Approccio Life Cycle Thinking: sviluppi metodologici e strumenti

Il 14/07/2022 si terrà il Webinar organizzato dal Gruppo di Lavoro della Rete italiana LCA DIRE -Development and Improvement of LCA methodology: Research and Exchange of experiences-.

Giuseppe Cecere e Federica Carollo parteciperanno con le seguenti tematiche:

LIFE CYCLE SUSTAINABILITY ASSESSMENT E SOCIAL LIFE CYCLE ASSESSMENT: SVILUPPI METODOLOGICI PER IMPLEMENTARE ANALISI DEGLI IMPATTI SOCIALI NELLA VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ

Di Giuseppe Cecere

Con la pubblicazione delle nuove linee guida UNEP 2020, la Social Life Cycle Assessment si è andata consolidando per garantire una prassi metodologica condivisa da utilizzare per gli studi di settore. La Life Cycle Sustainability Assessment, rimane inveceancora qualche passo indietro nella definizione di un procedimento standardizzato da portare avanti nell’applicazione. Una delle domande aperte è la necessità di individuare principi adeguati a definire metodi di aggregazione dei risultati che tengano conto della diversa natura delle analisi. I risultati individuati da analisi complete di S-LCA comprendono spesso dati di tipo qualitativo o semi-quantitativo e precludono quindi un’aggregazione numerica con risultati prettamente quantitativi. Allo scopo di garantire una visione olistica degli impatti di un prodotto o di un servizio sui tre pilastri della sostenibilità è necessario approfondire il legame tra le due metodologie.

FULL ENVIRONMENTAL LIFE CYCLE COSTING DELLA CATENA DI GESTIONE DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE

Di Federica Carollo

In questo studio viene presentata l’applicazione della Full Environmental Life Cycle Costing (feLCC) alla filiera di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) in Lombardia (Nord Italia). La feLCC è una metodologia che oltre a esaminare tutti i costi interni associati al ciclo di vita del processo, direttamente sostenuti dai vari attori della catena di gestione (Enviromental LCC (eLCC)), allinea uno studio di Life Cycle Assessment (LCA) i cui risultati relativi agli impatti ambientali vengono monetizzati con il fine di ottenere i costi delle esternalità ambientali da integrare all’eLCC. L’analisi eLCC pone sotto esame il sistema che va dalla demolizione dell’edificio al riciclo dei rifiuti minerali inerti fino alla re-immisione nel mercato come aggregati riciclati. Le fasi dell’eLCC sono suddivise nella definizione di scopi ed obiettivi, l’analisi dell’inventario e l’interpretazione dei risultati. Tenendo in considerazione gli stessi confini del sistema, l’analisi LCA prevede la definizione degliobiettivi, l’analisi dell’inventario, l’analisi degli impatti ambientali, l’interpretazione dei risultati e, infine, la monetizzazione degli impatti risultanti.

Disponibile qui il programma e il link per accedere all’evento.

Quanta CO2 riassorbe la calce utilizzata nei materiali da costruzione?

La calce è utilizzata in vari settori, tra cui i materiali da costruzione.

Partendo dalla letteratura scientifica disponibile, è stato possibile stimare le potenzialità di assorbimento di CO2 da parte di diversi tipi di materiali da costruzione: malte aeree, malte cementizie e legante in base calce con frammenti di fusti di canapa.

Il lavoro presentato alla conferenza internazionale “Material Science & Smart Materials – MSSM 2021” nell’agosto 2021 è ora disponibile gratuitamente al seguente link.

Qual è la disponibilità di calcare nel mondo per l’alcalinizzazione dei mari?

