Circolarità e sostenibilità /1

In questo nuovo articolo di discussione pubblicato sulla rivista internazionale Waste Management e preparato da Ciprian Cimpan (University of Southern Denmark), Eleni Iacovidou (Brunel University London), Lucia Rigamonti e Eggo U. Thoden van Velzen (Wageningen University & Research) si ricorda che circolarità non è necessariamente sinonimo di sostenibilità.

La circolarità è diventato un concetto consolidato nel dibattito pubblico ma rimane ancora una nozione ampia che necessita di una definizione precisa, che vada oltre l’uso di metriche e indicatori quali i tassi di raccolta e i tassi di riciclo. La circolarità misurata con tali indicatori non riesce a catturare la complessità del sistema e gli effetti più ampi, compresi i cosiddetti “rebound effects” che possono annullare o addirittura ribaltare i benefici ambientali.

Nell’articolo viene proposto un nuovo approccio per misurare la circolarità ossia una scorecard di circolarità incentrata sul prodotto che coglie gli aspetti che possono dimostrare la sostenibilità ambientale di un prodotto. Si basa su 7 semplici domande che coprono il ciclo di vita di un prodotto: produzione, utilizzo e fine vita. Questo approccio di “buon senso” ricorda la gerarchia dei rifiuti con un semplice ordine di priorità che vale nella maggior parte dei casi.

In conclusione, gli autori ricordano che è di fondamentale importanza non perdere di vista gli effettivi obiettivi dell’economia circolare. In un momento in cui la Direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti d’imballaggio è in fase di revisione e in cui la comunità imprenditoriale si sta impegnando a raggiungere obiettivi ambiziosi per aumentare la circolarità dei propri prodotti, è fondamentale una circolarità che promuova la sostenibilità.

L’articolo è disponibile gratuitamente qua.

Il comunicato stampa del Politecnico di Milano è disponibile qua, sia in italiano che in inglese.

Economia circolare – La sfida del packaging

La metodologia della valutazione del ciclo di vita (LCA) rappresenta un efficace strumento per identificare le strategie di economia circolare più promettenti ai fini di poterle applicare per migliorare le prestazioni ambientali dei modelli di consumo e produzione della società, come affermato nel recente documento pubblicato nel contesto della Life Cycle Initiative.

Come gruppo AWARE abbiamo contribuito alla scrittura del capitolo 5 del volume universitario scritto dal Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) e edito da FrancoAngeliEconomia circolare – La sfida del packaging, introducendo la metodologia Life Cycle Assessment.

Il volume prevede dieci capitoli divisi in due moduli che offrono un’overview completa sul concetto di economia circolare e che approfondiscono un tema di rilevanza internazionale come quello della gestione del fine vita degli imballaggi.

Il manuale, che ha visto insieme a noi il contributo di altri studiosi in materia ambientale, accademici e tecnici esperti nella gestione dei materiali da imballaggio, è stato pensato come strumento di studio per gli universitari che affrontano sia percorsi scientifico-tecnologici sia legati all’economia e al diritto.

Potete trovare il volume a questo link, buona lettura!

Valutazione tecnico-economica di una nuova tecnologia per lo stoccaggio della CO2

Il 20 marzo è stata pubblicata la sintesi del sesto Assessment Report dell’IPCC, dove viene evidenziato come la riduzione urgente delle emissioni di gas climalteranti fino a raggiungere emissioni nette negative sia imprescindibile al fine di limitare il riscaldamento globale e i rispettivi impatti.

Per ottenere emissioni negative sono indispensabili processi di rimozione di CO2 dall’atmosfera, alcuni dei quali comprendono tecnologie per lo stoccaggio della CO2. In alternativa al metodo principale di stoccaggio in formazioni geologiche sotterranee, la tecnologia Buffered Accelerated Weathering of  Limestone (BAWL), oggetto di studio al Politecnico di Milano, immagazzina la CO2 sottoforma di ioni bicarbonato in soluzione di acqua di mare. Il conseguente cambio di pH è bilanciato dall’aggiunta di carbonato di calcio e idrossido di calcio.  

In un precedente studio (disponibile gratuitamente a questo link) sono stati analizzati i processi chimici della tecnologia BAWL, mentre in questa nuova pubblicazione disponibile a questo link vengono presentati i risultati della valutazione tecnico-economica di diverse configurazione della tecnologia BAWL.

