Studi di AWARE tra le buone pratiche nel progetto LCA4Regions

Lo studio di LCA (Life Cycle Assessment) applicato ai rifiuti da costruzione e demolizione, condotto recentemente per Regione Lombardia e supervisionato da Lucia Rigamonti, assieme allo studio di LCC (Life Cycle Costing) oggetto del dottorato di Federica Carollo sono stati scelti come buona pratica all’interno del progetto Interreg Europe LCA4Regions.

LCA4Regions è un progetto del Programma comunitario Interreg Europe, che persegue la Cooperazione Territoriale Europea tra 9 Stati: Austria, Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Germania, Italia.

Il Progetto LCA4Regions si prefigge di integrare in modo più efficace l’applicazione delle metodiche di analisi del ciclo di vita alle politiche ambientali, in considerazione del fatto che usualmente molte politiche sono sviluppate in modo autonomo rispetto alle altre. Il Progetto si focalizza sulla estensione dei metodi LC (life cycle) come approccio olistico nella concezione di politiche pubbliche di protezione dell’ambiente e dell’efficienza del ciclo delle risorse. Su you tube è possibile vedere un breve filmato di spiegazione del progetto.

La presentazione delle buone pratiche selezionate avverrà mercoledì 21 ottobre durante la Transnational Learning Journey n. 3: LCA for waste management and material flows. Maggiori informazioni incluso il link a cui effettuare l’iscrizione (gratuita) all’evento sono disponibili qui.

Strumenti GIS open-source per la gestione dei rifiuti

Il 21 luglio 2020 ho discusso la mia tesi di dottorato di ricerca in “Metodologie e Tecniche appropriate nella Cooperazione Internazionale allo Sviluppo” (Università di Brescia).

Ho trascorso gli ultimi anni seguendo progetti di cooperazione allo sviluppo legati alla gestione dei rifiuti, dal Libano al Kenya, passando per il Mozambico e il Brasile. In ognuno di questi contesti ho potuto toccare con mano gli impatti sociali ed ambientali di una scorretta gestione dei rifiuti, scontrandomi con gli stessi ostacoli che incontrano quotidianamente gli attori locali impegnati su questo fronte.

Il mio lavoro di ricerca, dal titolo “Open Source GIS tools for local administrations: pursuing the economic sustainability of Solid Waste Management in low-income countries“, rappresenta la sintesi di questo percorso. In particolare, ho voluto sviluppare degli strumenti in ambiente GIS (Geographical Information System) per supportare progettisti e amministratori locali nella pianificazione della raccolta dei rifiuti, sfruttando le informazioni e i dati disponibili, spesso scarsi e inaffidabili. Il consumo di carburante dei veicoli impegnati nella raccolta è stato uno degli aspetti su cui mi sono focalizzata, includendo nell’analisi anche l’impatto della morfologia del territorio, e la pendenza stradale, oltre alla collocazione geografica dei possibili punti di raccolta (tenendo in considerazione l’accessibilità dal reticolo stradale, e la comodità degli utenti). Ho poi applicato gli strumenti sviluppati ad un caso studio reale, un progetto di INTERSOS in Libano, nel quale sono stata direttamente coinvolta.

Percorsi di raccolta ottenuti con l’applicazione del pacchetto di moduli in QGIS

Gli strumenti che ho utilizzato sono liberamente accessibili e scaricabili (QGIS, con il suo Processing modeler, e OpenStreetMap), in modo da evitare la barriera economica all’accesso legata al pagamento delle licenze, nella speranza che questo renda i risultati della mia ricerca fruibili a chiunque abbia alcune competenze informatiche, a prescindere dalla latitudine e dalla provenienza geografica.

Il pacchetto di strumenti sviluppato in QGIS è attualmente in fase di debug, in attesa di essere reso disponibile, sempre secondo la logica open source.

Vorrei ringraziare i miei relatori, prof. Mentore Vaccari (UniBS) e prof. Mario Grosso (PoliMI), e la commissione (prof. Marco Ragazzi – UniTN, prof. Raffaella Pomi – La Sapienza, prof. Sabrina Sorlini – UniBS), per l’interesse dimostrato per il lavoro, e per gli spunti forniti durante la discussione.

