Celebriamo l’acqua con la ricerca

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, il 22 marzo 2024 il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale (DICA) del Politecnico di Milano ha organizzato una giornata ricca di occasioni per celebrare questa importante risorsa. La mattinata sarà dedicata al seminario “Lavorare insieme per una gestione sostenibile della risorsa idrica” patrocinato in collaborazione con l’associazione AQUAPLUS. Seguirà poi nel pomeriggio il seminario “Sustainable management of water resources in a changing world”, durante il quale, oltre agli esperti, anche i giovani ricercatori e i dottorandi del Dipartimento avranno occasione di presentare i loro lavori in cui l’acqua è protagonista.

Tra i giovani ricercatori che parteciperanno alla sessione, ci sarà anche il nostro gruppo di ricerca con le presentazioni di Giulia Cavenago e Irene Crippa.

Giulia ci parlerà del progetto BeviMI, promosso da CICMA e cofinanziato da Fondazione Cariplo con la presentazione dal titolo “Drinking water on campus: exploring alternatives and assessing environmental impacts through LCA methodology”, Irene invece presenterà il lavoro “Valorisation of algal biomass from the wastewater treatment process: an LCA analysis”.

Ulteriori informazioni sui lavori citati sono consultabili in questi post https://www.aware.polimi.it/?p=3620 e https://www.aware.polimi.it/?p=2813

Qui invece, potete trovare il programma completo e l’ordine delle presentazioni.

Le potenzialità della termovalorizzazione: visita all’impianto Silla 2 di Milano

Yes-Europe Italy organizza una visita al termovalorizzatore Silla 2 di Milano il giorno Sabato 2 marzo 2024.

Il Gruppo AWARE parteciperà con un intervento del Professor Mario Grosso per discutere delle potenzialità collegate agli impianti di termovalorizzazione e di come gestire correttamente tali impianti per minimizzarne gli impatti ambientali.

Sarà inoltre indagata la percezione del rischio sociale per questo tipo di impianti, tramite un questionario predisposto da Giuseppe Cecere. Lo scopo sarà quello di identificare i temi maggiormente sentiti per discutere di quali possano essere le misure più adeguate per ridurne i rischi connessi.

Qui il comunicato di Yes Europe-Italy:

Partecipa alla visita al termovalorizzatore di Silla 2, a Milano il Sabato 2 marzo 2024. Sarà un’opportunità unica per scoprire il funzionamento di un vero termovalorizzatore e imparare come contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.

Unisciti a noi per una giornata divertente e informativa, dove potrai partecipare a visite guidate, ascoltare interessanti start-up innovative e partecipare a un workshop interattivo a gruppi. Avrai la possibilità di incontrare esperti del settore e porre loro tutte le tue domande sul trattamento dei rifiuti.

Parteciranno all’evento

-WiSort start-up innovativa che sviluppa soluzioni hardware e software hightech per migliorare la qualità dei rifiuti e ottimizzare la user-experience per una raccolta differenziata più sostenibile.

-M.Grosso Professore associato e docente di Solid waste managment and treatment presso il Politecnico di Milano.

La partecipazione all’evento è completamente gratuita e include il servizio navetta da e per Milano Centrale, un pranzo fornito da un catering e una visita guidata all’impianto. Non ci sono costi nascosti o aggiuntivi per i partecipanti, tutti questi servizi sono offerti gratuitamente per garantire un’esperienza indimenticabile.

Non perdere questa occasione per imparare e divertirti allo stesso tempo! Ti aspettiamo al termovalorizzatore di Silla 2 per una giornata indimenticabile. Prenota subito il tuo posto!

Per partecipare, qui il link di iscrizione!

Sviluppi metodologici nelle valutazioni di sostenibilità

Il 14 novembre 2023 si terrà un webinar dedicato agli sviluppi metodologici degli strumenti basati sul Life Cycle Thinking (LCT) nelle valutazioni di sostenibilità. L’evento è organizzato dal Gruppo di Lavoro DIRE (Development and Improvement of LCA methodology: Research and Exchange of experiences) dell’Associazione Rete Italiana LCA .

