Sacchetti di carta per la raccolta dell’umido e biometano: quali relazioni?

Nella sessione di Lauree Magistrali di Luglio 2018 si è parlato di digestione anaerobica e di sacchetti di carta. Complimenti a Francesco e Alberto!

“Il mio lavoro di tesi ha riguardato il confronto tra sacchetti per la raccolta del rifiuto organico in carta riciclata e quelli in bioplastica. L’obiettivo è stato quello di valutarne le differenze in fase di raccolta domestica e in fase di digestione anaerobica, per farlo abbiamo diviso il lavoro in due parti: le prove di evapotraspirazione domestiche e i test BMP nel laboratorio della “Fabbrica della bioenergia” nel polo di Cremona del Polimi.
Dalle prove domestiche in cui abbiamo testato sacchetti differenti in parallelo per tutta la stagione invernale e primaverile è risultato che la carta permette delle perdite di massa più alte della bioplastica grazie ad un’evapotraspirazione maggiore.
I test BMP hanno invece mostrato che dalla carta è possibile produrre quasi quattro volte il metano prodotto dalla degradazione della bioplastica; la degradazione della carta è inoltre più veloce e il materiale al termine delle prove è risultato chiaramente più disgregato.
I sacchetti in carta per la raccolta dell’umido possono quindi portare vari miglioramenti sia economici che impiantistici nella filiera del recupero del materiale organico”
Francesco Poma

Il mio lavoro di tesi si è configurato come uno studio di fattibilità di un impianto integrato anaerobico-aerobico finalizzato alla produzione di biometano, che utilizza come matrice in ingresso la FORSU. Lo studio, comprensivo di inquadramento normativo e programmatico di riferimento, di una parte tecnica di dimensionamento e di una analisi economica, ha dimostrato come la realizzazione di questa tipologia di impianti sia al momento particolarmente incentivata dalla recente approvazione del Decreto 2 marzo 2018, in tema di biometano. In aggiunta si è incluso nello studio un’ulteriore analisi volta a valutare i vantaggi per l’impianto di trattamento derivante dal conferimento del rifiuto all’interno di sacchetti in carta al posto degli usuali sacchetti in bioplastica. I risultati, sebbene basati su dati sperimentali preliminari, hanno mostrato importanti vantaggi sia dal punto di vista dei costi che della gestione del rifiuto organico.
Alberto Fanchini

Bioplastiche e gestione dei rifiuti

In questo nuovo Editoriale su Waste Management, scritto con Paolo Calabrò dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, si fa il punto sulla problematica delle bioplastiche ed in particolare sulla necessità di studiare con attenzione il loro impatto sulle diverse filiere di trattamento dei rifiuti. L’articolo è disponibile a questo link.

 

Cattura e utilizzo della CO2: il progetto FReSMe

Il tema della Carbon Capture and Utilization per la riduzione delle emissioni di CO2 nel settore industriale rappresenta un tema attuale e di grande interesse. In questo contesto si inserisce il progetto europeo Horizon 2020 FReSMe (From Residual Steel Gases to Methanol), di cui il Politecnico di Milano è partner. Focus del progetto l’implementazione di una tecnologia di cattura ed utilizzo dei gas di scarico di acciaieria al fine di produrre metanolo.

A questo proposito, il 26 giugno si terrà un workshop presso il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano; la partecipazione al convegno è gratuita e qui è possibile scaricare la locandina dell’evento con le informazioni utili per la registrazione.

5 luglio 2018 – The day after?

C’è molta apprensione tra gli operatori del settore per l’imminente scadenza del 5 luglio, quando potrebbe cambiare la classificazione delle ceneri pesanti da incenerimento dei rifiuti. Il legislatore europeo sembra voler utilizzare un bazooka per colpire un innocuo topolino, ma contestualmente lascia aperta la porta a proposte, suggerimenti ed “interpretazioni” da parte degli Stati Membri.

Intanto anche in Italia esiste una efficace filiera di recupero di questi residui, perfettamente inquadrata nei dettami dell’Economia Circolare.

