamonti ha spiegato quindi le attività portate avanti da AWARE concentrandosi su alcuni dei progetti più recenti. La presentazione è disponibile qui: Rigamonti_Ghent.
La mia tesi parte da un lavoro commissionato dalla società CAP al gruppo di ricerca AWARE. Lo studio valuta, tramite la metodologia LCA, i potenziali impatti ambientali associati all’attuale sistema di gestione del Rifiuto Urbano Residuo (RUR) e della frazione organica (FORSU), prodotti in 5 Comuni della provincia di Milano (Cologno Monzese, Cormano, Pioltello, Segrate e Sesto San Giovanni). Attualmente il RUR viene sottoposto ad un processo di incenerimento presso il termovalorizzatore di Sesto San Giovanni, mentre la FORSU a trattamenti di compostaggio e digestione anaerobica in diversi impianti. I risultati di tale scenario serviranno come confronto con il potenziale scenario futuro, secondo il quale il RUR subirà un trattamento meccanico a freddo per il recupero di materia e il CSS prodotto subirà anch’esso un processo di incenerimento, mentre la FORSU verrà trattata con un processo di digestione anaerobica presso la nuova piattaforma integrata con produzione di biometano a Sesto San Giovanni.
Regione Lombardia ha commissionato uno studio ad AWARE al fine di valutare i flussi e la gestione dei rifiuti da Costruzione e Demolizione (C&D). Lo studio è stato condotto applicando la metodologia LCA (Life Cycle Assessment) con l’obiettivo di conoscere le prestazioni ambientali del sistema e individuarne le eventuali criticità e le indicazioni di miglioramento. I risultati dallo studio saranno poi utilizzati per indirizzare le azioni della pianificazione regionale.
Maggiori informazioni e lo studio completo sono disponibili qua.