Nel webinar saranno esplorati due temi chiave: l’inclusione degli aspetti sociali ed economici nelle valutazioni di sostenibilità e l’estensione di strumenti basati sull’approccio LCT per i processi decisionali. Per ulteriori informazioni sulle presentazioni e le modalità di partecipazione, siete invitati a consultare il programma dettagliato dell’evento, disponibile anche sul sito dell’Associazione Rete Italiana LCA.

Circularity and sustainability -Circolarità e sostenibilità /3

On the 11th of October 2023, Politecnico di Milano, Brunel University London, Southern Denmark University and Wageningen University & Research co-organised an online event on: “What is the true meaning of circularity? Beverage packaging as a case study”.

120 participants attended this online event, which was introduced by a series of short presentations from the four academics who jointly published the paper: “Keep circularity meaningful, practical and inclusive: a view into the plastics value chain”. Following that, there were 3 reactions from industry, policy and academia with Arnaud Mittelette from Sources ALMA, Davide Tonini from the European Commission’s Joint Research Centre and Monia Niero from the Sant’Anna School of Advanced Studies.

If you would like to stay in touch of any follow-up that the 4 universities will be taking to continue to build a dialogue between policy, academia and industry towards a better understanding of circularity and the measures that lead to true sustainability, please fill in the following form.

L’11 ottobre 2023, Politecnico di Milano, Brunel University London, Southern Denmark University e Wageningen University & Research hanno co-organizzato un evento online sul tema: “Qual è il vero significato della circolarità? Il packaging delle bevande come caso di studio”.

120 partecipanti hanno partecipato a questo evento online, introdotto da una serie di brevi presentazioni dei quattro accademici che hanno pubblicato congiuntamente l’articolo: “Keep circularity meaningful, practical and inclusive: a view into the plastics value chain”. Sono seguite 3 reazioni da parte dell’industria, della politica e del mondo accademico con Arnaud Mittelette di Sources ALMA, Davide Tonini del Joint Research Centre della Commissione Europea e Monia Niero della Scuola Superiore Sant’Anna.

Se desideri rimanere aggiornato sul follow-up che le 4 università intraprenderanno per continuare a costruire un dialogo tra politica, mondo accademico e industria verso una migliore comprensione della circolarità e delle misure che portano a una vera sostenibilità, compila il seguente modulo.

All the presentations are available here / Tutte le presentazioni sono disponibili qui:

Eleni Iacovidou

Ciprian Cimpan

Ulphard Thoden van Velzen

Lucia Rigamonti

Arnaud Mittelette

Monia Niero

The recording of the event is available here / La registrazione dell’evento è disponibile qui.

https://forms.office.com/e/JrH1yNFHn1

Il sistema della protezione civile nell’ambito delle problematiche ambientali generate in post-emergenza

La Protezione Civile svolge un ruolo essenziale nella gestione delle problematiche ambientali in situazioni di post-emergenza. La valutazione dell’impatto ambientale, la pianificazione e il coordinamento delle operazioni, la collaborazione e la comunicazione sono tutti elementi chiave per affrontare con successo queste sfide. La protezione dell’ambiente e la ripresa a lungo termine sono obiettivi cruciali per garantire la sicurezza e il benessere dell’ambiente e della collettività.

Per discutere del funzionamento del sistema Protezione Civile e delle soluzioni che mette in atto per affrontare le problematiche ambientali generate in post-emergenza vi invitiamo a partecipare ad un evento organizzato nell’ambito del corso di laurea di Ingegneria Civile per la Mitigazione del Rischio del Politecnico di Milano.

L’evento, gratuito, si terrà il 24 ottobre nel pomeriggio: qua trovate il programma e le modalità di registrazione.

Circolarità e sostenibilità /2

A partire dal paper “Keep circularity meaningful, practical and inclusive: a view into the plastics value chain” abbiamo preparato un breve video in cui spieghiamo le nostre idee che stanno alla base dell’articolo.

