Con FUNASA per migliorare la gestione dei rifiuti in Brasile

AWARE ha partecipato a un incontro con i tecnici della Funasa (Fundação Nacional de Saúde) a Brasilia, per avviare un rapporto di cooperazione con il DICA del Politecnico, anche sul tema della gestione dei rifiuti.

Funasa è un’agenzia governativa che si occupa di tematiche di risanamento e tutela della salute per le sole città di dimensione inferiore ai 50.000 abitanti. Queste sono circa 5.000, per un totale di 65 milioni di abitanti.

In Brasile la quasi totalità dei rifiuti urbani raccolti (che non coincidono con quelli effettivamente prodotti!) viene smaltita in discarica. Delle discariche censite recentemente da Funasa, solo il 20% sono risultate in condizioni adeguate. C’è dunque molto lavoro da fare, sui temi della prevenzione, del riutilizzo, della raccolta dell’organico e del risanamento delle discariche esistenti.

Prevenzione dello spreco alimentare: i primi risultati del progetto REDUCE

Si terrà il 6 Giugno alle 16.30 a Milano, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, il Convegno:

“Prevenzione dello spreco alimentare: i primi risultati del progetto REDUCE”

Programma e informazioni sono disponibili qua.

A conclusione sarà offerto un aperitivo “Sprecozero”, con contestuale presentazione dell’opera/installazione multimediale “Boll, Io e Loro” dell’artista Paolo Scoppola (ulteriori informazioni disponibili qui).

Sciare a Copenhagen?

Non solo sciare, anche arrampicarsi su una parete verticale di 80 metri presso il nuovo termovalorizzatore Amager Bakke, noto anche come Copenhill. Una visita presso il sito di questo showroom tecnologico, ancora in fase di completamento ma già parzialmente operativo, suscita una serie di riflessioni sul ruolo del recupero energetico dal rifiuto residuo alla luce delle attuali (e future) condizioni al contorno.

Energia dai rifiuti innanzitutto, tanta energia elettrica e soprattutto termica per alimentare la vasta rete di teleriscaldamento di Copenhagen, sfruttando anche la condensazione dei fumi (esattamente come nelle caldaie a metano a condensazione). Dunque anche qua rendimenti che, se riferiti artificiosamente al potere calorifico inferiore, superano il 100%. E poi massima flessibilità in questa produzione di energia, per assecondare da un lato l’andamento stagionale della richiesta di calore (e anche i cambiamenti climatici…), dall’altro i capricci del vento, che in Danimarca determina il valore economico istantaneo dell’energia elettrica. E nessun condensatore del vapore, per non sprecare neanche un chilowattora.

La voglia di fare qualcosa di realmente innovativo e all’avanguardia da tutti i punti di vista: energetico, ambientale, di integrazione con la città. Arriveranno davvero frotte di turisti a godere del “miglior panorama su Copenhagen” dal punto di ristoro situato sul tetto? E i cittadini a sciare anche in estate e ad arrampicarsi?

Ma sullo sfondo, anche qua, qualche ombra. Lo spettro dell’eccesso di capacità di trattamento, che già ora richiama rifiuti dal Regno Unito. Ma per quanto ancora potrà durare?

E poi i costi, circa 500 milioni di euro, con un ritorno dell’investimento previsto sui 25 anni. In un contesto, appunto, dinamico e continuamente mutevole. Difficile da prevederne l’evoluzione così a lungo termine.

Riusciranno i danesi a dimostrare di aver avuto ragione con questa scelta e a confermarsi i primi della classe? O diventerà una sorta di canto del cigno dell’incenerimento come lo conosciamo? Sarà il tempo a dare una risposta, per intanto quello che è certo è che si tratta di un’opera che non può lasciare indifferenti.

Complimenti a Giulia e Caterina, neo-dottori!

Lo scorso 28 Aprile Giulia Borghi e Caterina Conte hanno conseguito la Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio discutendo due lavori molto interessanti svolti all’interno del gruppo AWARE. Di seguito le brevi descrizioni delle tesi.

La gestione e il recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi è un tema che sta acquistando sempre maggiore importanza nello scenario europeo e nazionale, in ragione degli ingenti volumi che ne vengono annualmente prodotti e delle loro potenzialità di recupero. Il mio lavoro di tesi è nato da una collaborazione tra il gruppo di ricerca AWARE e Regione Lombardia e si è posto come obiettivo la valutazione ambientale del sistema di gestione dei rifiuti C&D tramite la metodologia LCA, con particolare focus sulla frazione di rifiuti trattata in impianti di recupero per la produzione di aggregati riciclati misti: dai risultati è emerso quali sono le attuali prestazioni del sistema e quali strategie di pianificazione è necessario implementare a livello regionale per incentivare il recupero dei C&D e l’utilizzo degli aggregati riciclati nel settore delle costruzioni.
Giulia Borghi

Il mio lavoro di tesi tratta la tematica della gestione dei rifiuti da imballaggio in plastica nel sistema italiano e le tecnologie utilizzate nella loro separazione. La sua realizzazione è stata possibile attraverso l’analisi di un Centro di Selezione Secondario del circuito COREPLA munito di Separatori Ottici specializzati nel riconoscimento dei diversi polimeri della plastica.
È stata un’esperienza coinvolgente e stimolante che mi ha insegnato tanto sia dal punto di vista universitario sia dal punto di vista lavorativo, unendo conoscenze teoriche e tecniche. Sono soddisfatta di questa esperienza che mi ha permesso di concludere nel migliore dei modi il mio percorso universitario.
Caterina Conte