È disponibile l’articolo scientifico riguardo la disponibilità di materie prime per l’alcalinizzazione degli oceani, pubblicato sulla rivista Global Biogeochemical Cycles, nell’ambito del progetto Desarc-Maresanus.
L’articolo risponde all’interrogativo essenziale per il progetto sopra citato sul fatto se ci siano o meno sufficienti risorse naturali per garantire l’abbattimento della CO2 atmosferica tramite un processo di alcalinizzazione oceanica artificiale.
Nel testo si mettono a confronto le diverse materie prime utilizzabili a tale scopo e se ne indicano i vantaggi e gli svantaggi, valutando al contempo le riserve di questi materiali nelle zone costiere, nell’ottica di abbattere gli eventuali costi di trasporto. L’articolo si conclude con il riconoscimento del carbonato di calcio come miglior materia prima per l’alcalinizzazione, previa calcinazione, sia per i vantaggi sulle altre materie prime in termini di impatto ambientale, sia per la sua grande abbondanza.

L’articolo è disponibile ad accesso libero a questo link

Testo di Niccolò Storni

Eolico offshore, trattamento fumi e discariche nella sessione di aprile 2022

È ormai chiaro che lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile sia fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra che stanno causando il cambiamento climatico e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. L’energia eolica mostra grandi potenzialità di sviluppo, investendo, in particolare, nelle installazioni in mare così da poter sfruttare condizioni di ventosità migliori e allo stesso tempo ridurre l’impatto paesaggistico e la competizione con altri usi del suolo.
Lo scopo del mio lavoro di tesi è stato condurre l’analisi del ciclo di vita di un impianto eolico offshore il cui progetto è attualmente sottoposto alla procedura di valutazione di impatto ambientale. Il parco eolico dovrebbe sorgere a 60 chilometri al largo della costa occidentale della Sicilia e grazie all’impiego di strutture galleggianti, ormeggiate al fondale, su cui installare gli aerogeneratori potrebbe essere localizzato in un’area dove la profondità del fondale raggiunge i 900 metri.
I risultati mostrano che, per le categorie d’impatto analizzate, la fase di approvvigionamento delle materie prime per la piattaforma galleggiante e per la struttura della turbina forniscono i contributi maggiori. Ciononostante, i risultati dei cosiddetti indici di payback, rispetto ai 30 anni di vita utile delle turbine, fanno concludere che gli investimenti in termini di emissioni ed energia vengono ampiamente ripagati. Anche l’intensità carbonica stimata, pari a 31 g CO2eq/kWh, rientra nei range riscontrati in letteratura ed è confrontabile con i risultati di altre fonti rinnovabili come il solare.
Gaia Brussa

Negli ultimi anni alcuni termovalorizzatori italiani hanno registrato un incremento della concentrazione di gas acidi (HCl, SO2 e HF) nei fumi di combustione e questo ha determinato un conseguente aumento della richiesta delle prestazioni di abbattimento. In diversi casi, queste nuove necessità sono state soddisfatte con l’aggiornamento delle tecnologie impiantistiche e con l’adozione di reagenti chimici sempre più evoluti e performanti. Nel lavoro di tesi sono state esaminate le prestazioni conseguite con l’utilizzo di idrossido di calcio ad elevata superficie specifica (Sorbacal® SP) in co-iniezione con bicarbonato di sodio nello stadio di abbattimento a secco del termovalorizzatore di Trezzo sull’Adda. I risultati ottenuti hanno evidenziato che le efficienze di abbattimento degli inquinanti acidi in presenza di Sorbacal® SP sono sempre superiori rispetto a quelle garantite con il solo bicarbonato di sodio. In particolare, sono state conseguite rese di abbattimento dell’ordine del 96-98% per l’acido cloridrico (HCl), del 65-80% per l’anidride solforosa (SO2) e del 98-99% per l’acido fluoridrico (HF). L’introduzione del nuovo sorbente ha permesso di ridurre anche il dosaggio di bicarbonato di sodio del 22-44% rispetto al normale esercizio. Per quanto riguarda la produzione delle ceneri leggere è stato osservato un leggero aumento in presenza di Sorbacal® SP, con una variazione dell’ordine del 2-7%.
Fabrizio Columbro

