AWARE e GITISA: il convegno di Paestum dedicato ai giovani ricercatori e Mario Grosso nella nuova Giunta

Dal 3 al 5 giugno si è svolta a Paestum la prima edizione di GITISA Young, un evento dedicato a giovani ricercatori, dottorandi e assegnisti operanti nei diversi settori dell’Ingegneria Sanitaria-Ambientale. Giovanni Dolci ha presentato l’attività svolta dal gruppo di ricerca AWARE nell’ambito del progetto PNRR ecosister. In dettaglio, è stata presentata la valutazione tramite analisi LCA di dimostratori sviluppati nell’ottica dell’economia circolare: un impianto pilota che integra l’utilizzo di microalghe nel trattamento delle acque reflue, sistemi per il trattamento delle acque che integrano microalghe e nanomateriali, asfalti prodotti con l’impiego di plastica riciclata e substrati per enzimi prodotti da caseina.

In occasione dell’Assemblea GITISA è stata inoltre eletta la nuova Giunta, che sarà in carica per i prossimi tre anni. Sotto la Presidenza del Prof. Claudio Lubello dell’Università di Firenze, la Giunta prevede la presenza di Mario Grosso in rappresentanza dei docenti di II fascia.

Analisi critica e inventari degli studi LCA applicati al recupero di fosforo da ceneri di fanghi di depurazione

E’ stata pubblicata sul Journal of Environmental Management un’analisi di letteratura sugli studi LCA applicati al recupero di fosforo da ceneri di fanghi di depurazione, dal titolo “Phosphorus recovery from sewage sludge ash: life cycle inventory and critical review of LCA case studies“. L’articolo è stato sviluppato partendo dalla tesi di Alireza Abdolrezayi, ed è disponibile in accesso aperto al seguente link.

Dall’analisi di 18 studi LCA ne è scaturita una lista di raccomandazioni, fra cui la necessità di includere un ampio set di categorie di impatto, utilizzare un’unità funzionale standardizzata, adottare confini del sistema estesi e includere aspetti come la disponibilità del fosforo per le piante e i contaminanti presenti nei prodotti di recupero.

Un importante contributo del lavoro è stato inoltre quello di presentare gli inventari del ciclo di vita di tredici tecnologie di recupero: AshDec®, Ecophos®, EuPhoRe® (dati mai pubblicati prima), ICL Fertilizers® Industry, LEACHPHOS®, Mephrec®, PARFORCE, PASCH®, PHOS4LIFE®, PolFerAsh, Recophos®, TetraPhos® e Thermphos. Questa raccolta può essere utile come base di partenza per future LCA sul tema.

BISSAU LIMPU – Meno Rifiuti, Più Opportunità: AWARE in Guinea-Bissau

Ha preso il via il progetto BISSAU LIMPU – MENOS RESIDUOS, MAIS OPORTUNIDADES, che vedrà il nostro coinvolgimento sul territorio di Bissau, capitale della Guinea-Bissau, fino al 2029. Il Politecnico di Milano, attraverso il gruppo di ricerca AWARE, partecipa a questa iniziativa di cooperazione internazionale in qualità di partner associato. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea e promosso da ACRA, è realizzato in collaborazione con ISF-MI (Ingegneria Senza Frontiere Milano), ManiTese, Està (Economia e Sostenibilità) e RENAJ (Rede Nacional das Associações Juvenis).

L’obiettivo del progetto è contribuire al miglioramento della gestione dei rifiuti solidi nella città di Bissau, promuovendo pratiche di economia circolare e la valorizzazione dei materiali di scarto.

Dall’8 al 22 maggio si è svolta la prima missione sul campo, che ha visto la partecipazione di Francesca Villa, Mary Jo Nichilo e Mario Grosso, con l’obiettivo di validare le informazioni acquisite tramite un lavoro di revisione bibliografica e di raccogliere ulteriori dati aggiornati sulla produzione e sulla gestione dei rifiuti solidi urbani a Bissau.