Qua sotto l’opinione di Mario Grosso, presentata al Workshop ANPAR presso la manifestazione Ravenna 2018.

Grosso ANPAR

Cambiamenti comportamentali e sostenibilità ambientale. Se ne è discusso con Poliedra

Nella gestione dei rifiuti urbani i livelli più alti della gerarchia (prevenzione, riutilizzo e riciclo) sono fortemente condizionati dai comportamenti individuali. Una pratica di prevenzione messa in atto scorrettamente può causare impatti ambientali superiori rispetto alla pratica convenzionale.

Di questo ha parlato Mario Grosso nel suo intervento presso “Behavioral change e sostenibilità ambientale”, organizzato da Poliedra presso il Politecnico.

Grosso Poliedra

Controllo del mercurio, recupero delle ceneri pesanti, material flow analysis dei rifiuti in Italia e Danimarca, incentivi sul biometano

Una intensa sessione di laurea, quella di Aprile 2018!

Il nostro lavoro di Tesi, in collaborazione con il gruppo Unicalce S.p.A., ha avuto come scopo l’analisi degli effetti del dosaggio ad alta temperatura di un sorbente magnesiaco sull’abbattimento dei gas acidi e sulla rimozione di mercurio nella termovalorizzazione. Si sono analizzate le prestazioni ambientali, gestionali ed energetiche del reagente grazie ai risultati ottenuti da una prova sperimentale condotta presso il termovalorizzatore di Torino di TRM S.p.A.
Dai risultati è stato osservato un marcato abbattimento dei gas acidi liberati dalla combustione e un risparmio di bicarbonato con conseguente riduzione della produzione di prodotti sodici residui. Inoltre, il dosaggio del reagente da luogo a ceneri leggere di caldaia più fini e con punti di fusione più elevati, con vantaggi dal punto di vista della pulizia della caldaia.
Il sorbente ha infine manifestato un effetto di attenuazione sul valore di mercurio totale registrato in uscita caldaia, con effetti più marcati all’aumentare del dosaggio.
La tecnologia studiata si è rivelata semplice, economica e adattabile ai sistemi già esistenti per la termovalorizzazione dei rifiuti urbani.
Andrea Martino Amadei e Federico Monti

L’obbiettivo del mio lavoro di tesi è stato quello di ottenere dei valori di cessione coerenti con i valori di pH e di rapporto L/S di campo da inserire all’interno di uno studio LCA sul trattamento e sul recupero delle ceneri pesanti. Per raggiungere tale obbiettivo, sono stati eseguiti in laboratorio dei test di cessione a pH variabile e rapporto L/S variabile su due diversi materiali ottenuti dal recupero delle ceneri pesanti. Per le specie maggiormente influenzate dal pH, sono stati selezionati i valori di concentrazione risultanti dal test a pH variabile in corrispondenza del pH di campo, mentre per le specie maggiormente influenzate dal rapporto L/S, sono stati selezionati i valori risultanti dal test a rapporto L/S variabile in corrispondenza del rapporto L/S di campo. I risultati ottenuti hanno confermato l’importanza di considerare i valori di campo di pH e di rapporto L/S per l’ottenimento di un’analisi che sia rappresentativa della situazione reale.
Peter Piperno

Le recenti normative europee nel campo della gestione dei rifiuti mirano ad applicare il concetto di Economia Circolare in tutti i paesi europei. Sarebbe necessario ottimizzare la separazione dei rifiuti e i processi di riciclo affinché i rifiuti mandati in discarica diminuiscano e, contemporaneamente, una maggior quantità di rifiuto venga mandato a recupero. Prima di effettuare una qualsiasi azione è necessario analizzare la situazione attuale ed in questo contesto che si inquadra la mia tesi. Infatti, lo scopo è stato quello di creare un modello della attuale gestione dei rifiuti urbani, basato sul concetto di Analisi di Flussi di Materiali (MFA), come supporto a sviluppi futuri. La tesi, svolta in parte presso la Technical University of Denmark, in particolare, si focalizza sulla gestione dei rifiuti Danesi e Italiani, effettuando anche dei confronti interessanti tra i due paesi.
Il modello proposto è stato inoltre utilizzato per effettuare una serie di scenari futuri, per entrambi i pesi, con lo scopo di incrementare la separazione dei rifiuti alla sorgente. I risultati proposti mirano al raggiungimento degli obiettivi posti dalle normative europee.
Elisabetta Abbate