Un pensiero va alle colleghe e ai colleghi del Libano, che mi hanno affiancato negli ultimi due anni, e che in questi mesi stanno vivendo una situazione molto difficile, tra la crisi politica economica scoppiata a settembre 2020, la pandemia, e il recente catastrofico incidente che ha devastato Beirut, e che vede molti di loro impegnati nella gestione dell’emergenza. A loro va la mia gratitudine e la mia solidarietà.

Avendo discusso la tesi da remoto, a causa degli strascichi dell’emergenza sanitaria, esiste il video della discussione, disponibile su richiesta. Per chi fosse interessato, anche la tesi. Di seguito sono invece scaricabili il sommario (ITA/ENG) della tesi e la presentazione:

Quanto cibo si spreca in Italia?

Sono ora disponibili tutti i rapporti finali del Progetto REDUCE – “Ricerca, EDUcazione e ComunicazionE: un approccio integrato per la prevenzione degli sprechi alimentari”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente.

I rapporti finali, ciascuno dei quali si riferisce a una fase della filiera agroalimentare, illustrano la metodologia e i risultati della quantificazione dello spreco alimentare nella grande distribuzione, nelle mense scolastiche, nel consumo domestico e nei rifiuti urbani. I risultati si basano su indagini ad ampia scala e forniscono una risposta affidabile e scientificamente solida alla domanda cruciale: quanto cibo si spreca in Italia?

Una sintesi dei principali risultati del progetto REDUCE

Il progetto REDUCE ha anche prodotto un manuale di buone prassi operative per la gestione del recupero di eccedenze. Questo manuale descrive le procedure da attuare per recuperare le eccedenze, ed è di massima utilità per tutte le aziende e le associazioni che si avvicinano al recupero degli sprechi a scopo di assistenza alimentare.

Tutti i rapporti sono scaricabili dal blog del Progetto REDUCE

The Future will be Fine: il progetto europeo FineFuture

Il 9 e il 10 luglio si terrà la seconda General Assembly del progetto Horizon 2020 FineFuture (Grant agreement ID: 821265).

Coordinato dal centro di ricerca tedesco Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf, il progetto FineFuture unisce 16 partner tra aziende private, università e istituti di ricerca europei con competenze nel settore minerario, dell’ingegneria di processo e della modellazione fluidodinamica. L’obiettivo è sviluppare una nuova tecnologia di flottazione in grado di separare le particelle fini di minerale (< 20 μm) altrimenti destinate a restare negli scarti. La nuova tecnologia oltre che a migliorare le efficienze di separazione negli impianti in attività permetterà di recuperare materiali di valore dagli scarti presenti in vecchi depositi minerari e valorizzare i giacimenti a bassa concentrazione.

Tra le università coinvolte anche il Politecnico di Milano: Lucia Rigamonti è coordinatore del work package dedicato alla valutazione della sostenibilità (ambientale, economica e sociale) della nuova tecnologia.

Per ulteriori informazioni visita il sito del progetto.

Riutilizzo degli imballaggi e LCA: pubblicati gli studi svolti da AWARE per Conai

Sul sito di Conai (sezione studi e ricerche in ambito prevenzione ed eco-design) sono ora disponibili tutte le indagini e gli studi LCA effettuati dal gruppo AWARE in merito al tema del riutilizzo degli imballaggi. I documenti comprendono:

Imballaggi riutilizzabili oggetto di studio

Le analisi effettuate hanno rivelato che il riutilizzo degli imballaggi oggetto di studio è una pratica generalmente preferibile rispetto all’utilizzo di un imballaggio mono-uso dello stesso materiale e capacità. Parametri molto importanti in termini di ciclo di vita risultano il numero di riutilizzi e le distanze di trasporto coinvolte. Priorità assoluta diventa quindi la disponibilità di dati affidabili e rappresentativi sul sistema investigato.

Consulta i singoli documenti


La rimozione di CO2 dall’atmosfera e il progetto Desarc-Maresanus

Infografica a cura del CMCC

Si è svolto il 4 e 5 febbraio 2020 il convegno “La rimozione di CO2 dall’atmosfera e il progetto Desarc-Maresanus” presso il Politecnico di Milano.

Sono state presentate e discusse diverse tecnologie per la rimozione di CO2 atmosferica, oltre naturalmente ai risultati del progetto di ricerca DESARC-MARESANUS (www.desarc-maresanus.net). Nato dalla collaborazione fra il Politecnico di Milano e la Fondazione Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), con il supporto di Amundi e la collaborazione di CO2APPS, la ricerca ha valutato un processo per affrontare due problemi ambientali di grandissima rilevanza, l’aumento delle concentrazioni di biossido di carbonio (CO2) in atmosfera e la conseguente acidificazione degli oceani.