Durante la missione, sono stati incontrati numerosi stakeholder:

  • la Camera Municipale di Bissau (CMB) – sindaco e segretaria generale;
  • il Dipartimento di Saneamento – presidente e alcuni funzionari;
  • operatori della raccolta pubblica dei rifiuti;
  • lavoratori dello spazzamento stradale pubblico;
  • 4 associazioni di bairros;
  • operatori privati attivi nella raccolta dei rifiuti;
  • soggetti coinvolti nel trattamento di materiali riciclabili (vetro e organico).

Sono stati inoltre effettuati sopralluoghi in alcuni punti strategici:

  • l’attuale discarica incontrollata (Safim);
  • l’ex-discarica incontrollata (Antula);
  • il parco mezzi della CMB;
  • 4 bairros (Granja, Belem, Militar e Bandim)
Discarica
Discarica di Safim, conferimento e dettaglio dei rifiuti

Per comprendere meglio le dinamiche operative del sistema esistente, è stata inoltre direttamente seguita un’attività di raccolta dei rifiuti effettuata da un camion della CMB.

Terminata la missione, proseguirà una raccolta dati sul campo coordinata da remoto, con l’obiettivo di redigere uno studio tecnico e definire, di conseguenza, una prima serie di proposte per una gestione integrata dei rifiuti. Tali proposte saranno successivamente condivise e discusse attraverso tavoli di concertazione e processi partecipativi con le comunità locali, con l’obiettivo di avviare una fase iniziale di implementazione in 5 bairros pilota: Granja, Belem, Militar, Bandim e Cuntum.

Focus group organizzato da ACRA, ISF-MI e POLIMI con alcuni funzionari del Dipartimento di Saneamento

LCA e progettazione sostenibile: la Prof.ssa Lucia Rigamonti tra i docenti del corso sulla progettazione di impianti di depurazione

Il 4 giugno prende il via il corso online sulla progettazione degli impianti di depurazione, promosso da FAST Ambiente Academy e patrocinato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano.

Tra i docenti della prima edizione c’è anche la Prof.ssa Lucia Rigamonti, che terrà una lezione dedicata alla Metodologia di valutazione del ciclo di vita dell’impianto (LCA). Un tema cruciale per integrare criteri ambientali nella progettazione e gestione dei sistemi di trattamento delle acque reflue.

Il corso si svolgerà in sei giornate (4-5-6 e 16-17-18 giugno 2025) e affronterà in modo sistematico tutti gli aspetti progettuali, dai carichi idraulici e organici fino alla modellazione dell’intero sistema depurativo.

È rivolto a ingegneri, progettisti, tecnici del Servizio Idrico Integrato e consulenti ambientali che vogliono aggiornarsi sugli standard più avanzati.

Maggiori informazioni sul corso qui .

AWARE al Pint of Science

Pint of Science torna a Milano con un’edizione ricca: dal 19 al 21 maggio sette pub della città ospiteranno 21 eventi gratuiti in cui ricercatori e ricercatrici incontreranno il pubblico per raccontare la scienza in modo più diretto e accessibile possibile. Il festival, nato nel 2013 nel Regno Unito, è oggi il più grande evento internazionale di divulgazione scientifica dal vivo, con l’obiettivo di portare la scienza fuori dai laboratori e dentro la quotidianità, dove può incuriosire, stupire e far riflettere.

Giulia Cavenago e Stefano Puricelli del gruppo di ricerca AWARE mostreranno applicazioni della metodologia Life Cycle Assessment volte ad accrescere la consapevolezza ambientale delle scelte quotidiane.

Appuntamento il 19 maggio alle 19:30 @ PicoBrew Station, in Via Ascanio Sforza 63.

Rinnovabili sì, ma dove finiscono quando smettono di funzionare? 

Pubblicato il libro “Waste Flows Generated by the Energy Transition”

Ecco il primo prodotto del progetto a tema “Rifiuti della transizione energetica”, frutto della collaborazione tra il gruppo di ricerca AWARE e il centro studi MatER (Materia ed Energia dai Rifiuti). Il progetto, di durata triennale, vuole investigare il destino dei rifiuti generati in Italia dalla transizione energetica. 

