Si è tenuto a Reggio Calabria dal 22 al 24 settembre il X convegno dell’Associazione Rete Italiana LCA con tematica: Innovazione e Circolarità: Il contributo del Life Cycle Thinking nel Green Deal per la neutralità climatica.
In tale occasione il gruppo AWARE ha presentato i seguenti lavori:
Federica Carollo: Life Cycle Costing della catena di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione.
Sono disponibili due nuove pubblicazioni che mostrano come l’intera
filiera di trattamento del rifiuto organico sia significativamente influenzata
dalla tipologia di sacchetto utilizzato per la raccolta. In particolare, è stato
confrontato l’utilizzo di sacchetti in bioplastica con l’impiego di sacchetti
in carta.
Il primo articolo, pubblicato sulla rivista Waste and Biomass Valorization e disponibile gratuitamente qui, è relativo alla componente sperimentale dell’analisi.
I risultati delle valutazioni mostrano importanti differenze nel comportamento
dei sacchetti in carta e in bioplastica durante lo stoccaggio domestico del
rifiuto e in prove di biometanazione in laboratorio.
Il secondo articolo, pubblicato sulla rivista Waste Management & Research e disponibile qui, è invece relativo all’analisi del ciclo di vita dell’intera filiera di gestione condotta comparando le due tipologie di sacchetto.
L’analisi è stata condotta con due approcci metodologici differenti. I sacchetti in carta permettono un’importante riduzione degli impatti ambientali della filiera rispetto ai sacchetti in bioplastica con l’approccio applicato nelle dichiarazioni ambientali di prodotto EPD (Environmental Product Declaration). Con la metodologia applicata negli studi sull’impronta ambientale dei prodotti PEF (Product Environmental Footprint), le differenze tra i due sistemi sono invece più ridotte.
Si terrà il 22 settembre un webinar sul recupero delle ceneri pesanti da incenerimento, con particolare attenzione alle opportunità offerte dall’estrazione a secco. Mario Grosso presenterà lo stato dell’arte, le prospettive e le criticità ancora da affrontare
Questa è una delle domande che hanno ispirato il discussion paper “Life cycle assessment and circularity indicators” recentemente pubblicato nella rivista internazionale The International Journal of Life Cycle Assessment. Altra tematica affrontata nell’articolo è il legame esistente tra LCA e indicatori di circolarità. Questi ultimi vengono sempre più utilizzati per scegliere tra diversi scenari all’interno del contesto dell’economia circolare: ma una scelta basata solo su tali indicatori assicura che lo scenario scelto oltre ad essere il più circolare sia anche ambientalmente sostenibile?
E’ ora disponibile l’ultimo numero della rivista Ingegneria dell’Ambiente, nel quale sono confluiti molti dei lavori presentati durante la quinta edizione della giornata di studio “Rifiuti e Life Cycle Thinking” tenutasi il 9 marzo 2021 e organizzata dal gruppo di ricerca AWARE in collaborazione con il Gruppo di Lavoro “Gestione e Trattamento dei Rifiuti” dell’Associazione Rete Italiana LCA. Il numero si apre con un editoriale che tratta delle novità e delle sfide dell’approccio Life Cycle Thinking applicato al settore della gestione dei rifiuti.
L’intero numero della rivista, così come tutti i singoli articoli, scaricabili gratuitamente, li trovate a questo link.
Il 23 luglio verrà presentato, nel corso di un webinar organizzato da Utilitalia, la ricerca svolta dal centro MatER sul recupero delle ceneri pesanti da incenerimento di rifiuti. Lo studio ha analizzato lo stato dell’arte di processi e tecnologie, nonché alcuni casi di eccellenza in Italia e all’estero. E’ stata inoltre svolta un’analisi del ciclo di vita delle diverse alternative di recupero delle ceneri pesanti, con particolare riferimento al riutilizzo della frazione minerale.
Lo studio completo, il programma e il modulo di iscrizione al webinar sono raggiungibili da qua
L’undicesima edizione del SIDISA, il Simposio Internazionale di Ingegneria Sanitaria Ambientale, si è tenuta a Torino dal 29 giugno al 2 luglio, con un programma di quattro giorni ricco di presentazioni. Il simposio ha affrontato i temi della sostenibilità con un focus particolare sull’inquinamento delle acque, dei suoli, e sulla gestione dei rifiuti.