Ridurre gli impatti ambientali delle auto a benzina utilizzando miscele innovative: LCA e confronto con l’auto elettrica


E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cleaner Production uno studio LCA commissionato da Eni S.p.A ed eseguito nell’ambito di un dottorato, cofinanziato da PoliMi e Innovhub-SSI, nonché congiunto con la VUB di Bruxelles. Lo studio ha confrontato gli impatti ambientali di un’automobile alimentata con quattro miscele di benzina e combustibili rinnovabili. Le miscele, testate su un’automobile sia in laboratorio che in strada, sono state formulate in modo da essere già utilizzabili dall’attuale flotta circolante. I combustibili miscelati sono stati bioetanolo, bionafta, ETBE, bio-ETBE, metanolo, bio-metanolo ed e-metanolo. L’automobile tradizionale è stata anche posta a confronto con un’automobile elettrica. Dopo una selezione preliminare delle materie prime, tutti i combustibili rinnovabili miscelati permettono di ottenere una riduzione, seppur modesta, dell’impatto sul cambiamento climatico (da 0,8% a 10,1%), a confronto con l’auto a benzina. La bionafta in combinazione con il bioetanolo ha contribuito al miglior risultato (-10,1%), ma gli effetti da cambiamento di destinazione d’uso dei terreni (land-use change) connessi all’olio di palma utilizzato per produzione di bionafta devono essere evitati, in quanto potrebbero annullare i benefici. L’auto elettrica permette maggiori riduzioni di gas serra emessi: -41% rispetto all’auto a benzina. Sebbene l’uso di miscele parzialmente rinnovabili e l’uso di elettricità riducano gli impatti di cambiamento climatico e uso di risorse fossili, per le altre 14 categorie di impatto il quadro è più vario.

Si rimanda all’articolo, intitolato “Life Cycle Assessment of innovative fuel blends for passenger cars with a spark-ignition engine: A comparative approach” e scaricabile gratuitamente fino al 6 dicembre.

Impatti ambientali per la categoria di impatto “cambiamenti climatici” escludendo gli effetti da cambiamento di destinazione d’uso dei terreni, espressi in g CO2 eq/km. I rombi bianchi indicano l’impatto dalla culla alla tomba. Legenda: BEV = battery electric vehicle, EoL = end of life, ETBE = ethyl tert-butyl ether, EtOH = ethanol, EU = European Union, ICEV = internal combustion engine vehicle, TTW = tank-to-wheels, WTT = well-to-tank.

Pianificare i rifiuti verso l’economia circolare

Nell’ultimo editoriale su Ingegneria dell’Ambiente si parla del recente Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti della Regione Lombardia, frutto di due anni di lavoro e approvato nello scorso mese di maggio. Prevenzione, riciclo e recupero energetico convivono in un sistema molto avanzato che, quantomeno per quanto riguarda i rifiuti urbani, ha pressoché azzerato lo smaltimento in discarica. Quali sono dunque le criticità residue? Cosa possono imparare le altre Regioni dall’esperienza lombarda? E come migliorare ancora dopo il 2027?

L’articolo è scaricabile qua

Editoria scolastica e impatti ambientali: una nuova pubblicazione

L’industria dell’editoria scolastica, tradizionalmente basata su copie cartacee, è da tempo indirizzata verso la progressiva digitalizzazione del materiale di apprendimento. Al momento, infatti, il materiale più adottato è rappresentato da libri in modalità mista, che prevedono la vendita contestuale di una copia cartacea e di un e-book multimediale contenente le stesse pagine del cartaceo e altri contenuti digitali integrativi.

Il gruppo editoriale Zanichelli si è recentemente attivato con AWARE per svolgere una valutazione degli impatti ambientali associati all’intera filiera produttiva, distributiva e d’uso del proprio prodotto scolastico, con lo scopo di rafforzare la propria presa di coscienza sull’impronta ecologica aziendale e di diffondere, al contempo, la consapevolezza dei carichi ambientali di un libro scolastico anche tra gli studenti e gli insegnanti.

È ora disponibile sulla rivista Ingegneria dell’Ambiente (Volume 9, numero 2, anno 2022) una nuova pubblicazione del gruppo di ricerca AWARE di dettaglio sullo studio svolto (scaricabile gratuitamente qui).

Gli impatti ambientali del libro misto, nello scenario d’uso attuale dell’e-book (scaricamento su dispositivo personale di un ottavo dell’e-book e sua consultazione per il 5% del tempo di apprendimento), sono principalmente associati al ciclo di vita del libro cartaceo, soprattutto alla produzione di carta vergine patinata per la sua realizzazione. Attualmente l’e-book è poco sfruttato e di conseguenza il suo carico ambientale è ridotto. Tuttavia, se l’e-book venisse utilizzato al massimo delle sue potenzialità, gli impatti complessivi del libro misto subirebbero un aumento importante nelle categorie di impatto analizzate, oscillante tra il +17% e il +229%. Questo perché un e-book, pur non richiedendo un trasporto fisico su strada, deve essere comunque trasferito all’utente per via digitale con un conseguente consumo di energia elettrica; la sua consultazione richiede, inoltre, l’uso di un dispositivo elettronico, la cui produzione, seppur allocata tra diverse funzioni, impatta significativamente in determinate categorie di impatto a causa dell’acquisizione di materie prime anche preziose (oro e rame).