Facendo seguito all’articolo e al video, per approfondire la discussione sulla circolarità riunendo intorno a un tavolo i diversi mondi accademico, industriale e politico, le quattro università (Brunel University London, Wageningen University & Research, University of Southern Denmark e Politecnico di Milano) ospiteranno una discussione online aperta su “Qual è il vero significato della circolarità? Il packaging delle bevande come caso di studio”.
L’evento si svolgerà l’11 ottobre, dalle 15:00 alle 17:00 (CET).
Maggiori informazioni e il modulo per la registrazione (necessaria anche se l’evento è gratuito) sono disponibili qui.

Circolarità e sostenibilità /1

In questo nuovo articolo di discussione pubblicato sulla rivista internazionale Waste Management e preparato da Ciprian Cimpan (University of Southern Denmark), Eleni Iacovidou (Brunel University London), Lucia Rigamonti e Eggo U. Thoden van Velzen (Wageningen University & Research) si ricorda che circolarità non è necessariamente sinonimo di sostenibilità.

La circolarità è diventato un concetto consolidato nel dibattito pubblico ma rimane ancora una nozione ampia che necessita di una definizione precisa, che vada oltre l’uso di metriche e indicatori quali i tassi di raccolta e i tassi di riciclo. La circolarità misurata con tali indicatori non riesce a catturare la complessità del sistema e gli effetti più ampi, compresi i cosiddetti “rebound effects” che possono annullare o addirittura ribaltare i benefici ambientali.

Nell’articolo viene proposto un nuovo approccio per misurare la circolarità ossia una scorecard di circolarità incentrata sul prodotto che coglie gli aspetti che possono dimostrare la sostenibilità ambientale di un prodotto. Si basa su 7 semplici domande che coprono il ciclo di vita di un prodotto: produzione, utilizzo e fine vita. Questo approccio di “buon senso” ricorda la gerarchia dei rifiuti con un semplice ordine di priorità che vale nella maggior parte dei casi.

In conclusione, gli autori ricordano che è di fondamentale importanza non perdere di vista gli effettivi obiettivi dell’economia circolare. In un momento in cui la Direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti d’imballaggio è in fase di revisione e in cui la comunità imprenditoriale si sta impegnando a raggiungere obiettivi ambiziosi per aumentare la circolarità dei propri prodotti, è fondamentale una circolarità che promuova la sostenibilità.

L’articolo è disponibile gratuitamente qua.

Il comunicato stampa del Politecnico di Milano è disponibile qua, sia in italiano che in inglese.

CO2, calce e oceani: cause, effetti e possibili soluzioni ai cambiamenti climatici

La calce è un prodotto versatile dalle numerose applicazioni in vari settori industriali. Tuttavia la sua produzione genera emissioni di CO2 non solo a causa dell’eventuale utilizzo di combustibili fossili, ma anche e soprattutto per l’essenza del processo stesso, che richiede la decarbonatazione del carbonato di calcio di cui sono composte le rocce calcaree.

Le emissioni di CO2 di origine fossile e degli altri gas serra contribuiscono all’aumento delle concentrazioni atmosferiche di questi gas che intrappolando energia causano l’incremento delle temperature globali. Questo incremento sarebbe maggiore se non ci fossero gli oceani che assorbono circa un quarto delle emissioni e immagazzinano circa il 90% dell’energia in eccesso dovuto all’aumento delle concentrazioni atmosferiche dei gas serra.

Questo “favore” che otteniamo dagli oceani ha però degli effetti collaterali, tra i quali un inevitabile aumento delle temperature oceaniche (di circa 0,88°C rispetto al 1850) e un’eccezionale acidificazione, ovvero la riduzione del pH, rispetto agli ultimi 2 milioni di anni. Una delle conseguenze più note è il fenomeno dello sbiancamento dei coralli, la cui struttura è composta prevalentemente da carbonato di calcio, che ne mette a rischio la sopravvivenza. Gli impatti del riscaldamento e della acidificazione degli oceani sugli ecosistemi marini sono ingenti e conseguentemente anche sulla popolazione la cui economia e sussistenza dipendono dall’oceano. Questi impatti sono destinati ad aumentare se non si interviene.