Il gruppo AWARE ha presentato i seguenti lavori:
Mario GrossoAssessing the role of the type of collection bag in the management of food waste Lucia RigamontiLife cycle analysis of the integration of a side-stream microalgae process into a municipal wastewater treatment plant Lucia RigamontiPackaging re-use in the circular economy: an LCA evaluation for the italian context Francesco Campo Life cycle assessment of an innovative carbon dioxide removal process Federica CarolloLife cycle costing of construction and demolition waste management chain Giuseppe CecereLife Cycle Assessment of Critical Raw Materials –an innovative flotation process
Domanda non banale, a cui l’ultimo editoriale su Waste Management & Research a cura di Mario Grosso cerca di dare qualche risposta. Nell’attesa di un ripensamento complessivo dell’attuale sistema di produzione dei beni, esistono già soluzioni game changer o si può solo procedere per progressive ottimizzazioni?
Gli oli lubrificanti usati sono rifiuti pericolosi che possono causare seri problemi all’ambiente e salute pubblica se non gestiti adeguatamente. I Paesi sottosviluppati sono i più vulnerabili alle conseguenze ambientali di gestione inefficiente di tali rifiuti persistenti. Un buon punto di partenza per comprendere i sistemi di gestione dell’olio usato in tali Paesi è attraverso le ONG umanitarie che operano là. In collaborazione con il comitato internazionale della croce rossa (CICR), questo caso di studio sulla gestione degli oli usati in Kenya, Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo è stato condotto per comprendere i potenziali impatti ambientali degli attuali sistemi di gestione degli oli usati nel contesto umanitario del CICR e per esplorare le possibili azioni per ridurre questi impatti. La valutazione viene effettuata con la metodologia Life Cycle Assessment (LCA) seguendo il metodo di valutazione dell’impatto ReCiPe 2016. Due modelli LCA sono stati costruiti. Il primo rappresenta il Sud Sudan e la RDC. Inizia con la fase di stoccaggio e movimentazione, seguita dal trasporto ai cantieri. Nei cantieri, l’olio usato è applicato su legname per prevenire gli attacchi di termiti. Il secondo modello rappresenta il Kenya. Inizia con le fasi di stoccaggio e movimentazione, quindi l’olio esausto viene trasportato in una raffineria a Nairobi per recuperare l’olio base. I principali impatti del primo modello erano associati alla fase di trattamento antitermite che aveva impatti diretti sulle categorie di impatto della tossicità. Il secondo modello ha mostrato una completa dominanza della raffineria in tutte le categorie di impatto. Il principale contributo all’impatto aggiunto della raffineria è la produzione di argilla sbiancante attivata, che viene utilizzata nella fase di finitura della ri-raffinazione dell’olio usato. Confrontando i due sistemi a livello midpoint, è stato riscontrato che il sistema del Sud Sudan e della RDC ha prestazioni migliori in 11 categorie di impatto su 18. A livello endpoint, il Kenya ha mostrato prestazioni complessive migliori. Il limite principale di questo studio è la carenza di dati in alcuni punti, che ha implicato molte ipotesi e di conseguenza molte incertezze. Tuttavia, questo è prevedibile dato che si tratta del primo studio di questo tipo nel contesto dell’Africa orientale. Questa limitazione dovrebbe essere affrontata in un futuro lavoro acquisendo più dati rappresentativi del sistema per migliorare i modelli e la robustezza dei risultati, in particolare negli hotspots ambientali rilevati in questo studio, come la raffineria e la produzione di argilla sbiancante attivata. Hazem Eltohamy
The main objective of my study was to conduct a review of selected computational water footprint (WF) methods by indicating their strengths and drawbacks, to provide some recommendations for application-dependent use of methods in LCA-based WF studies.Adopting the inside-out perspective, a total of 15 pre-selected WF methods were reviewed under three main groups i.e., 9 water depletion methods, 3 future efforts methods and 3 thermodynamic accounting methods, based on the underlying impact mechanisms and the water use issues addressed. The reviewed WF methods were thereafter summarized in a tabular format by considering their fundamental elements. Following an explicitly stated criteria, five (5) midpoint methods that only assess the impact category of water scarcity, and that are already available to be used in LCA software (SimaPro) were selected for case study application. The beneficiation process of Manganese ores available in the ecoinvent module was selected as a case study to better understand the environmental impacts of water use. Due to the strong dependence of WF from water consumption patterns and climate at local level, the spatial resolution of the 5 midpoint WF methods was tested by assuming two different locations, one in Africa (Gabon) and one in Europe (Poland). Sensitivity analyses were performed using 3 different calculation set ups to evaluate the reliability of results. All the 5 WF impact assessment methods showed that WF was higher in Poland than Gabon, and both country-specific WF results were lower than the global reference set up. The results from the WF analysis of the case study were then used to make conclusions and recommendations for future developments and research. Emmanuel Nyero