Sulla rivista specializzata Algal Research è stata pubblicata una nostra analisi di letteratura sul tema delle microalghe e, nello specifico, sugli studi di valutazione del ciclo di vita (LCA) ad esse applicati. Le microalghe ricevono ormai da anni crescenti attenzioni per il loro ruolo come alternativa all’uso di materiali di origine fossile nelle più svariate applicazioni. In questo lavoro bibliografico, sono stati analizzati 92 studi LCA pubblicati tra il 2020 e il 2025. Dapprima, è stato descritto e discusso in che modo la metodologia sia stata applicata. Successivamente, l’attenzione si è spostata sui 41 studi comparativi, ossia quelli che presentavano almeno un confronto fra gli impatti ambientali causati dall’uso di microalghe e quelli di materiali convenzionali. Gli studi sono stati raggruppati in cinque settori produttivi: biocombustibili, prodotti per l’agricoltura, cibo e mangimi, sostanze chimiche e un ultimo gruppo per le restanti applicazioni.
Sul lato metodologico, sono state trovate delle limitazioni in vari studi in termini di ridotto numero di categorie di impatto, mancanza di trasparenza e carente qualità dei dati di inventario. Ne è scaturita quindi una serie di raccomandazioni, fra le quali l’uso di standard e linee guida, la scelta di confini del sistema dalla culla alla tomba, l’inclusione di un ampio numero di categorie di impatto, la pubblicazione dettagliata dei dati di inventario e il ricorso ad analisi di sensibilità e incertezza.

Riguardo agli studi comparativi, non sono emersi risultati netti e comuni a tutti i settori produttivi. Complessivamente, nessuno dei possibili destini delle microalghe è risultato particolarmente favorevole o penalizzante, con ciascun singolo risultato che dipende dalla peculiarità del sistema analizzato.

Questa corposa analisi di letteratura offre uno sguardo aggiornato e critico sulle pubblicazioni scientifiche a tema microalghe ed è una lettura d’obbligo per gli interessati al tema. L’articolo è scaricabile gratuitamente al seguente collegamento: https://doi.org/10.1016/j.algal.2025.104377
Il lavoro è parte dell’attività svolta nell’ambito del progetto Ecosister, progetto finanziato dal Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione 4 Istruzione e ricerca – Componente 2).
