Gli scenari climatici globali mostrano come sia necessaria un’immediata e drastica riduzione delle emissioni globali di gas serra, fino ad azzerarle al 2050 per traguardare un mondo dove l’aumento delle temperature sia contenuto al di sotto dei 2°C. In aggiunta a questa rapida e forte riduzione delle emissioni, gli stessi scenari indicano che l’assorbimento di CO2 dall’atmosfera tramite dei processi come l’attività fotosintetica svolta dalle piante sono essenziali per raggiungere questi obiettivi di stabilizzazione della temperatura.

Dato che la superficie terrestre è limitata e destinata anche ad altre attività come la produzione di cibo, altri processi di rimozione di CO2 dall’atmosfera sono da investigare, inclusi quelli che coinvolgono gli oceani. Tra questi processi oceanici di rimozione di CO2 c’è l’aumento di alcalinità tramite la dissoluzione nell’acqua di mare, in condizioni controllate, di materiali basici quali la calce. Questo processo avrebbe come ulteriore beneficio sulla scala locale il contrasto all’acidificazione dell’oceano.

La rimozione di CO2 atmosferica tramite la dissoluzione di materiali alcalini in acqua di mare accadrebbe naturalmente, ma sulla scala di centinaia di migliaia di anni e ristabilirebbe un nuovo equilibrio del ciclo di carbonio tra atmosfera, oceano e terre emerse, ora pesantemente sbilanciato dalle emissioni antropogeniche. Il processo naturale in questione è il dilavamento delle rocce ad opera delle acque meteoriche ricche di CO2 disciolta dall’atmosfera, che quindi viene convogliata verso gli oceani e lì immagazzinata nella forma stabile di ioni bicarbonato.

Nell’ambito del progetto di ricerca Desarc-Maresanus, il gruppo di ricerca AWARE al Politecnico di Milano sta studiando da anni vari aspetti del processo di aumento dell’alcalinità dell’oceano, con particolare riferimento all’analisi dei potenziali impatti ambientali tramite la metodologia LCA. In questo modo la calce, se prodotta ad emissioni zero, passerebbe dall’essere una delle cause degli impatti che subisce l’oceano ad un elemento che può contribuire alla mitigazione del problema.

Rifiuti tessili: facciamo il punto

Selezione manuale dei rifiuti tessili (immagine da https://unsplash.com)

Negli ultimi mesi sono stati vari gli sviluppi in materia di gestione dei rifiuti tessili. Il 2 febbraio il Ministero dell’Ambiente ha diffuso un comunicato stampa in cui si dichiara che per la filiera del tessile è in arrivo un provvedimento per istituire la responsabilità estesa del produttore. Sul testo è stata avviata una consultazione degli stakeholder principali, che terminerà il 3 marzo. Tutti i sistemi di gestione riconosciuti dal Ministero andranno a costituire il CORIT (Centro di Coordinamento per il Riciclo dei Tessili), al fine di garantire il necessario coordinamento dell’attività di raccolta differenziata.

La raccolta separata della frazione tessile è obbligatoria per i paesi dell’UE entro il 2025, ma in Italia quest’obbligo, rivolto ai comuni, è stato anticipato al 1° gennaio 2022 dal DL 116/2020. Attualmente, nel nostro paese sono attivi quattro consorzi: RETEXT.GREEN (fondato da Sistema Moda Italia e Fondazione del Tessile Italiano), ECOTESSILI (fondato da Federdistribuzione), COBAT TESSILE (parte di COBAT, piattaforma multi-consortile controllata da Innovatec) e RE.CREA (coordinato da Camera nazionale della moda Italiana e fondato da diversi noti brand di moda italiani). Tra gli attori interessati si può aggiungere anche UNIRAU (Unione Imprese Raccolta Riuso e Riciclo Abbigliamento Usato).

Recentemente, il Ministero ha anche risposto ad un interpello di Confindustria sul deposito preliminare dei rifiuti tessili nei punti vendita, chiarendo che potrà essere svolto dai soggetti che chiederanno il riconoscimento del proprio sistema solamente dopo che il decreto sulla EPR per il tessile sarà operativo.