Nonostante il ricorso alla discarica controllata sia stato progressivamente ridotto, numerose sono le discariche in gestione post-operativa presenti nel contesto italiano ed europeo, spesso associabili ad importanti oneri sui soggetti che ne hanno a carico la gestione. Il lavoro di tesi ha analizzato una discarica, situata nel Nord Italia, appartenente alla suddetta categoria, definendo possibili strategie per la riduzione di tali oneri: in particolare, viene evidenziato il contributo determinante dell’upgrade del sito a campo fotovoltaico, con evidenti vantaggi e benefici, sia di tipo economico che ambientale. Sono state, inoltre, ricercate le aree e le componenti impiantistiche critiche che concorrono alla produzione di percolato ed è stato calcolato il potenziale impatto che un eventuale impianto fotovoltaico avrebbe sul fenomeno. Queste analisi sono state condotte mediante l’utilizzo di una metodologia basata su elaborazioni GIS e modellistiche, che ha permesso di offrire un quadro più completo dell’impianto, stimando parametri non monitorati e ricostruendo la storia dello stesso.
Riccardo Baecker

Pubblicate le buone pratiche individuate nel progetto Interreg Europe LCA4Regions

Sono state rese disponibili le linee guida alle buone pratiche individuate all’interno del progetto Interreg Europe LCA4Regions, in cui sono presenti due lavori del gruppo AWARE:

La buona pratica: GERLA project: Waste management in Lombardy – Life cycle assessment, sull’applicazione dell’LCA al sistema di gestione RSU in Lombardia.

Nel progetto è stata applicata la metodologia LCA per analizzare le prestazioni ambientali dell’attuale sistema di gestione dei Rifiuti solidi urbani (RSU) implementato in Lombardia a partire dal 2009. Lo studio LCA, inserito come uno dei capitoli del PRGR, è stato utilizzato per la definizione degli scenari di gestione dei rifiuti del piano.

La buona pratica: Optimization of the regional management of Construction & Demolition Waste through the LCT approach, sugli studi di LCT sulla gestione dei rifiuti C&D in Lombardia.

Nel progetto l’applicazione delle metodologie di LCA e LCC si sono rivelate utili per rivelare gli hotspot nell’attuale sistema di gestione dei rifiuti C&D in Lombardia. L’analisi ha consentito di individuare le soluzioni più efficaci per migliorarne la sostenibilità, quantificandone gli effetti sulle prestazioni ambientali, energetiche ed economiche dell’intero sistema.

Clicca qui per visualizzare il documento completo.

È tutta una questione di plastica!

Questo il titolo dell’ultimo editoriale di Mario Grosso su Waste Management & Research, dove si prova a dare un’interpretazione dei sentimenti contrastanti suscitati dal materiale che più di ogni altro accompagna ogni momento della nostra vita. Sentimenti ben riassunti dalle due posizioni seguenti.

Una recente dichiarazione sulla plastica promossa da numerosi scienziati e basata sulla valutazione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente sull’inquinamento da plastica. Si legge in particolare che “le attuali pratiche di produzione, progettazione, uso e smaltimento della plastica hanno gravi conseguenze negative per la salute dell’ecosistema, la biodiversità, la salute umana, inclusi fertilità e cancro, il clima, i mezzi di sussistenza sostenibili, la diversità culturale e quindi i diritti umani in tutto il mondo”.

Le affermazioni dell’industria della plastica, che sottolinea il ruolo cruciale di questo materiale nel migliorare la qualità della vita in molti campi diversi. L’ultimo rapporto di Plastics Europe recita: “oggi, la plastica offre numerosi vantaggi alla società. Aiuta a nutrire il mondo in modo sicuro e sostenibile; contribuisce a edifici e case più efficienti dal punto di vista energetico; consente un grande risparmio di carburante in tutti i mezzi di trasporto garantendo il passaggio a una mobilità verde e può persino salvarci la vita”.