Le tecnologie che sfruttano le fonti rinnovabili sono centrali nella transizione energetica, ma cosa succede quando queste arrivano a fine vita? Uno dei falsi miti più diffusi è che non sia possibile riciclarle e costituiscano un problema ambientale. Si sente dire spesso che le pale eoliche finiranno tutte in discarica o abbandonate nei deserti, che le batterie al litio siano impossibili da smaltire, o che i pannelli fotovoltaici accumulino e rilascino elementi tossici. Ma è davvero così? 

Nel primo work package del progetto, abbiamo provato a fare il punto, analizzando lo stato dell’arte delle tecnologie di recupero e riciclo, con focus sul contesto europeo e, in particolare, su quello italiano, in termini di assetto normativo e parco impiantistico, analizzando quattro flussi di rifiuti legati alla transizione energetica: batterie al litio (per veicoli elettrici e accumulo energetico), motori elettrici, pannelli fotovoltaici e pale eoliche in materiali compositi. 

Da qui nasce un libro snello ma denso di contenuti: Waste Flows Generated by the Energy Transition – Regulatory Framework, Recovery Technologies and Plant Infrastructures, edito da Springer Nature nella collana PoliMI SpringerBriefs.  

Il libro, curato da Mario Grosso e Lucia Rigamonti, contiene i contributi di Gaia Brussa, Stefano Puricelli e Sebastiàn Fajardo Turner. 

Cosa abbiamo concluso? 

📉 Le tecnologie per il riciclo esistono ma non tutte sono ancora mature o diffuse su larga scala. In alcuni casi l’infrastruttura industriale è ancora limitata e ci sarà la necessità di colmare il gap impiantistico per affrontare i flussi in arrivo nel prossimo futuro. Serve quindi investire in ricerca, innovazione e infrastrutture ma serve anche un quadro normativo coerente e a supporto degli obiettivi di economia circolare. 

🪨 Un altro punto chiave è il recupero di materie prime critiche (CRMs): dal litio al cobalto, dalle terre rare al rame, molti dei materiali usati in queste tecnologie sono essenziali per la transizione e la sicurezza energetica dell’Europa. Grazie al riciclo possono essere, almeno in parte, recuperati. Il riciclo diventa così non solo una necessità ambientale, ma anche una leva strategica per la sicurezza dell’approvvigionamento. 

♻️ La transizione energetica è spesso raccontata come la chiave per un futuro sostenibile, ma ci sono aspetti meno visibili e meno discussi che rimangono cruciali. Se vogliamo che la transizione sia davvero sostenibile, serve affrontare anche il capitolo dei rifiuti.  

Questo libro è il nostro contributo per capire dove siamo e dove possiamo (realisticamente) andare. Si rimanda alla pagina ufficiale della Springer per la lettura gratuita del frontespizio e l’eventuale acquisto del libro. 

Quale ruolo per l’intelligenza artificiale nella gestione dei rifiuti?

A questa domanda prova a rispondere l’ultimo editoriale di Waste Management & Research, scritto da Mario Grosso. Chiedendolo proprio a lei, e proponendole di confrontarlo con quanto invece scritto da autori in carne ed ossa, proprio in un precedente editoriale.

La conclusione è rassicurante e anche un po’ cerchiobottista, sottolineando l’importanza di combinare le informazioni generate dall’intelligenza artificiale con l’esperienza umana per creare contenuti che siano al tempo stesso esaustivi e fruibili. Elementare, no?

Il pezzo è disponibile gratuitamente qua.

Valutazione dell’impatto ambientale della miscela GPL, bio-GPL e rDME per autotrazione

E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cleaner Production uno studio LCA commissionato da Liquigas S.p.A ed eseguito in collaborazione con Innovhub-SSI. Lo studio ha confrontato gli impatti ambientali del ciclo di vita di autovetture di segmento B e C, alimentate da una miscela di GPL (60%), bio-GPL (20%) e dimetil etere (DME) rinnovabile (20%). Le due auto sono state confrontate con auto a benzina e auto elettriche. In Unione Europea, la miscela di carburanti proposta potrebbe ridurre le emissioni climalteranti degli 8,3 milioni di auto alimentabili a GPL. La miscela sfrutterebbe la conversione di rifiuti in carburanti prodotti a partire da oli alimentari esausti, FORSU e plastiche non riciclabili in carburanti, incoraggiando l’economia circolare. L’utilizzo pratico della miscela è possibile, in quanto è risultata compatibile con gli standard di vendita  del GPL per autotrazione (EN 589:2018) e con lo standard emissivo Euro 6 per autovetture.