L’approccio al settore tessile del consorzio francese Refashion. La Francia è l’unico paese europeo che ad oggi è dotato di uno schema EPR strutturato per il settore tessile (immagine da https://refashion.fr)

Il 9 febbraio scorso abbiamo seguito il Textile Innovation Day organizzato da Sistema Moda Italia. Nei vari interventi sono emerse diverse possibilità di upcycling e downcycling, mentre per quanto riguarda la gestione del rifiuto, la fase di selezione riveste un ruolo fondamentale: i capi riutilizzabili vengono separati dal flusso principale, elementi come zip e bottoni vengono rimossi e i capi vengono suddivisi a seconda del colore e/o del tipo di fibra. Gran parte dei processi di selezione avviene manualmente ma non mancano le novità sul piano della selezione automatica, con macchine che operano tramite spettrometria o intelligenza artificiale. Tra le tecnologie di riciclo, le più consolidate sono il riciclo meccanico e quello termo-meccanico. Il riciclo chimico è in fase di sviluppo mentre quello biologico, in cui si sfrutta l’azione di enzimi, è in fase di studio. Per una panoramica di dettaglio sulle tecnologie di riciclo del tessile consigliamo la lettura del rapporto della Commissione Europea Study on the technical, regulatory, economic and environmental effectiveness of textile fibres recycling, pubblicato nel novembre 2021.

Per stimare quale siano i potenziali impatti ambientali del sistema di gestione dei rifiuti, è importante tenere conto di valutazioni LCA. Nella letteratura scientifica, la maggior parte degli studi LCA sui rifiuti tessili riporta il riutilizzo come il metodo da privilegiare. Suggeriamo, a questo proposito, la review di Sandin e Peters del 2018 in cui sono stati analizzati 41 studi LCA sull’argomento. Tra le variabili principali che influenzano i risultati delle analisi sul ciclo di vita della gestione dei rifiuti tessili troviamo il rendimento dei processi di riciclo, la modellizzazione della fase d’uso (numero di lavaggi e riutilizzi), la composizione dei rifiuti in ingresso e il coefficiente di sostituzione tra fibre riciclate e fibre vergini o tra un abito usato e uno nuovo. Le sfide principali sono la capacità di gestire un mix di diversi materiali e il mantenimento della qualità delle fibre riciclate. Nella stima dei potenziali impatti ambientali sul ciclo di vita occorrerà raccogliere un maggior numero di dati sulla fase d’uso, stimando il rilascio di microplastiche e altre sostanze nei cicli di lavaggio, ed integrare nelle analisi anche l’influenza delle piattaforme di scambio per l’abbigliamento di seconda mano, che si stanno diffondendo negli ultimi anni.

Proprio per affrontare il tema dei potenziali impatti ambientali della filiera tessile e del sistema di gestione di questa frazione di rifiuti è in corso un dottorato di ricerca di AWARE in collaborazione con Regione Lombardia.

Il Piano verso l’Economia Circolare della Regione Lombardia

AWARE ha collaborato alla redazione del nuovo Programma Regionale di Gestione dei rifiuti, ufficialmente approvato nel 2022, che fotografa la situazione attuale e traguarda il 2027 e gli ambiziosi obiettivi definiti dalle più recenti indicazioni europee. La Regione Lombardia si conferma particolarmente avanzata, sia in termini di prestazioni raggiunte nella parte di monte del sistema (prevenzione dei rifiuti, raccolta differenziata) che di efficienza ed efficacia del sistema impiantistico di trattamento.

Il parco impiantistico per il trattamento dei rifiuti urbani

Traguardando il 2027 si prevede un ulteriore incremento delle raccolte differenziate, nonché un consolidamento e una razionalizzazione del quadro impiantistico, puntando all’aumento dei livelli di riciclo e recupero.

Tutto ciò è ben riassunto in un quaderno divulgativo che illustra in maniera esaustiva tutti i risultati del Piano.