L’editoriale è disponibile ad accesso aperto a questo link

Il Life Cycle Costing della catena di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione – Output del Progetto ARCADIA

E’ ora disponibile sul sito del Progetto ARCADIA, il primo output dello studio di Life Cycle Costing relativo alla catena di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione, sviluppato nell’ambito del progetto di dottorato di Federica Carollo in collaborazione con ENEA e Regione Lombardia.

Il progetto Arcadia, nato a settembre 2019, sviluppato e coordinato da ENEA, intende:

  • favorire l’approccio di ciclo di vita negli appalti pubblici e acquisti verdi e rafforzare le competenze delle Pubbliche Amministrazioni (PA) in questo ambito;
  • realizzare una banca dati italiana LCA (Life Cycle Assessment) relativa a 15 filiere nazionali quale strumento di supporto alle PA nella preparazione dei bandi di acquisto e nella valutazione delle offerte e come fonte di dati rappresentativi del contesto italiano per le aziende che intendano sviluppare studi di LCA dei loro prodotti e servizi.

L’analisi sui costi di filiera dei rifiuti C&D può, in particolare, supportare la PA nella redazione dei propri documenti di policy con l’obiettivo di massimizzare la circolarità e l’efficienza nell’uso delle risorse. Rappresenta, inoltre, uno strumento per la progettazione di un sistema regionale nel settore dell’edilizia attraverso l’individuazione di meccanismi incentivanti a supporto della demolizione selettiva e dell’utilizzo degli aggregati riciclati.

Il documento è disponibile qui!

Distretti intelligenti e sostenibili – un libro bianco

E’ ora disponibile il Libro bianco SSD – Smart Sustainable Districts, sviluppato nell’ambito di un progetto promosso dal Politecnico di Milano e coordinato dal Consorzio Poliedra, con l’obiettivo di individuare e suggerire orientamenti, azioni e strumenti per lo sviluppo sostenibile, la transizione ecologica, e il rafforzamento della resilienza dei sistemi territoriali e sociali attuabili alla scala locale.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di più di 100 ricercatori di vari dipartimenti dell’Ateneo e dei suoi Consorzi (il Sistema Polimi) con competenze tecnico-scientifiche ma anche umanistico-sociali, che a partire dalle criticità degli attuali ambienti urbani, impietosamente messe in luce dalla pandemia, e dagli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, dal Green Deal e dal piano NextGenerationEU, hanno messo a fuoco il concetto SSD – Smart Sustainable Districts – per definire linee guida pratiche per affrontare la transizione ecologica a livello locale e orientare le necessarie trasformazioni urbane ed i processi di rigenerazione urbana, in chiave smart e sostenibile.
smart sta a sottolineare l’adozione di approcci “intelligenti”, multidisciplinari, innovativi e flessibili, che sfruttino al meglio le risorse e le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
sostenibile, perché permetta di bilanciare le tre dimensioni ambientale, sociale ed economica, contribuendo a raggiungere e mantenere un’elevata qualità della vita, della salute e del benessere dell’ambiente e della comunità, la conservazione delle risorse naturali e, allo stesso tempo, creare opportunità sociali ed equità per le persone.
Il lavoro affronta aspetti tecnico-scientifici ma anche umanistici e sociali, quali l’inclusione e integrazione sociale, la qualità dell’ambiente e del paesaggio, degli spazi pubblici e privati, la mobilità e l’energia, le economie locali e i modelli di business, la gestione e utilizzo dei dati con un approccio multidisciplinare che vede nell’integrazione e nel coordinamento sui vari temi il fattore chiave per guidare l’attuazione dei processi di trasformazione e rigenerazione urbana realmente smart e sostenibili e capaci di attivare sinergie e produrre effetti positivi cumulati. La dimensione locale investigata è inoltre quella che offre le migliori possibilità di attuazione, gestione amministrativa e monitoraggio delle azioni e dei loro effetti e pertanto contribuisce a rendere lo studio e le soluzioni proposte molto concrete.

Per AWARE ha contribuito al libro bianco Mario Grosso, insieme a Elena Sezenna del DICA, autrice di questo post.