Lo studio ha innanzitutto dimostrato che, per tutte le 16 categorie di impatto, gli impatti aumentano passando dal segmento B al segmento C. A seconda della taglia dell’auto, la miscela riduce le emissioni climalteranti del 16%-21% in confronto all’auto a benzina ed è preferibile alla benzina in 5 categorie di impatto su 16, mentre risulta svantaggiosa in 2-5 categorie. Le auto elettriche riducono gli impatti delle auto a benzina in 5 categorie di impatto (incluso un risparmio di emissioni climalteranti del 36%-38%) ma li aumentano in 10 categorie. Lo studio ha inoltre evidenziato incrementi del consumo d’acqua di oltre il 200% per tutte le auto ad alimentazione alternativa. Futuri sforzi dovrebbero essere indirizzati alla limitata disponibilità di materie prime di scarto usate per la produzione della miscela proposta.

Impatti ambientali per la categoria “Cambiamenti climatici”, riferiti a 1 km percorso. Nel caso dello scenario con la miscela, i risultati dei sottoscenari che prevedono l’utilizzo di tre diverse tipologie di rDME sono stati mediati. Le barre di errore si riferiscono all’intervallo dei risultati della miscela al variare del tipo di DME analizzato (bio-DME, e-DME e DME derivante da carbonio riciclato). Le differenze percentuali si riferiscono all’auto a benzina. Legenda: TTW = “dal serbatoio alle ruote”, WWT = “dal pozzo al serbatoio”.

Si rimanda all’articolo, intitolato “Life cycle assessment of a partially renewable blend for bi-fuel passenger cars and comparison with petrol and battery electric cars” e scaricabile gratuitamente.

Una ricca sessione di lauree magistrali!

Hira Ameen

Review of Studies adopting LCA-based Absolute Environmental Sustainability Assessment Methods

Tecla Colombo

Sustainability Certifications: standards’ analysis and application in Pirelli

Viola Locatelli

Assessing Sustainability Reports: Trends in Environmental and Social Indicators under New EU Standards

Ali Al Rida Al Mousawi

Cotton Recycling Technologies

Mehdi Zarei

Life Cycle Assessment of Post-Consumer Polyester Textile Waste Recycling by Alkaline Hydrolysis

Davide Scotto di Carlo

La separazione dei rifiuti da costruzione e demolizione per la produzione di aggregati riciclati di qualità: studio di un bacino di utenza e valutazione di nuove tecnologie

Seminari sulla metodologia LCA per ingegneri

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano organizza in presenza a maggio un corso pensato per i professionisti che desiderano comprendere e applicare la metodologia Life Cycle Assessment (LCA). Il corso, tenuto da docenti appartenenti alla Polimi LCA Network del Politecnico di Milano, fornirà le basi metodologiche e pratiche per rispondere alle nuove richieste negli appalti pubblici, alla normativa sui green claims e alla crescente spinta della filiera verso la sostenibilità. Attraverso un approccio pratico ed esempi applicativi, i partecipanti acquisiranno competenze essenziali per integrare l’LCA nelle proprie attività professionali.

Il primo modulo (8 maggio) riguarderà un approfondimento sulla metodologia dell’LCA e sulla certificazione ambientale di prodotto EPD, per individuare le applicazioni nella propria attività lavorativa, interpretarne i risultati e dialogare con i professionisti del settore. In questa prima parte sarà anche proposto un gioco per assimilare più facilmente le basi teoriche. Seguono il modulo 2 e 3 (15 maggio), incentrati sulla presentazione di esempi applicati della metodologia, nei settori della manifattura e servizi, in particolare energia e gestione rifiuti e nei settori dell’edilizia e infrastrutture.

I tre moduli potranno essere frequentati separatamente. Nelle pagine sottostanti si possono trovare tutti i dettagli in merito al programma, orario dei singoli interventi e costi di iscrizione.

I modulo: qui 

II modulo: qui

III modulo: qui