Gli impatti ambientali di una nuova bottiglia per acqua in materiale poliaccoppiato

Negli ultimi anni il packaging è diventato uno dei fattori chiave attraverso cui i produttori possono mostrare ai clienti un orientamento verso la sostenibilità e la protezione dell’ambiente. Proprio per questo è stata lanciata sul mercato una bottiglia di acqua in cartone asettico. Il mio lavoro di tesi si occupa di valutare gli impatti ambientali di quest’ultima nel Nord Italia per il settore Horeca, nello specifico analizza quella proposta da Acqua Smeraldina. I risultati ottenuti mostrano che le fasi più impattanti del sistema analizzato sono il ciclo di vita del contenitore in cartone asettico e la distribuzione dell’acqua dall’impianto di imbottigliamento al distributore locale. Analizzando nello specifico il ciclo di vita del contenitore in cartone asettico le fasi più impattanti sono la produzione e il trasporto della carta vergine e dell’alluminio primario. Viene poi valutato il migliore fine vita per il contenitore analizzando tre scenari:raccolta con i rifiuti residui e successivo incenerimento, raccolta con la carta e riciclo in cartiera convenzionale, raccolta con la carta e riciclo in cartiera specializzata. L’ultimo risulta il migliore, anche se la sua analisi è stata condotta considerando gli stessi consumi della cartiera convenzionale e modificando la distanza all’impianto di riciclo e la percentuale di carta recuperata.
In mancanza di dati primari relativi ai consumi di una cartiera specializzata, si è lavorato in termini di analisi di sensitività rispetto a delle ipotesi ragionevoli.

Secondo i risultati, per i consumi di acqua la cartiera specializzata è sempre il miglior scenario. Invece per i consumi di energia, la cartiera specializzata è il miglior scenario per consumi di energia fino a 4 volte quelli di una cartiera convenzionale. Da 5 volte in poi, la miglior soluzione è l’incenerimento.
Nella seconda parte della tesi, la bottiglia in cartone asettico è stata comparata con quella in PET, precedentemente analizzata in un’altra tesi dell’AWARE Group. Per il territorio italiano, la bottiglia in PET risulta la scelta migliore.

Lavinia Pia Persico

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