Social Life Cycle Assessment (S-LCA): una metodologia per valutare la sostenibilità sociale del ciclo di vita di prodotti e organizzazioni

È disponibile l’articolo di comunicazione scientifica riguardo la Social Life Cycle Assessment (S-LCA), pubblicato dalla rivista Ingegneria dell’Ambiente.

Social Life Cycle Assessment (S-LCA): Metodologia e Applicazioni

La Social Life Cycle Assessment (S-LCA) è una metodologia innovativa, introdotta nel 2009 grazie agli sforzi congiunti del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e della Society of Environmental Toxicology and Chemistry (SETAC).

Questo approccio è stato progettato per valutare la sostenibilità sociale di prodotti e servizi, ampliando il concetto di analisi del ciclo di vita già applicato nel contesto ambientale (Environmental Life Cycle Assessment, E-LCA) e integrandolo con la valutazione economica (Life Cycle Costing, LCC).

L’obiettivo è ottenere una visione complessiva della sostenibilità, considerando i tre pilastri fondamentali: società, ambiente ed economia.

Evoluzione e Linee Guida della S-LCA

Nel 2021, dopo undici anni di applicazione pratica, sono state pubblicate le nuove linee guida della S-LCA, che riflettono l’esperienza accumulata e gli sviluppi metodologici a cui si è arrivati nel tempo.

Fin dalla sua nascita, la S-LCA ha fatto sua la struttura metodologica della norma ISO14040, originariamente concepita per l’analisi del ciclo di vita ambientale, alla valutazione degli impatti sociali.

Questa integrazione permette di fornire una valutazione completa e multidimensionale della sostenibilità, fondamentale per la gestione responsabile delle organizzazioni e dei loro prodotti.

Applicazioni della S-LCA
La S-LCA può essere utilizzata per migliorare le prestazioni sociali delle organizzazioni. Tra le principali applicazioni vi sono:

Supporto ai processi decisionali: fornendo informazioni dettagliate sugli impatti sociali, la S-LCA aiuta i decisori a migliorare le strategie aziendali e le politiche pubbliche.


Valutazione degli impatti sociali: permette di identificare e analizzare gli effetti sociali associati alla produzione e al consumo di prodotti e servizi.


Miglioramento della sostenibilità: unendo la S-LCA all’E-LCA e alla LCC, è possibile ottenere una valutazione integrata che abbraccia tutti gli aspetti della sostenibilità.

In conclusione, la Social Life Cycle Assessment (S-LCA) rappresenta una metodologia chiave per la valutazione della sostenibilità sociale. Le recenti linee guida del 2021 hanno rafforzato la sua applicabilità e rilevanza, rendendola uno strumento indispensabile per chi si occupa di sostenibilità a livello professionale.

La conoscenza e l’applicazione della S-LCA consentono di promuovere pratiche più responsabili e sostenibili, contribuendo significativamente al benessere sociale ed economico e alla salvaguardia dell’ambiente.

L’articolo è disponibile qui!

New Article on Scoping the life cycle assessment of Fine Future flotation technology

A new article is now available on the development of a prospective LCA on FineFuture flotation technology which is a novel technology being developed to help mining industry recover valuable minerals from very fine particles which are currently being discarded as waste. The project is being carried out under European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme. For more information about the project, check the following link:

https://finefuture-h2020.eu/

The article focuses on the scope definition phase of two industrial case studies within FineFuture project. The two industrial partners are Eramet for manganese concentrate production, and Grecian Magnesite for magnesia and magnesite concentrate production.

Performing LCA for an emerging technology like FineFuture can provide better interpretation of the potential environmental impacts of the technology under development even at early Technology Readiness Levels (TRLs). The recommendations concluded from such study can significantly and more effectively help mitigate potential adverse environmental impacts of the technology before it is available on industrial scale as it can provide early guidance to the developers of the technology.

The article is open access and can be viewed and downloaded via the link:

https://authors.elsevier.com/sd/article/S2212-8271(22)00070-1