Quanta CO2 riassorbe la calce utilizzata nei materiali da costruzione?

La calce è utilizzata in vari settori, tra cui i materiali da costruzione.

Partendo dalla letteratura scientifica disponibile, è stato possibile stimare le potenzialità di assorbimento di CO2 da parte di diversi tipi di materiali da costruzione: malte aeree, malte cementizie e legante in base calce con frammenti di fusti di canapa.

Il lavoro presentato alla conferenza internazionale “Material Science & Smart Materials – MSSM 2021” nell’agosto 2021 è ora disponibile gratuitamente al seguente link.

Qual è la disponibilità di calcare nel mondo per l’alcalinizzazione dei mari?

È disponibile l’articolo scientifico riguardo la disponibilità di materie prime per l’alcalinizzazione degli oceani, pubblicato sulla rivista Global Biogeochemical Cycles, nell’ambito del progetto Desarc-Maresanus.
L’articolo risponde all’interrogativo essenziale per il progetto sopra citato sul fatto se ci siano o meno sufficienti risorse naturali per garantire l’abbattimento della CO2 atmosferica tramite un processo di alcalinizzazione oceanica artificiale.
Nel testo si mettono a confronto le diverse materie prime utilizzabili a tale scopo e se ne indicano i vantaggi e gli svantaggi, valutando al contempo le riserve di questi materiali nelle zone costiere, nell’ottica di abbattere gli eventuali costi di trasporto. L’articolo si conclude con il riconoscimento del carbonato di calcio come miglior materia prima per l’alcalinizzazione, previa calcinazione, sia per i vantaggi sulle altre materie prime in termini di impatto ambientale, sia per la sua grande abbondanza.

L’articolo è disponibile ad accesso libero a questo link

Testo di Niccolò Storni

È tutta una questione di plastica!

Questo il titolo dell’ultimo editoriale di Mario Grosso su Waste Management & Research, dove si prova a dare un’interpretazione dei sentimenti contrastanti suscitati dal materiale che più di ogni altro accompagna ogni momento della nostra vita. Sentimenti ben riassunti dalle due posizioni seguenti.

Una recente dichiarazione sulla plastica promossa da numerosi scienziati e basata sulla valutazione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente sull’inquinamento da plastica. Si legge in particolare che “le attuali pratiche di produzione, progettazione, uso e smaltimento della plastica hanno gravi conseguenze negative per la salute dell’ecosistema, la biodiversità, la salute umana, inclusi fertilità e cancro, il clima, i mezzi di sussistenza sostenibili, la diversità culturale e quindi i diritti umani in tutto il mondo”.

Le affermazioni dell’industria della plastica, che sottolinea il ruolo cruciale di questo materiale nel migliorare la qualità della vita in molti campi diversi. L’ultimo rapporto di Plastics Europe recita: “oggi, la plastica offre numerosi vantaggi alla società. Aiuta a nutrire il mondo in modo sicuro e sostenibile; contribuisce a edifici e case più efficienti dal punto di vista energetico; consente un grande risparmio di carburante in tutti i mezzi di trasporto garantendo il passaggio a una mobilità verde e può persino salvarci la vita”.

L’editoriale è disponibile ad accesso aperto a questo link

Il Life Cycle Costing della catena di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione – Output del Progetto ARCADIA

E’ ora disponibile sul sito del Progetto ARCADIA, il primo output dello studio di Life Cycle Costing relativo alla catena di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione, sviluppato nell’ambito del progetto di dottorato di Federica Carollo in collaborazione con ENEA e Regione Lombardia.

Il progetto Arcadia, nato a settembre 2019, sviluppato e coordinato da ENEA, intende:

  • favorire l’approccio di ciclo di vita negli appalti pubblici e acquisti verdi e rafforzare le competenze delle Pubbliche Amministrazioni (PA) in questo ambito;
  • realizzare una banca dati italiana LCA (Life Cycle Assessment) relativa a 15 filiere nazionali quale strumento di supporto alle PA nella preparazione dei bandi di acquisto e nella valutazione delle offerte e come fonte di dati rappresentativi del contesto italiano per le aziende che intendano sviluppare studi di LCA dei loro prodotti e servizi.

L’analisi sui costi di filiera dei rifiuti C&D può, in particolare, supportare la PA nella redazione dei propri documenti di policy con l’obiettivo di massimizzare la circolarità e l’efficienza nell’uso delle risorse. Rappresenta, inoltre, uno strumento per la progettazione di un sistema regionale nel settore dell’edilizia attraverso l’individuazione di meccanismi incentivanti a supporto della demolizione selettiva e dell’utilizzo degli aggregati riciclati.

Il documento è disponibile qui!