Il viaggio della plastica in Europa: flussi, impatti e punti critici

Il giorno 14 febbraio 2025 Andrea Amadei ha discusso la propria tesi di dottorato, condotta sotto la supervisione di Lucia Rigamonti di AWARE e Serenella Sala del Joint Research Centre della Commissione Europea.

Il dottorato ha previsto la valutazione complessiva di flussi ed impatti della filiera delle plastiche nell’Unione Europea (UE) per l’anno 2019. Le analisi coprono vari settori (tra cui quello degli imballaggi, dei trasporti, dell’agricoltura, etc.) e polimeri (tra cui poliolefine e poliesteri), e sedici categorie di impatto (includendo ma non limitandosi al cambiamento climatico, seguendo il metodo ‘Environmental Footprint’ raccomandato dalla Commissione Europea).

I risultati hanno evidenziato il ruolo del settore degli imballaggi come quello più importante tra quelli valutati, contribuendo a più di un terzo del consumo totale di plastica (circa 45 milioni di tonnellate). Complessivamente, poco meno del 17% del rifiuto plastico generato ogni anno viene riciclato e utilizzato per generare nuovi prodotti nell’UE.
Gli impatti totali sul cambiamento climatico della intera filiera ammontano a 279 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Solo scenari ambiziosi ad alto recupero di plastica ed efficienza potrebbero essere in grado di ridurre tali impatti, specialmente quando accoppiati con una riduzione della produzione di plastica.

I risultati mostrano come la combinazione di una analisi dei flussi e degli impatti consenta di fornire una visione del sistema plastiche sia complessiva che dettagliata. Tale approccio constente di sottolineare gli aspetti più critici dell’intera filiera, che potrebbero restare meno evidenti nel solo caso di analisi specifiche. Questi dettagli possono infatti rappresentare uno strumento utile per i decisori al fine di una possibile prioritizzazione di future azioni da intraprendere. Analogamente, lo studio può rappresentare un punto di partenza per ricercatori verso nuove ed aggiornate stime. La necessità di investigare ulteriormente tale filiera è un passo fondamentale per adempiere alle ambizioni dell’UE e superare le sempre più crescenti problematiche legate ai suoi impatti ambientali.

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