Verso un documento di riferimento sulle migliori pratiche di gestione ambientale nella gestione dei rifiuti

Il 28 e 29 marzo si è tenuto a Siviglia il secondo incontro del gruppo tecnico di lavoro relativo all’EMAS Sectoral Reference Document on the Waste Management Sector, attualmente in fase di sviluppo da parte della Commissione Europea. Anche AWARE ha avuto l’opportunità di contribuire al dibattito con la partecipazione di Simone Nessi, che si è fatto portavoce della visione dell’intero gruppo di ricerca.
In questo secondo incontro i partecipanti sono stati chiamati in particolare a supportare l’individuazione di idonei indicatori di prestazione ambientale e benchmark di eccellenza per gli enti che si occupano della gestione dei rifiuti a livello locale. Scopo del documento è infatti non solo quello di individuare un ventaglio di migliori pratiche ambientali (le cosiddette BEMP, Best Environmental Management Practices), ma anche fornire strumenti utili a misurare le prestazioni ambientali di tali enti e valutarne i progressi nel corso del tempo.

La due giorni nell’incantevole scenario di Siviglia si è rivelata nel complesso una fruttuosa occasione di discussione e condivisione fra esperti e sviluppatori, che ha consentito di raggiungere un consenso su un primo insieme di indicatori, aggiungendo così un prezioso tassello verso la finalizzazione del documento (attesa per fine anno). Vi terremo aggiornati sugli ulteriori sviluppi del processo.

Emissioni negative di CO2 grazie ad una innovativa tecnologia di stoccaggio sottomarino

Lo studio ha previsto la valutazione ambientale, mediante l’analisi del ciclo di vita (LCA), di un’innovativa modalità di stoccaggio sottomarino dell’anidride carbonica.

Il sistema è costituito innanzitutto da una fornace per la produzione dei contenitori in materiale vetroso, o “capsule”. Ciascuna capsula, riempita con CO2 liquida ad alta pressione, è inserita in una tubazione tramite cui è rilasciata sul fondo del mare a un’opportuna profondità. L’analisi del ciclo di vita ha evidenziato, in condizioni medie, un impatto potenziale dell’intero processo pari al 10% della CO2 effettivamente stoccata, con una variabilità compresa tra il 6 e il 19%, in funzione delle differenti condizioni al contorno.

Si tratta quindi di una tecnologia idonea allo stoccaggio di rilevanti quantitativi di CO2 a livello mondiale, sia proveniente da processi produttivi che, eventualmente, da cattura diretta dall’aria. In quest’ultimo caso, o nel caso di applicazione a processi di produzione di energia da biomasse, consente addirittura il conseguimento di emissioni negative, in linea con gli ambiziosi impegni di riduzione assunti con l’Accordo di Parigi del 2015.

La ricerca è stata commissionata dalla società CO2APPS, sviluppatrice della tecnologia. Maggiori informazioni sono disponibili sull’articolo pubblicato sull’International Journal of Greenhouse Gas Control

Prevenzione dei rifiuti nella distribuzione di ortofrutta: grande distribuzione o filiere alternative?

Nel contesto italiano, negli ultimi anni, sono sempre più diffuse modalità alternative di distribuzione dei prodotti alimentari basate sui concetti di filiera corta e produzione locale. Un esempio è la cosiddetta “spesa in cassetta” (anche nota come farm delivery o box scheme) che consiste nella fornitura di prodotti ortofrutticoli, reperiti presso produttori prossimi al luogo di consumo, in cassette a rendere. Grazie all’uso di una cassetta riutilizzabile anziché di diversi imballaggi primari e per il trasporto, la pratica è annoverata tra le misure di prevenzione dei rifiuti da imballaggio.Un’analisi in merito è ora disponibile nell’articolo Packaging waste prevention in the distribution of fruit and vegetables: An assessment based on the life cycle perspective pubblicato su Waste Management & Research.

Lo studio confronta, con una prospettiva di ciclo di vita, un’esperienza pilota di “spesa in cassetta” con la fornitura di ortofrutta nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) in Lombardia. Considerando le carote e le mele come prodotti rappresentativi per l’analisi (alta disponibilità stagionale e produzione significativa in Italia), sono stati esaminati diversi scenari di distribuzione legati alle scelte di acquisto e alle modalità di gestione nei due canali di vendita.

Considerando i rifiuti prodotti e gli impatti ambientali potenziali, l’esperienza pilota di farm delivery non rappresenta sempre una valida alternativa al canale di vendita tradizionale, ottimizzato ormai da tempo. L’utilizzo di una prospettiva di ciclo di vita ha quindi permesso di evidenziare le criticità del sistema alternativo e proporre possibili modifiche che l’analisi ha dimostrato essere efficaci per un miglioramento delle sue prestazioni ambientali.

Lo studio è stato supportato da Finlombarda S.p.A. – Regione Lombardia

Per maggiori informazioni:                                                                               Articolo pubblicato su Waste Management & Research                                  Articolo pubblicato su Ingegneria dell’Ambiente (Open Access)

 

 

 

 

 

 

Pubblicata una review internazionale sulla prevenzione dei rifiuti

Successivamente al Workshop su “Waste Prevention & 3R”, tenutosi a Kyoto nel Novembre 2015, è stato predisposto un articolo di review sul tema della prevenzione dei rifiuti. L’articolo, che dà ampio spazio anche agli studi sulla prevenzione condotti dal gruppo AWARE, è pubblicato sul Journal of Material Cycles and Waste Management, ed è disponibile ad accesso libero a questo link.