Nel mio lavoro di tesi mi sono occupato dell’upgrading di un impianto di compostaggio esistente (SILEA spa) con un comparto anaerobico finalizzato alla produzione di biometano. Il binomio anaerobico-aerobico è infatti considerata la miglior prassi per il trattamento del rifiuto organico e la valorizzazione economica risultante dall’applicazione del decreto biometano firmato in data 2 Marzo 2018 prefigura degli interessanti scenari di sviluppo in tal senso. In questo lavoro prettamente progettuale, si sono enfatizzati aspetti tecnico-pratici affiancati ad un’approfondita ricerca in merito a casi di impianti reali pervenendo alla redazione di uno studio di fattibilità che ha mostrato interessanti prospettive.
Federico Bonacina

 

 

Rifiuti C&D: punti di partenza e nuove sfide

Lunedì 16 aprile– Palazzo Pirelli, Milano. Nel corso del convegno organizzato da Regione Lombardia “Studi e ricerche per un’economia circolare nel settore dei rifiuti da costruzione e demolizione” (link al programma del seminario e alle presentazioni) sono stati presentati i risultati dei recenti lavori di ricerca condotti dal gruppo AWARE e dall’Università degli Studi di Brescia, ovvero rispettivamente l’analisi LCA del sistema di gestione dei rifiuti C&D in Lombardia (studio completo consultabile qui) e un’indagine inerente le applicazioni reali degli aggregati riciclati nel settore delle costruzioni. A seguire, la tavola rotonda con i rappresentanti di ANCE Lombardia, ANPAR, ANEPLA, CMR e NAD ha rappresentato un momento di confronto sulle criticità che interessano ad oggi la gestione della filiera di riciclo dei rifiuti C&D, dalle pratiche di demolizione selettiva in cantiere al mercato degli aggregati riciclati, offrendo alla platea parecchi spunti di riflessione.  

Da destra: Mario Nova (Direttore D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile), Raffaele Cattaneo (Assessore all’Ambiente e Clima), Sara Pantini (gruppo AWARE), Lucia Rigamonti (gruppo AWARE) e Paola Zerbinati (D.G. Ambiente e Clima).

Rifiuti da C&D e Journal of Cleaner Production

È da poco stato pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Cleaner Production l’articolo “Life cycle assessment of non-hazardous Construction and Demolition Waste (CDW) management in Lombardy Region (Italy)”, disponibile qui in open access fino al 27 aprile 2018.

L’articolo presenta i risultati ottenuti dall’analisi del ciclo di vita del sistema di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) in Regione Lombardia. Il focus è sulla frazione maggiormente prodotta a livello nazionale e regionale, ovvero i rifiuti misti non pericolosi (codice CER 170904), solitamente miscelati con altri flussi minori (cemento, mattoni, ceramiche, etc.) negli impianti di riciclo per la produzione di aggregati riciclati misti. Particolare attenzione è stata posta sull’utilizzo degli aggregati riciclati misti a livello regionale e sullo sviluppo attuale del loro mercato, considerati elementi chiave per la quantificazione dei benefici ambientali conseguibili in seguito al risparmio di materia prima vergine.

Lo spreco alimentare e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030

Affrontare e ridurre lo spreco di cibo è un elemento essenziale dell’Obiettivo 12 “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”. In quest’ottica si inserisce il progetto REDUCE, dove il gruppo AWARE collabora con altre prestigiose Università italiane nell’analisi dello spreco alimentare a diversi livelli. Un nuovo Editoriale su Waste Management & Research, scritto da Mario Grosso e Luca Falasconi, inquadra la situazione attuale e anticipa alcuni risultati del progetto.