Tutte le presentazioni sono disponibili alla pagina:
https://www.desarc-maresanus.net/appuntamenti/

Qua un breve video di illustrazione del progetto

Lo Spreco Alimentare in Italia: i risultati del progetto REDUCE

E’ stato pubblicato sul blog del Progetto REDUCE un documento che ne sintetizza i principali risultati. Nel Marzo 2019 è stata approvata la metodologia ufficiale per la rilevazione dello spreco alimentare a livello Europeo, adottata dalla Commissione. I metodi da noi utilizzati nel progetto, volutamente selezionati nel più ampio spettro delle metodologie di misurazione diretta, si sono rivelati pertinenti. Quindi, l’Italia ha ufficialmente una sua prima rilevazione coerente con la metodologia proposta dalla Commissione per le fasi di vendita al consumatore, ristorazione scolastica, spreco domestico e rifiuti urbani.

Il documento di sintesi è disponibile qua.

Una delegazione libanese in visita ai sistemi di gestione e trattamento dei rifiuti lombardi

Delegazione in visita a Gelsia Ambiente

Dal 17 al 21 Giugno AWARE ha ospitato una delegazione di tecnici libanesi interessati ad approfondire le modalità di gestione e trattamento dei rifiuti urbani, nell’ambito del progetto in corso con Intersos.

Sono stati visitati numerosi impianti e consorzi di gestione, per fornire un quadro completo del funzionamento di sistemi virtuosi come quelli della Regione Lombardia.

In particolare, sono stati visitati gli impianti di Neorurale (Giussago), A2A (Corteolona), Silea (Annone Brianza), CEM Ambiente (Cavenago di Brianza), Gelsia Ambiente (Monza), Seruso Spa. Vorremmo ringraziare coloro che ci hanno ospitato per l’accoglienza e la disponibilità. Un particolare supporto nell’organizzazione è stato fornito dal CIC – Consorzio Italiano Compostatori.

La visita di interscambio si è conclusa con un workshop dedicato allo scambio di ulteriori informazioni e buone pratiche.

Un nuovo progetto sotto il cielo di Tiro (Libano)

A ottobre 2018 è stata ufficializzata la collaborazione tra il Politecnico di Milano, e in particolare il nostro gruppo di ricerca, e l’organizzazione umanitaria italiana InterSOS, dal 1992 operativa nel settore delle emergenze umanitarie.

Il primo contatto era avvenuto a luglio 2018, con una prima missione che aveva visto la partecipazione di Mario Grosso e Francesca Villa.

Il progetto sul quale siamo chiamati a collaborare ha come tema la “Gestione Integrata delle Risorse Naturali nell’Unione delle Municipalità di Tiro”, il distretto più a sud del Libano, la cui capitale d’origine fenicia è ad oggi inserita nella lista dei Patrimoni UNESCO per la molteplicità di siti archeologici che ospita.

In un Libano che nel 2015 ha attraversato una grossa crisi legata alla gestione dei rifiuti, il progetto, finanziato da AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), in collaborazione con la controparte istituzionale Unione delle Municipalità di Tiro e la ONG locale ArcEnCiel, tocca diversi punti, dall’educazione al supporto vero e proprio alla gestione dei rifiuti.

Il nostro contributo, che si concretizzerà con un supporto da remoto ma anche con la presenza in loco nel corso di diverse missioni, sarà più rilevante nei seguenti ambiti:

  • stesura dei piani di gestione dei rifiuti della città di Tiro e di 8 municipalità limitrofe
  • supporto nell’identificazione di una zona appropriata per la costruzione di una discarica sanitaria controllata (ad oggi assente, in un’area abitata da oltre 400’000 persone)
  • ottimizzazione della logistica dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Ain Baal, finito di ristrutturare a settembre 2019 e in attesa di apertura
  • miglioramento della qualità del CLO (Compost Like Output) in uscita da Ain Baal
  • organizzazione di una missione di studio in Italia per i partner locali libanesi.

Dopo una seconda missione, avvenuta a gennaio e febbraio, la terza missione è ancora in corso.